martedì 20 novembre 2012

la rabbia mi ha reso diabolica, il perdono divina...

Te lo giuro per un istante mi è mancato, mi è mancato come l'aria, è stato assurdo ..... per un istante è tornato ad essere la mia aria, unica aria, respiravo e mi dava forza il desiderio di contattarlo.. poi mi sono fermata così senza un apperente valido motivo... perchè non c'era e mi sono ricordata che io non potevo e non volevo perhcè tanto cosa avrebbe cambiato?? nulla...
allora perchè soffrire... peechè essere così infantili? per quell'istante io giuro che era lui era  sulla mia chat e mi è passato tutto davanti, in un secondo ,la mia mente ha scritto una lista di pro e ciotro e in quel secondo sembrava cavolo così giusto sentirlo, in quell'istante mi mancava e mi mancava come l'aria perchè lo era, io ero solo un corpo che respirava grazie ad altro. Poi perchè non l'ho fatto??
non lo so, di preciso non lo so .... ma c'è un motivo che urlava dentro di me :" tu hai orgoglio, dignità ancora integri,  ti ha distruttoogni cosa ma questo resta; perchè vuoi dargli anche questo?"
forse è stato così, è stato questo orgoglio, ad essere sincera sono sempre stata un po' testa dura, anzi parecchio .... ma con lui mai , mai più di tanto almeno.
vedi noi esseri umani perdiamo tempo nel cercare, tentare continuamente di descrivere, ciò che proviamo per sentirici liberi dopo, siamo nati nudi e soli... finiremo nudi e soli ma nel frattempo decidiamo di coprirci in estate e di stare scoperti d'inverno, di mangiare gelato in inverno e cioccolate calde in estate... siamo così, siamo essere umani e a tutti è dato sbagliare, ma la superiorità sta negli altri.. in quelli che sono diversi e sono capaci di perdonare tutto .
E allora basta essere un essere umano qualunque, perchè porto troppo rancore dentro per persone che non vedrò più, quindi io lo perdono, ascoltami ceci lo perdono, lo perdono...
inciampiamo tante volte nella vita e alcune volte ci facciamo anche troppo male, eppure il secondo prima non lo sapevamo o magari stavamo ridendo con la nostra migliore  amica o magari litigando ma l'istante dopo ce ne scordiamo, forse è questo che rende noi diversi dagli altri, parlano di quiete dopo la tempesta, ma prima della tempesta cosa c'è?
quite, solo calma, un senso di ovvietà che qualcosa possa accadere, ma che questo qualcosa sia ancora molto lontanto perchè c'è tempo, tempo per tutto e quello ti sembra il momento meno adatto ma poi quando meno te lo aspetti accade l'impossibile e anche oltre, casomai quando è il tuo periodo più buio ma tu il secondo prima ti aspettavi solo quiete e non la tempesta.


camminiamo uno di fianco all'altro, le mie impronte sulla sabbia sono incese vicino alle sue e poi rimango sola, e ci sono solo le mie impronte, segni indelebili del suo passaggio, poi di nuovo le nostre, e poi solo le mie sempre più pesanti, sempre più trascinate e poi di nuovo assieme, ma la sabbia finisce e lascia il posto ai sassi... e le impronte non si vedono sui sassi...
vedi tante volte il mio cuore pulsava vicino al suo , vivevamo in perfetta simbiosi ma  ero sola, era tutta un'illusione e lo perdono per questo, perchè lo amavo così tanto che ora non posso odiarlo, perchè la rabbia lascia il posto all'accettazione della realtà.
E' giusto così, è inutile lasciare tutto così, io lo amerò sempre in parte ma devo andare avanti ed odiarlo non è un metodo, devo capire, andare oltre, devo crescere, devo scegliere cosa fare e lui è solo un peso, che non mi fa fare niente .... quindi scelgo questo: il perdono.
sono grande ormai e lo amerò ogni giorno della mia vita, lo amerò perchè mi preoccuperò smerpe per lui ma devo andare, andare avanti, vedere oltre, e il perdono è l'unica strada....


ma il tempo passa e gli addii diventano ciao, sembra fare meno male dire ciao... sembra davvero di non soffrire, credimi la rabbia mi dava forza, ora sono solo debole ed è ora che pianga per averti perso... perchè non l'ho mai fatto da quest'estate, mai ....
è ora che io pianga e ti perdoni....
la rabbia mi ha reso diabolica, il perdono divina...
ciao 

R.

sabato 17 novembre 2012

Le primizie degli antenati

Mi sa che, alla fine, è stato meglio così. Avrei potuto impiegare questo tempo in tanti altri modi, ma ho scelto di scrivere. Non volevo farlo, però.

Dopo aver scelto una delle due strade, dopo aver superato il bivio dove ti porta la strada? Che fine fa la tua vita?
Sono in questo letto, sotterrata da queste coperte e il mondo mi fluttua attorno con i suoi pensieri, i suoi eventi, il mio passato,il suo passato, i passi dei coinquilini di questo appartamento, il mio futuro,il suo futuro, il calar del sole, il mio presente. Solo mio, però.
Cosa succede ora?
Ci aspetterà pur qualcosa dall'altra parte della strada! Magari qualcuno. Forse per portarci via, forse non chi ci saremo aspettate, ma qualcosa o qualcuno ci sarà.
E' così strana l'influenza. Ho la testa che mi scoppia e i dolori articolari non mi concedono un attimo di respiro.
Era un martedì mattina, così come lo è stato quattro giorni fa. Non ci ero andata a scuola, no: stavo male ed ero rimasta a casa. Fuori era nuvoloso, proprio come quattro giorni fa. Ero spalmata sul divano a guardare alla televisione la puntata di una serie che avevo già visto, esattamente come quattro giorni fa. Indossavo il mio pigiama con i pinguini, non so se lo ricordi. Prima era di un grazioso color zucchero filato. Ora è solo grigio. Come quattro giorni fa. Era un periodo strano, proprio come questo. Novembre e mesi come lui si sono sempre rivelati mesi disastrosi per questa famiglia. Ad ogni modo, ero assorta nei miei pensieri, che combattevano con i personaggi della serie, quando ho sentito squillare il cellulare. Proprio come quattro giorni fa. Quindi fiaccamente mi sono alzata e, mentre fuori il tempo si ingrigiva sempre più, ho premuto il tasto verde, così come non ho fatto appena quattro giorni fa.
E' questa la differenza.
Tu ci credi nel caso? Nel destino?
Io non più di tanto. Affido il mio pensiero e la mia convinzione ai cosiddetti "segnali", quelli che ti manda Dio quando meno te lo aspetti.
Vedi, nella vita ci sono cose che non possiamo controllare e, di solito, sono quelle che non avevamo previsto.
Così è stato quel martedì mattina, perché è partito tutto da lì. Da un bottone. Assurdo al pensiero.
Un bottone e una persona. Una giornata di scuola e una vita senza quest'ultima. Io, però, quel giorno a scuola non ci sono andata e, considerato che l'anno scorso ho fatto otto assenze, è stato un episodio più unico che raro. Unico, direi.  Con la fortuna che mi ritrovo,poi, avevo l'80% di possibilità che ciò non accadesse. Eppure io quel giorno la cornetta l'ho alzata e non è stato un caso.
Sai, a distanza di tempo, mi son resa conto che certi incontri- o scontri- te l'incidono nella carne quando nasci e puoi costruire centinaia, migliaia di strade per fuggirli, ma, in un modo o nell'altro, DEVONO avvenire. E' scritto...da qualche parte.
Dunque, così è stato quel giorno. Un giorno iniziato con il peso delle nuvole sulla testa e poi divenuto l'inconsapevole inizio di qualcosa. Un inconsapevole sbaglio, questo è ovvio. Esattamente l'opposto di quello che ho fatto l'altro giorno. Il perché non lo conosco: forse il volume della Tv troppo alto o il telefono cellulare appoggiato sulla scrivania anziché sul comodino, forse perché era solo A., forse per la tempistica sbagliata. Non so, rimarrà un mistero. Fatto sta che tutte le persone presenti, passate o future sono destinate ad occupare un ruolo nella tua vita, se anche per un secondo l'hanno attraversata. Possono essere comparse o personaggi principali, non fa differenza. Tanto non lo decidi tu, perché- credimi- se ne avessi avuto la consapevolezza- avrei lasciato che molti restassero sul taccuino dello Scrittore.
No, la vita non è tutta tua, è una compartecipazione di tanti.
Si dice sia questo il bello: a controllarle, certe cose, diventa noioso... Lo comprenderò un giorno. Lo farai anche tu, non preoccuparti.
Stai attenta, però, perché quelli che sognano il posto da protagonista faranno di tutto per prenderselo e la Fortuna li sorreggerà anche se loro non ci credono. E li sorreggerai anche tu, più di tutti, anche se non ci credi.
<<Pronto>>
<<Prontoooo>>
<<Sì, chi è?>> ["lo sai chi è, cretina!"-" no, non può essere lui!"-"Sì, che è lui...quanti altri ne conosci che parlano in questo modo"-"Ma noo! Ti dico, vedrai che non è...non può. Perché mi chiama...il numero sconosciuto...era lui? Ma noo"-"...E' lui, imbecille!"]
<<Ma come?! Sono..>>
Il resto lo sai già.

Ciò che conta è andare avanti, non le  volte.in cui mi son girata a guardarlo andare via.
Indipendence