venerdì 2 dicembre 2011
ci vorrebbe solo una chiave
Le dobbiamo sempre fare, le facciamo sempre senza accorgercene e continuiamo su questa strada o su quella perchè sappiamo che la nostra scelta per quanto errata sarà sempre corretta.
Immagina milioni e milioni di persone che si accalcano a ritmo di musica, che fanno gli stessi passi, che si baciano in un clima di confusione totale dove ci si scorda dove è giusto o meno andare e poi..... poi comincia di novo tutto daccapo, una cosa tira l'altra, e ti porta qui davanti a due porte: una non ancora aperta ma in mano hai la chiave e l'altra chiusa, serrata, con un lucchetto che la lega per sempre ad una cornice.
Chi scegliere, dove andare, qual è la strada giusta?
Le domande di una vita e una vita per risolverle, la realtà è questa e devo accettarla, non posso controllare ogni porta, ogni lucchetto, non ho la chiave per tutto, non ho la chiave per nulla in vero, io non voglio averla questa maledetta chiave.
continuo a girare intorno all'argomento perchè mi terrorizza parlarne o parlartene.....
Ho sognato tutto, ho sognato la mia estate e poi tutte quelle stupide scelte che ho fatto ,tutte quelle stupide persone che ho incontrato e piangevo perchè mi vedevo fare quelle scelte da fuori, ero come in una bolla di sapone ma non potevo decidere nulla , non potevo fermare nulla, non mi potevo controllare, mi vedevo mentre lo conoscevo, mentre lo salutavo, mentre mi baciava, rivedevo tutto e soffrivo per questo e con le lacrime agli occhi mi sono seduta intrappolata in questa bolla ad aspettare che le immagini di tutto passasse, mentre piangevo per la realtà, perchè sapevo che avrei pianto per questo, perchè non mi potrò mai dimenticare che una notte alle quattro del mattino a casa tua sotto le coperte piangevo, perchè con un vuoto dentro, perchè mi chiedevo dove avessi sbagliato e tu mi accarezzavi la testa e mi dicevi che non era colpa mia, ma io non potrò mai dimenticarmi che ho pianto per lui, potrò dimenticarmi di lui ma non di questo, nè che ho riso per lui, non potrò mai e se potessi giuro che mi aprirei io stessa la testa e ci caverei tutto quello che ricordo, giuro lo farei, giuro che lo farei.
Ma in fondo mi trovavo solo in una bolla di sapone, la più piccola e opprimente che io abbia mai visto perchè mi angustiava l'essere lì dentro con me stessa, perchè sapevo che da me non potevo fuggire, perchè lo sapevo, sapevo tutto, stavo lì obbligata ad ascoltarmi, quasi come se tutto questo periodo in cui mi ero cacciata giù fosse scomparso ma ora ho bisogno di parlartene perchè ho bisogno di liberarmi di lui, lo sento sotto alla mia pelle, mi ha inciso qualcosa di più profondo di un tatuaggio, di più permanente di nero su bianco, lui c'era, io c'ero in quella maledetta bolla vedevo tutto ed era così orripilante, era tutto lì davanti ai miei occhi ma non potevo controllarlo, non potevo controllarmi, non avevo nulla per proteggermi, nulla per capire cosa fare, dove mettere mano, c'ero io e per la prima volta ero veramente SOLA a combattere contro me stessa, a combattere contro quello che in realtà sono, una stupida bambina che non ha la chiava per aprire quella porta bloccata da un lucchetto, quella porta che porta alla camera dei genitori, quella porta che mi porta lì dove sarei sempre voluta stare.... a casa.
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