Mi sa che, alla fine, è stato meglio così. Avrei potuto impiegare questo tempo in tanti altri modi, ma ho scelto di scrivere. Non volevo farlo, però.
Dopo aver scelto una delle due strade, dopo aver superato il bivio dove ti porta la strada? Che fine fa la tua vita?
Sono in questo letto, sotterrata da queste coperte e il mondo mi fluttua attorno con i suoi pensieri, i suoi eventi, il mio passato,il suo passato, i passi dei coinquilini di questo appartamento, il mio futuro,il suo futuro, il calar del sole, il mio presente. Solo mio, però.
Cosa succede ora?
Ci aspetterà pur qualcosa dall'altra parte della strada! Magari qualcuno. Forse per portarci via, forse non chi ci saremo aspettate, ma qualcosa o qualcuno ci sarà.
E' così strana l'influenza. Ho la testa che mi scoppia e i dolori articolari non mi concedono un attimo di respiro.
Era un martedì mattina, così come lo è stato quattro giorni fa. Non ci ero andata a scuola, no: stavo male ed ero rimasta a casa. Fuori era nuvoloso, proprio come quattro giorni fa. Ero spalmata sul divano a guardare alla televisione la puntata di una serie che avevo già visto, esattamente come quattro giorni fa. Indossavo il mio pigiama con i pinguini, non so se lo ricordi. Prima era di un grazioso color zucchero filato. Ora è solo grigio. Come quattro giorni fa. Era un periodo strano, proprio come questo. Novembre e mesi come lui si sono sempre rivelati mesi disastrosi per questa famiglia. Ad ogni modo, ero assorta nei miei pensieri, che combattevano con i personaggi della serie, quando ho sentito squillare il cellulare. Proprio come quattro giorni fa. Quindi fiaccamente mi sono alzata e, mentre fuori il tempo si ingrigiva sempre più, ho premuto il tasto verde, così come non ho fatto appena quattro giorni fa.
E' questa la differenza.
Tu ci credi nel caso? Nel destino?
Io non più di tanto. Affido il mio pensiero e la mia convinzione ai cosiddetti "segnali", quelli che ti manda Dio quando meno te lo aspetti.
Vedi, nella vita ci sono cose che non possiamo controllare e, di solito, sono quelle che non avevamo previsto.
Così è stato quel martedì mattina, perché è partito tutto da lì. Da un bottone. Assurdo al pensiero.
Un bottone e una persona. Una giornata di scuola e una vita senza quest'ultima. Io, però, quel giorno a scuola non ci sono andata e, considerato che l'anno scorso ho fatto otto assenze, è stato un episodio più unico che raro. Unico, direi. Con la fortuna che mi ritrovo,poi, avevo l'80% di possibilità che ciò non accadesse. Eppure io quel giorno la cornetta l'ho alzata e non è stato un caso.
Sai, a distanza di tempo, mi son resa conto che certi incontri- o scontri- te l'incidono nella carne quando nasci e puoi costruire centinaia, migliaia di strade per fuggirli, ma, in un modo o nell'altro, DEVONO avvenire. E' scritto...da qualche parte.
Dunque, così è stato quel giorno. Un giorno iniziato con il peso delle nuvole sulla testa e poi divenuto l'inconsapevole inizio di qualcosa. Un inconsapevole sbaglio, questo è ovvio. Esattamente l'opposto di quello che ho fatto l'altro giorno. Il perché non lo conosco: forse il volume della Tv troppo alto o il telefono cellulare appoggiato sulla scrivania anziché sul comodino, forse perché era solo A., forse per la tempistica sbagliata. Non so, rimarrà un mistero. Fatto sta che tutte le persone presenti, passate o future sono destinate ad occupare un ruolo nella tua vita, se anche per un secondo l'hanno attraversata. Possono essere comparse o personaggi principali, non fa differenza. Tanto non lo decidi tu, perché- credimi- se ne avessi avuto la consapevolezza- avrei lasciato che molti restassero sul taccuino dello Scrittore.
No, la vita non è tutta tua, è una compartecipazione di tanti.
Si dice sia questo il bello: a controllarle, certe cose, diventa noioso... Lo comprenderò un giorno. Lo farai anche tu, non preoccuparti.
Stai attenta, però, perché quelli che sognano il posto da protagonista faranno di tutto per prenderselo e la Fortuna li sorreggerà anche se loro non ci credono. E li sorreggerai anche tu, più di tutti, anche se non ci credi.
<<Pronto>>
<<Prontoooo>>
<<Sì, chi è?>> ["lo sai chi è, cretina!"-" no, non può essere lui!"-"Sì, che è lui...quanti altri ne conosci che parlano in questo modo"-"Ma noo! Ti dico, vedrai che non è...non può. Perché mi chiama...il numero sconosciuto...era lui? Ma noo"-"...E' lui, imbecille!"]
<<Ma come?! Sono..>>
Il resto lo sai già.
Ciò che conta è andare avanti, non le volte.in cui mi son girata a guardarlo andare via.
Indipendence
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