Forse hai ragione. Forse tutto questo finirà, tutto questo strano dolore. Sai, non credevo avrei mai trovato ragione, motivo per dover pronunciare e pensare ancora al dolore. Tra cinque giorni sono anche tre anni...a volte è più facile dimenticare che affrontare tutto insieme.
Forse è come dici tu, in fin dei conti questo blog è stato creato per questo.
Il fatto è che mi sembra così strano.
Quando devo soffrire è sempre strano. Non riesco mai ad accettarlo e d'un tratto una parte di me si separa dal corpo e, indignata, lo guarda come se non dovesse più farvi parte, perché la sofferenza, le lacrime non sono prerogativa che di solito mi aspetto da me stessa. Lo so, è una stronzata, ma sono fatta così.
Non riesco più a scrivere. Non riesco più ad essere fatta per me stessa. Mi sento come un tassello nella scatola di un puzzle sbagliato. Il fatto è che mi manca.
Mi manca così tanto e non c'è nessuno a cui possa davvero parlarne.
Non offenderti, amica mia, ma riguardo queste cose io e te siamo diverse. Sei uno dei perni su cui si regge la mia vita e non credo si possa provare sentimento più bello per un'amica, soprattutto perché questa frase viene dal cuore e non è passata al controllo-cervello prima di uscire fuori, ma ora non potresti aiutarmi. La pensiamo diversamente, tu e lui mi direste le stesse cose e io sono andata via da lui per non sentirlo più, perché ciò che dice non è per me.
Non so che dire. Mi mancano le parole, ma dentro ho una bufera.
Ritorno qui e non è cambiato molto. L'amore fa sempre schifo. Quando lo incontrai andavo per le strade sorridendo e pensando:" L'amore non è sofferenza". Mi sbagliavo. E' come se la crescita fosse un perpetuo verificare quanti errori sei capace di fare e sembra che io non me la cavi tanto male.
Mi manca, mi manca, mi manca e scriverei questo tutta la vita se potesse aggiustare le cose, ma non è così semplice.
Sono un po' arrugginita. La ragazzina che voleva diventare scrittrice ora ha perso sintonia con le lettere.
Sono brava solo a mangiare adesso.
I diciott'anni sono arrivati nel modo sbagliato: pieni di complicazioni, di sbagli, di perdite di tempo, di musica sbagliata e sono stanca di tutto questo.
Mi manca.
Mi manchi, mi manchi. Vorrei lo sapessi. Questi giorni sembrano non passare mai. Sto mangiando come un animale da giorni, perché il mio corpo non riesce ad accettare di dover vivere senza di te. Vorrei lo sapessi.
Ogni volta che il telefono squilla, che bussano alla porta o al citofono vorrei fossi tu. Vorrei vedere come stai, ma non vorrei farti vedere come sto ora io. Non voglio che pensi che senza di te non riesco a stare. Anche se è la verità, perché tutto ha perso senso. Non mi va di fare più niente. Ma questo dovevo prevederlo. Il fatto è che io ti amo sempre, sai?
Amare non è fare la cosa giusta, però.
Mi manchi, ho un blocco allo stomaco e non solo per la cioccolata.
Non me ne frega più niente di nulla ormai. Questo è brutto.
Volevo solo dirtelo. Dirti che sto provando a fare la cosa giusta, perché ti conosco, molto più di quanto possano arrivare a conoscersi due persone in quattro mesi, e so che non cambierai davvero, perché la natura delle persone non si cambia, perché se si potesse, lo avresti fatto tre mesi fa, ma non è così.
Non te ne faccio una colpa, sono solo rassegnata. Alla realtà, che non prevede un noi. Un me con te.
Non riesco neanche a piangere.
Devo solo farmi forza e lasciarti andare. Lasciarci perdere.
Mi mancherai e non ho lacrime che riescano a venire fuori. Ma mi mancherai, le tue labbra morbide, i tuoi occhi, le tue ciglia così lunghe, il tuo profumo, i tuoi muscoli, il modo che avevi di baciarmi il dorso della mano portandotela alla bocca quando mi aggrappavo al tuo braccio mentre eravamo in strada, le tue spalle, il tuo maglione grigio, la tua barba, le fossette dietro le orecchie che sembravano fatte apposta perché ci posassi le dita quando dovevo baciarti, la tua risata, le tue smorfie, tutte le canzoni che mi hai dedicato, la tua macchina e tutti i posti in cui siamo stati, perché non potrò più guardarli con te, i tuoi baci sul collo. Sarai il mio ricordo più dolce. Pensavo fossi il mio grande amore, mi veniva in mente questa frase ogni volta che eravamo insieme. Mi tormenta ancora.
Il primo bacio, il nostro. E' stato come se non avessi mai baciato prima d'ora, come se tutto il mondo fosse stato obbligato a fermarsi, come se lo avessimo fermato noi, come se avessimo una potenza tale da riuscire a fare anche quello e io le ho sentite per davvero le scintille.
Sai, da bambina pensavo che il bacio del primo amore portasse con sé una strana sensazione allo stomaco, come un'enorme goccia di miele che ti si scioglie dentro fino alle budella. Ma la vita mi ha convinta fosse una scemenza, uno di quei pensieri infantili che fanno le bambine insieme a castelli su nuvole di zucchero filato rosa. Poi sei arrivato tu, quella sera, quel bacio e io lo ho sentito. Credimi, Rì. Neanche ci avevo pensato, neanche pensavo potesse più esistere una cosa così, l'avevo dimenticata. Eppure l'ho sentito il miele che mi affogava gli organi ed è stato come sognare e poi svegliarsi e realizzare che la tua vita era quel sogno.
Amore a prima vista, amore a prima vita. Si dice così? Neanche ci credevo.
E' stato l'unico capace di farmi smettere di mangiare. L'ho amato dal primo bacio, ho capito che era lui prima ancora di conoscerlo. Non te l'ho mai detto, perché chi ci crederebbe? Non io, almeno.
Era una mattina, in spiaggia quando seppi che sarebbe venuto. Quel giorno non riuscì a pensare ad altro, non riuscivo a scacciare il pensiero e non riuscivo a capirne il motivo. Al mattino mi alzavo pensando che lo avrei visto, era l'unica cosa di cui mi importasse e non sapevo il perché. Il problema è che passò una settimana così, ma i miei occhi non avevano ancora incontrato i suoi.
Era una persecuzione, era assurdo.
Ora però è tutto diverso, tutto sbagliato e io mi sento così strana. Non avresti dovuto dirmi quelle parole.
Rita, amica mia, c'è una frase che non ti ho riportato, non ci riesco, mi fa schifo e non riesco a mandarla via. Cambieresti idea su di lui, lo avrei fatto anch'io, ma lo amo. Fa male amare, non te l'ho detto. Te lo dico ora.
No, non avresti dovuto dirmi così, perché mi hai spento il cuore, come se ti ci fossi avvicinato con un accendino per bruciarlo. Non si parla così ad una ragazza, soprattutto se l'ami. Soprattutto se lei ti ama. E pensavo avrei ingoiato quello sguardo freddo, credevo sarei andata avanti, ma continua a tormentarmi. Sono giorni in cui sfuggo la realtà che continua a dirmi che tu sei come tutti gli altri.
Tipicamente.
Non riesco a scrivere, non ci riesco più. Non so più che farmene di me stessa. Non mi importa più di nulla. Per la prima volta in vita mia non ho più neanche voglia di studiare per i test.
Capisci ora cosa voglio dire?
Non so che fare. Non so dove andare a rifugiarmi.
Non vedo una luce.
Sono così fottutamente debole e così maledettamente stupida da non farlo mai vedere per davvero a nessuno. Così piena di limiti e di stronzate che mi frullano per la testa.
Partire, ecco cosa vorrei. Non vedo l'ora che un viaggio mi sconvolga la mente.
Non sono fatta per restare. Lo sapevamo già. Lo avevo dimenticato, ma il tempo sta per finire di nuovo. E' tornato il momento di andare, quello che arriva ogni anno. Non ce la faccio più. Non so più neanche come chiudere questa frase.
Sono piena di "non", "neanche", "niente", "nulla".
No, non mi è servito a granché tutto questo.
A nulla in realtà.
Mi dispiace, la vecchia C. non c'è più.
E' sparita, dietro ad un ragazzo e io non ho voglia di trovarla.
Non ho più la forza di rialzarmi da sola.
Indipendence (just for custom)