E te lo vorrei già aver detto, ma tanto che te lo dico a fare. E io odio trovarmi in questa situazione, perché io non sono fatta per le liti. Non mi piace, perché io non dico mai nulla, a me va bene tutto. Va bene sempre tutto. Eppure.
Ma tanto che te lo dico a fare. Io non so che cosa sia successo, fatto sta che- tutto a un tratto- mi è sembrato non avesse più senso venire qui. Io non lo so perché ti sei comportata come ti sei comportata.
E non ce la faccio a non chiedermi se è colpa mia, perché io non ci so stare nelle liti. Io mi faccio sempre andare bene tutto, è solo che tu mi hai come frantumato lo stomaco l'altra sera. Come la punta dell'iceberg, la ciliegina sulla torta, così è stato l'altra sera. Credevo di conoscerti. E' questo il problema. Come quando tua madre prepara la sua solita torta e ti chiama per dartene una fetta e tu arrivi in cucina con il cuore e lo stomaco aperto, solo che poi l'addenti e scopri che le uova che aveva usato erano marce. Com'è possibile? Era sempre la solita torta, quella che ti piaceva tanto e ora non era più la stessa.
Io non so spiegartelo, perché vorrei non esser mai arrivata a questo punto, ma è stato orribile. Punto.
Io non sono arrabbiata, almeno credo. Sono soltanto...dispiaciuta. Vorrei non volere usare questa parola, credimi, ma è come mi sento ora e non posso tenermela più dentro...è delusione. Un po', però c'è.
Il fatto è che per tutti questi giorni per ogni tua risposta acida, per ogni volta che mi son ritrovata a parlare con tuo fratello, invece che con te, anche quando stavo per partire per Londra e non te ne è fregato neppure per un secondo di farmi uno squillo, ma l'unica tua preoccupazione è stata quella di lasciarti degli schemi di Filosofia, per ogni volta, credimi ogni volta, in cui ho perso il fiato cercando di pensare a come fare per risollevarti senza che mai tu ti sforzassi di farmi capire, per tutte quelle volte io ti ho sempre creduta triste, DELUSA, amareggiata perchè era un brutto periodo, perché era tornato chi ho detestato così tanto al posto tuo per il male che ti ha fatto e allora ho taciuto e l'ho fatto in silenzio, perché non mi è pesato, MAI, e lo rifarei mille e mille volte. Solo che poi tu mi hai aperto gli occhi, una te che mi sono accorta di non conoscere o di non aver mai visto prima d'ora. E' stato tremendo rendersi conto che con gli altri, tutti gli altri, questi problemi sparivano, comprendere che per loro avevi sempre un sorriso e una risata e quando si trattava di voltarsi da questo lato c'era solo acidità, rabbia e un "Tanto che fa, non fa niente, tanto lei non dice niente."
Ed è vero, hai ragione, io non dico mai nulla, perché penso che l'amicizia sia un'altra cosa rispetto a ciò che l'hai ridotta esser tu. Pensavo fosse lo stesso anche per te.
E poi è arrivato sabato e tutto è stato più chiaro. Ed è stato tremendo realizzare che non potevo firmarti nessuna giustifica per il modo in cui ti eri comportata con me.
Ora è come se tutto fosse più chiaro. Lo è.
Ascolta, tu non hai più bisogno di me. Hai tanti amici ora, sei venuta a casa mia, un posto in cui credevo non mi avresti mai abbandonata, hai cercato complicità con un'altra persona - che mi andava benissimo- ma a scapito mio ed è come se non riuscissi ancora passarci sopra. Tu non dovevi, Rita, e io non credo di averti mai detto cosa dovevi e cosa no e ora che mi trovo a scriverti questo mi rendo conto che le cose sono cambiate. Forse perché la ragazza che conoscevo prima non si sarebbe mai permessa di parlarmi alle spalle in casa mia e senza neppure pronunciare una parola, ma solo con uno sguardo; forse perché la ragazza che conoscevo prima era sempre la prima ad aiutarmi e credevo non mi avrebbe mai abbandonata, pensavo di salire sul terrazzo e trovarmela ancora lì con la scopa in mano a chiedersi come avessero potuto gli altri ad andarsene via senza importarsi di nulla; forse perché la ragazza che conoscevo prima mi diceva tutto e non esagerava amplificando un dispiacere che in presenza di altri si è rivelato solo una finzione. Forse perché la ragazza che conoscevo prima non esiste.
Mi hai spaventata, sarà esagerato, ma è questo quello che sento di dirti.
Io non ti servo più, Rì. Non lo dico con rabbia, ma evidentemente era arrivato il momento in cui nella tua vita occupavo il ruolo del "lascia il tempo che trova". E a me non va, non va più almeno.
Tanto so di lasciarti in buona compagnia. Ora hai di nuovo loro e puoi dire loro quello che dicevi a me, puoi amplificare con loro un dolore per persone che ti hanno fatto male tempo fa. Io sono solo dispiaciuta, tanto e troppo. Più di quanto dovrei forse, ma il fatto è che ci tenevo.
Il fatto è che tu eri quella che non avrei mai immaginato mi desse per scontata, quella che non mi avrebbe mai criticato o pensato del male, non senza dirmelo dopo, figuriamoci comportarsi come se fossi la prima estranea o l'ultima stupida che ha sempre tempo per ascoltare, per stare in silenzio. Sempre la prima da dimenticare.
Da quel che ho capito tu non ti sei accorta di niente. Credimi, non fa niente, perché io non devo perdonarti per nulla, perché non c'è nulla da perdonare, non c'è mai. Sembra quasi senza senso questo scriverti, perché sembra assurdo trovarmi in una situazione così fredda con te, che ci chiamano migliori amiche, ma ci sono adesso. E adesso ti dico che pagherei milioni per tornare indietro un mese, una settimana e pregarti di non allontanarmi come hai fatto, anche solo per non dover iniziare tutto questo, ma non si può fare.
Una volta eravamo a casa, era una delle prime volte, se non proprio la prima. Eravamo in camera di mio fratello e stavamo finendo un cartellone. C'era anche Mè. Non ricordo bene come, ma ad un certo punto disse:"No, per me è meglio quando uno dice le cose alle spalle, invece che dirle in faccia". E io me lo ricordo il tuo sguardo, lo ricordo come fosse ieri, perché diceva tutto quello che avevo in testa e poi giù a dirgliene di tutti i colori per quanto più si poteva, perché noi pensavamo l'esatto opposto. E sono passati quattro anni. E io pensavo fosse sempre lo stesso. E io pensavo sarebbe stato così per sempre.
Ma le cose cambiano, me lo hai detto tu, te l'ho detto io e ce lo siamo detto, scritto, urlato, cantato un sacco di volte, senza mai capire cosa volesse dire davvero.
Ti voglio bene, Rita, e non scherzavo quando all'inizio ti dicevo che non avrei potuto, Mai, neanche se avessi voluto, non volertene più, ma mi manchi. Mi manca la Rita che conoscevo, forse però quella non è mai esistita. Mi manca, ma a me mancano sempre le persone che non sono mai sicura siano esistite davvero: prima Lei, poi D. e ora anche tu. E io non credevo.
Ci son rimasta troppo male. Troppo, come non vorrei.
Io sono qui, ci sarà sempre un posto per te, perché non ho mai mentito ed è vero che per me sei come una sorella, ma non riesco ancora a capire. Capire se tu hai ancora bisogno di me, o se ormai per amicizia intendi qualcos'altro che io non riesco a tradurre. Capire come puoi non esserti accorta di quanto io ci rimanessi male ogni volta.
Non volevo scriverti una sottospecie di lettera, perché speravo avremo concluso con le parole, ma è andata così. Forse è così che doveva andare, in nessun modo. In silenzio e con tante parole.
Forse siamo cresciute abbastanza e in due modi troppo diversi per rimanere amiche come lo eravamo prima.
Non lo so. Soltanto mi dispiace. Avrei solo voglia di dirti che sarai la mia migliore amica per sempre e che non ti devi preoccupare, perché è una stronzata, che la si supera, perché tanto siamo insieme, come faccio sempre, ma stavolta tu ti sei dimenticata di me, sono diventata solo una scocciatura, una che tanto adesso siamo in silenzio,sorridiamo, va tutto bene, poi dopo, quando non siamo più insieme, diciamo le cose che non ci sono andate bene. E forse adesso ho paura, ma paura davvero, che non sarà più lo stesso.
Basta scrivere, ti prego,
Cè
lunedì 15 aprile 2013
mercoledì 10 aprile 2013
un punto che non da sa fine...
Alcune volte ne senti la mancanza... di quei giorni persi sul mare a ridere e scherzare, ma siamo sincere non sono certo i 45° gradi all'ombra a mancarmi o il sudore o la prova costume o le amiche e gli amici... sii seria e sincera, R., a mancarti è lui...
ogni giorno vado sulla dua bacheca sperando che la foto con lei come immagine del profilo sia stata levata, ogni giorno spero che ciò avvenga eppure ogni giorno non vedo mai questo cambiamento, ogni giorno torno su questo blog cerco di scrivere qualcosa che poi cancello, perchè trovo stupido,inutile, snervante, stancante parlare sempre di lui eppure eccomi qui ora, dopo avere passato giorni infernali a cercare di scrivere qualcosa che abbia senso.
In realtà non ho nessuna cosa importante da raccontare.... forse bè qualcuna ma tu, C., la sai e questo blog non ha motivo di sentirne parlare ulteriormente.. anche se già so che lo farò altre volte e altre volte ancora...
devo essere sincera?
ne sentirai palrare a lungo. sentirai raccontare delle cattiverie della gente, del cielo, dello studio, dello stress, della partita di pallavolo, di tutto ma ci sarà una sola K e quella caro mio blog sarà lui...
ho sbagliato io, io sono stata stupida, dovevo capirlo prima io, io dovevo agire.
gettargli una torta in faccia è riduttivo, picchiarlo lo è ancora di più, io vorrei solo quel qualcosa che cambi come mi sento...
Il lato positivo è che quando studio non penso ad altro, quindi....... non ci penso a lui, ma quando guardo la mia immagine riflessa allo specchio, vedo una ragazza che lui non conosce, con una frangetta che lui non ha mai visto, con un trucco hce lui non conosce, con vestiti che lui non conosce e mi piace questo cambiamento,mi piace perchè è tremendamente e assolutamente lontano da lui e per questo sono contenta............
la realtà è che sono contenta solo in parte,un'altra parte di me vorrebbe fargliela conoscere questa nuova me e dimostrargli che non sono così infantile come lui dice, che non è sbagliata per lui , che va bene per lui, che va bene per chiunque abbia un po' di cervello da rendersene conto. Me lo sono chiesto così tante volte da quel giorno.. sono io l'errore di laboratorio?? sono io quella sbagliata?? Logicamnete parlando direi sì, perchè data la realtà dei fatti è lui che ora è tranquillamente fidanzato e sono io che tranquillamente nella mia cameretta rosa(infantile) con la felpa di mio fratello grande di 10 taglie(infantile:una bambina che indossa la giacca del padre, perchè vuolce crescere) scrivo di lui ( infantile: bambina che scrive sul suo diario del bambino che le piace), sono io quella che ancora piange per lui e che ha pianto per lui, mentre lui cresce e vive.
Allora sono io quella che ha perso questa battaglia e non so se sia peggio questo o la consaspevolezza che per la prima volta lui se n'è andato, non si è voltato per cercare me, non mi ha contattato, non mi ha voluta e sono io che per la prima volta vorrebbe prendere a pugni il mondo, sono io quella che è molto innervosita,sono io che ho perso.
mi sento come un giocatore che ha fallito la sua missione nel gioco, mi sento con quell'amare in bocca... credo di sentirmi come ha detto oggi la prof. in classe «tu non sai qual sapore le ceneri dei sogni abbiano».... ti lascio così... senza un punto o una frase di senso compiuto, ti lascio perchè è giusto che lo lasci andare e con lui se ne vadano i sogni di noi...
R.
ogni giorno vado sulla dua bacheca sperando che la foto con lei come immagine del profilo sia stata levata, ogni giorno spero che ciò avvenga eppure ogni giorno non vedo mai questo cambiamento, ogni giorno torno su questo blog cerco di scrivere qualcosa che poi cancello, perchè trovo stupido,inutile, snervante, stancante parlare sempre di lui eppure eccomi qui ora, dopo avere passato giorni infernali a cercare di scrivere qualcosa che abbia senso.
In realtà non ho nessuna cosa importante da raccontare.... forse bè qualcuna ma tu, C., la sai e questo blog non ha motivo di sentirne parlare ulteriormente.. anche se già so che lo farò altre volte e altre volte ancora...
devo essere sincera?
ne sentirai palrare a lungo. sentirai raccontare delle cattiverie della gente, del cielo, dello studio, dello stress, della partita di pallavolo, di tutto ma ci sarà una sola K e quella caro mio blog sarà lui...
ho sbagliato io, io sono stata stupida, dovevo capirlo prima io, io dovevo agire.
gettargli una torta in faccia è riduttivo, picchiarlo lo è ancora di più, io vorrei solo quel qualcosa che cambi come mi sento...
Il lato positivo è che quando studio non penso ad altro, quindi....... non ci penso a lui, ma quando guardo la mia immagine riflessa allo specchio, vedo una ragazza che lui non conosce, con una frangetta che lui non ha mai visto, con un trucco hce lui non conosce, con vestiti che lui non conosce e mi piace questo cambiamento,mi piace perchè è tremendamente e assolutamente lontano da lui e per questo sono contenta............
la realtà è che sono contenta solo in parte,un'altra parte di me vorrebbe fargliela conoscere questa nuova me e dimostrargli che non sono così infantile come lui dice, che non è sbagliata per lui , che va bene per lui, che va bene per chiunque abbia un po' di cervello da rendersene conto. Me lo sono chiesto così tante volte da quel giorno.. sono io l'errore di laboratorio?? sono io quella sbagliata?? Logicamnete parlando direi sì, perchè data la realtà dei fatti è lui che ora è tranquillamente fidanzato e sono io che tranquillamente nella mia cameretta rosa(infantile) con la felpa di mio fratello grande di 10 taglie(infantile:una bambina che indossa la giacca del padre, perchè vuolce crescere) scrivo di lui ( infantile: bambina che scrive sul suo diario del bambino che le piace), sono io quella che ancora piange per lui e che ha pianto per lui, mentre lui cresce e vive.
Allora sono io quella che ha perso questa battaglia e non so se sia peggio questo o la consaspevolezza che per la prima volta lui se n'è andato, non si è voltato per cercare me, non mi ha contattato, non mi ha voluta e sono io che per la prima volta vorrebbe prendere a pugni il mondo, sono io quella che è molto innervosita,sono io che ho perso.
mi sento come un giocatore che ha fallito la sua missione nel gioco, mi sento con quell'amare in bocca... credo di sentirmi come ha detto oggi la prof. in classe «tu non sai qual sapore le ceneri dei sogni abbiano».... ti lascio così... senza un punto o una frase di senso compiuto, ti lascio perchè è giusto che lo lasci andare e con lui se ne vadano i sogni di noi...
R.
martedì 2 aprile 2013
ricordo di una ragazza distrutta
Era un bel sogno, davvero un bel sogno, uno di quelli che la mattina dopo ti svegli con un sorriso a 360°, uno di quelli che ti rendono la giornata migliore.
2 aprile 2013
Avevo iniziato questo post giorni prima di oggi ma ora non voglio più parlarne, lentamente il mio desiderio di inciderlo su un sito sconosciuto agli altri mi ha abbandonato. Mi è sorto un altro desiderio, però, quello di tentare di descrivere quello che provo, ebbene c'è tanto da dire, ma da dove incominciare...... mmmmmmmm. comincerò così.
comincerò da qualche tempo fa....
Tempo fa c'era una ragazza dura come una roccia, lei era una macchina da guerra, lei era tenace, orgogliosa, insistente, testarda ma poi qualcosa la cambiò.
Gli scenziati parlano di 6 secondi, bastano 6 secondi per cambiare il centro del proprio universo, bastano 6 secondi per cambiare una persona radicalmente, per rimodellarla, peccato che nessuno li preannunci mai questi 6 secondi, peccato che non ci sia nessun cartello triangolare rosso e bianco, peccato che non ci sia un codice che ti aiuti a uscirne o una strada da seguire.
I 6 secondi più belli della tua vita, sei solamente S-E-I, sei secondi per mutare tutto.
Ebbene credo che le bambine di 14 anni non debbano vivere queste emozioni, ma purtroppo per loro ciò accade sempre alle perasone migliore, perchè amare è considerato un bene, un grande bene, peccato che io lo consideri il più grande dei mali.
Ebbene una bambina di 14 anni in una calda giornata estiva della durata di 24h, cioè 1440 m, cioè 86400 s, in solo 6 secondi di 86400 si sia innamorata.
Quella bambina ne aveva già tanti di pasticci, di piccoli guai che ti riempono la vita, ma per qualche ragione se ne aggiunse un altro, uno che le avrebbe condizionato i prossimi 3 anni della sua vita....
dopo 3 anni
ora c'è una ragazza fragile come un'unghia già spezzata a metà, lei è una macchina per la neve, lei è debole, lasciva, stanca, lei è diversa da com'era....
gli scenziati parlano di 6 secondi per innamorarsi, ma non parlano dei 3 anni o più per smetter di farlo, la televisione parla delle storie finite bene, ma non parla di quelle che ora sono sfumate via,
parlano di questi maledetti 6 secondi ma non del resto del mondo che va avanti in questi 6 secondi in cui il tempo si ferma, le persone parlano di sè tante volte e litigano ancora di più, come vorrei ancora poter litigare con lui, potergli dire ciao, eppure ho fatto le mie scelte e non me ne pento, affatto, eppure sono così ferita, che non riesco più a trattenere le lacrime che ormai non rigavano più questo viso per così' tanto tempo da molto teeempo.
Mi sento così fragile, ogni cosa mi butta a terra, lui mi ha buttato a terra, lui mi ha ferito perchè felice, perchè per una volta è veramente tale, non posso arrabbiarmi con A. perchè ha fatto bene, non posso avercela con lui perchè ha ragione, eppure io ho una rabbia dentro e vorrei piangere per anni per poter sfogare tutto, per poter lasciare andare tutto alle spalle, vorrei urlare per ore, correre, piangere, vorrei smettere di fare qualsiasi cosa, vorrei solo capire cosa è successo dentro di me, cosa mi ha cambiata così radicalmente.
dopo 1 ora, oggi
vedo il mio gatto che dorme e respira calmo, vedo il suo dolce cuoricino pulsare, la sua testa cadere leggermente, vedo poi i suoi occhietti chiusi , le sue orecchi dritte, il suo modo di contrarre gli occhietti quando dorme, di muovere i baffi, i suoi polpastrelli macchiati, il suo nasino tricolore, non vedo altro e puure tutto mi porta a dire che probabilmente è l'esserino più bello che esista al mondo e che mentre mi viene vicino perchè vuole le coccole, cerca solo di essere amato, di sentirsi protetto, perchè sa che io la difenderò sempre, le persone credono che sia facile amare perchè dicono che bastino 6 secondi............
due anni fa
c'era una ragazza triste, finita l'estate aveva scoperto che la sua amica ci aveva provato con il suo ragazzo, era sconsolata ma tirava avanti, eppure scendendo nel parco epr prendere un po' di rosmarino vestita come una zingara, incontrò la cosa più bella al mondo e impiegò 6 secondi per innamorarsi.
Lei non lo sapeva ancora ma sarebbero stati i 6 secondi più significativi della sua vita, più pieni d'amore, eppure quella volta non ci fu niente a preannunciare quei 6 secondi, perchè altrimenti la magia di quei sei secondi sarebbe volata via come le parole.
oggi
non so se mi dimenticherò mai di lui, ma forse sarebbe meglio ricomporre ciò che ero prima, evitare ciò che sono e cercare ostinatamente me stessa, cercare ogni parte di me e scavare, non so se tornerò più come quella ragazza di 3 anni fa ma qualunque sia il mio destino, ovunque io vada ti prego una cosa, non lasciarmi mai la mano e nei giorni in cui io non riuscirò a muovermi vienimi a prendere, nei giorni in cui cadrò e non riuscirò ad alzarmi, portami in braccio, e per ogni volta che tu farai questo per me io farò lo stesso per te, per ogni volta che tu avrai bisogno di me anche se non ci parlassimo da anni io verrò da te e busserò alla porta perchè una migliore amica rimane tale per sempre....
prima o poi grazie al sole rifiorirò e tornerò a essere come in primavera, fino a quel momento mi nutrirò dell'acqua che cade su di me,che mi attraversa, che arriva alle mie radici e che secca le mie foglie..........
grazie perchè so già che come le volte precedenti lo farai ancora e ancora... grazie di cuore ...
R.
2 aprile 2013
Avevo iniziato questo post giorni prima di oggi ma ora non voglio più parlarne, lentamente il mio desiderio di inciderlo su un sito sconosciuto agli altri mi ha abbandonato. Mi è sorto un altro desiderio, però, quello di tentare di descrivere quello che provo, ebbene c'è tanto da dire, ma da dove incominciare...... mmmmmmmm. comincerò così.
comincerò da qualche tempo fa....
Tempo fa c'era una ragazza dura come una roccia, lei era una macchina da guerra, lei era tenace, orgogliosa, insistente, testarda ma poi qualcosa la cambiò.
Gli scenziati parlano di 6 secondi, bastano 6 secondi per cambiare il centro del proprio universo, bastano 6 secondi per cambiare una persona radicalmente, per rimodellarla, peccato che nessuno li preannunci mai questi 6 secondi, peccato che non ci sia nessun cartello triangolare rosso e bianco, peccato che non ci sia un codice che ti aiuti a uscirne o una strada da seguire.
I 6 secondi più belli della tua vita, sei solamente S-E-I, sei secondi per mutare tutto.
Ebbene credo che le bambine di 14 anni non debbano vivere queste emozioni, ma purtroppo per loro ciò accade sempre alle perasone migliore, perchè amare è considerato un bene, un grande bene, peccato che io lo consideri il più grande dei mali.
Ebbene una bambina di 14 anni in una calda giornata estiva della durata di 24h, cioè 1440 m, cioè 86400 s, in solo 6 secondi di 86400 si sia innamorata.
Quella bambina ne aveva già tanti di pasticci, di piccoli guai che ti riempono la vita, ma per qualche ragione se ne aggiunse un altro, uno che le avrebbe condizionato i prossimi 3 anni della sua vita....
dopo 3 anni
ora c'è una ragazza fragile come un'unghia già spezzata a metà, lei è una macchina per la neve, lei è debole, lasciva, stanca, lei è diversa da com'era....
gli scenziati parlano di 6 secondi per innamorarsi, ma non parlano dei 3 anni o più per smetter di farlo, la televisione parla delle storie finite bene, ma non parla di quelle che ora sono sfumate via,
parlano di questi maledetti 6 secondi ma non del resto del mondo che va avanti in questi 6 secondi in cui il tempo si ferma, le persone parlano di sè tante volte e litigano ancora di più, come vorrei ancora poter litigare con lui, potergli dire ciao, eppure ho fatto le mie scelte e non me ne pento, affatto, eppure sono così ferita, che non riesco più a trattenere le lacrime che ormai non rigavano più questo viso per così' tanto tempo da molto teeempo.
Mi sento così fragile, ogni cosa mi butta a terra, lui mi ha buttato a terra, lui mi ha ferito perchè felice, perchè per una volta è veramente tale, non posso arrabbiarmi con A. perchè ha fatto bene, non posso avercela con lui perchè ha ragione, eppure io ho una rabbia dentro e vorrei piangere per anni per poter sfogare tutto, per poter lasciare andare tutto alle spalle, vorrei urlare per ore, correre, piangere, vorrei smettere di fare qualsiasi cosa, vorrei solo capire cosa è successo dentro di me, cosa mi ha cambiata così radicalmente.
dopo 1 ora, oggi
vedo il mio gatto che dorme e respira calmo, vedo il suo dolce cuoricino pulsare, la sua testa cadere leggermente, vedo poi i suoi occhietti chiusi , le sue orecchi dritte, il suo modo di contrarre gli occhietti quando dorme, di muovere i baffi, i suoi polpastrelli macchiati, il suo nasino tricolore, non vedo altro e puure tutto mi porta a dire che probabilmente è l'esserino più bello che esista al mondo e che mentre mi viene vicino perchè vuole le coccole, cerca solo di essere amato, di sentirsi protetto, perchè sa che io la difenderò sempre, le persone credono che sia facile amare perchè dicono che bastino 6 secondi............
due anni fa
c'era una ragazza triste, finita l'estate aveva scoperto che la sua amica ci aveva provato con il suo ragazzo, era sconsolata ma tirava avanti, eppure scendendo nel parco epr prendere un po' di rosmarino vestita come una zingara, incontrò la cosa più bella al mondo e impiegò 6 secondi per innamorarsi.
Lei non lo sapeva ancora ma sarebbero stati i 6 secondi più significativi della sua vita, più pieni d'amore, eppure quella volta non ci fu niente a preannunciare quei 6 secondi, perchè altrimenti la magia di quei sei secondi sarebbe volata via come le parole.
oggi
non so se mi dimenticherò mai di lui, ma forse sarebbe meglio ricomporre ciò che ero prima, evitare ciò che sono e cercare ostinatamente me stessa, cercare ogni parte di me e scavare, non so se tornerò più come quella ragazza di 3 anni fa ma qualunque sia il mio destino, ovunque io vada ti prego una cosa, non lasciarmi mai la mano e nei giorni in cui io non riuscirò a muovermi vienimi a prendere, nei giorni in cui cadrò e non riuscirò ad alzarmi, portami in braccio, e per ogni volta che tu farai questo per me io farò lo stesso per te, per ogni volta che tu avrai bisogno di me anche se non ci parlassimo da anni io verrò da te e busserò alla porta perchè una migliore amica rimane tale per sempre....
prima o poi grazie al sole rifiorirò e tornerò a essere come in primavera, fino a quel momento mi nutrirò dell'acqua che cade su di me,che mi attraversa, che arriva alle mie radici e che secca le mie foglie..........
grazie perchè so già che come le volte precedenti lo farai ancora e ancora... grazie di cuore ...
R.
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