Avevo intenzione di sfogarmi, di buttare tutto giù,su lettere ma...tu hai già detto la maggior parte delle cose che avevo da dire e mi sono trovata un pò a corto quindi ora è arrivato il momento di fare ciò che meglio so fare, inventare....stavolta provo a dirmelo come fosse una storia
C'era una volta, tanto tempo fa, una piccola bambina. Il suo nome era Ellie, era bionda, con tanti boccoli che le scivolavano sulle spalle; i suoi occhi erano grandi e blu con tanti spicchi di ghiaccio e la sua piccola bocca era rossa come una coccinella. Ellie era sempre felice da bambina. Si sedeva sempre sotto un grande albero di mele e pensava.... Un giorno si alzò, si specchiò e di colpo si vide grande. Quanto tempo era passato? <<Abbastanza perchè tu possa arrivare a toccare le mele sull'albero>> le rispose il padre.
Nessuno però conosceva il segreto di Ellie. Così,come sempre, la bambina ormai ragazza sì incamminò verso l'albero mentre guardava il suo vestito blu che era cresciuto con lei ma di colpo il suo segreto le si presentò davanti. Lo stupore fu grande e la coccinella sulle sue labbra si preparò a spiccare il volo per lasciare posto ad un sorriso. << hai visto, finalmente sono scesa di lì...avevi ragione, sai? il mondo è più bello visto da qui giù>>- <<e ora cosa hai intenzione di fare? -rispose Ellie sorpresa- ti farai rivedere alla villa? nessuno potrà mai credere a ciò che vedrà..oh, sarà stupendo, vedrai. Finalmente, hai fatto la cosa giusta,vedrai>>. Il segreto le rispose con voce allarmata:<< No! Ellie, questo non dovrà mai succedere.Nessuno dovrà vedermi, ho già fatto troppo male a quella villa e ora ritornerei solo per dar impiccio. Ellie devi prometterlo! Non una parola o un dissenso>>.Lo sguardo della ragazza si fece fioco e di colpo si trovò rassegnata ad un ulteriore silenzio. Quel giorno però Ellie si lasciò guidare da quel suo segreto e insieme ricordarono tutti i bei posti in cui erano state prima della "sparizione". Si posarono sul fiume dove andavano quando Ellie era solo un fagottino, passeggirono sulla spiaggia e lì la ragazza dai lunghi boccoli pianse perchè capì che non avrebbero più fatto un bagno assieme vista la decisione...finchè non si fermarono sul balcone di una casa logorata dal tempo e ricoperta di edera. Ellie non capiva, poi il segreto le disse:<<guardami, gurda questa casa. Non ricordi vero?>> Ellie avrebbe tanto voluto ricordare ma era solo buio. L'altra allora continuò e,prendendola per mano, condusse la ragazza attraverso le stanze ormai vuote.<<Non puoi ricordare infatti.E' passato così tanto, come potevo..ah, beh ora ti porto in una stanza,spero tu riesca a ricordare.>> Salirono una lunga scalinata in marmo,girarono a destra e si aprì una porta. Non c'era nulla di particolare lì dentro ed Ellie perse le speranze lasciandosi andare su una vecchia poltrona impolverata. Lì le tornò tutto alla memoria; riuscì finalmente a capire perchè taneva tanto a quel segreto, guardò la poltrona e ricordò delle tante sere in cui ci aveva dormito,guardò il grande letto alla sua sinistra e le passarono davanti tutti i discorsi stupidi e i "ti voglio tanto bene". Di colpo una strana forza la fece alzare e si ritrovò di fronte a qualcosa che era un pò più in là del letto, la polvere lo avevo completamente soffocato. Iniziò a passare le mani sulla superficie e la polvere cadde a poco a poco,era uno specchio. Era lo specchio che tanto aveva sognato, ci si specchiò dentro e si vide bambina e si ritrovò in un prato a giocare con una donna che aveva i suoi stessi boccoli ma marroni, le loro gonne giravano e giravano; poi sentì anche la musica e di colpo le due si ritrovarono in una cucina che la stessa Ellie conosceva e conitnuarono a ballare e ballare e loro ridevano,la donna si stancò e con un sorriso la bimba la abbracciò...Aveva ricordato e una volta appresi tutti i giorni,molti dei quali non vennero mai citati nella storia, riaprì gli occhi e si ritrovò di nuovo in quella stanza, in quella casa e alle sue spalle lei, il suo segreto. Quel segreto che aveva deciso di continuare a far parte della sua vita anche quando tutto sembrava impossibile; quel segreto che lei aveva custodito con tanta cura senza capirne mai il motivo. Quel segreto con cui aveva passato gran parte, forse tutta,la sua vita dimenticandola giorno per giorno.Ellie corse da lei e l'abbracciò ma svanì tutto, il segreto,la casa,lo specchio, la poltrona. Si ritrovò di colpo sotto l'albero; decise di arrampicarsi come sempre ma appena arrivò su e aprì la porta della piccola casa non ci trovò nessuno. Scese e iniziò a correre e cercare,ritornò in tutti quei posti e mentre i suoi piedi acceleravano davanti agli occhi le passarono tutte le immagini della sua infanzia e il vestito blu divenne un minuscolo corpetto, poi sparì anche quella. La radura divenne un giardino e le ballerine scarpe da ginnastica, le sue gambe si ritrovarono fasciate da un tessuto che non avevano mai indossato e il corpetto sparì per lasciare posto ad una maglia dello stesso blu del vestito; i boccoli furono sollevati dalle spalle e raccolti in una coda di cavallo. Ma Ellie correva e non fece caso a nulla e corse fino a sera, poi esausta si ritrovò davanti al cancello della villa e il suo viso era bagnato ma non era pioggia. Decise di ritornare dove era l'albero ma al suo posto c'era un tronco cavo. Le lacrime allora si fecero ancora più forti e il corpo decise spontaneamente di accasciarsi sul suolo. La piccola bambina dentro di lei era così triste e la ragazza al di fuori così esasperata che entrambe caddero in un sonno porfondo. Quando Ellie riaprì gli occhi sentì una voce dolce che aveva partecipato ai suoi giorni fino a quel momento:<<era arrivato il momento..il mio compito era quello di farti ricordare ciò che era stato prima. Lo ho fatto e sono andata. Non piangere, non tediarti, non è questo il progetto per la tua vita. Tu rimarrai sempre nel mio cuore perchè io e te siamo legati da una sorta di legame che ti ha donato tua madre. Tu crescerai e incontrerai tante persone, alcune busseranno alla tua porta con una valigia ed irromperanno con forza nella tua esistenza, altre si fermeranno sulla soglia, altre saranno invisibili e ti accorgerai di loro quando inciameprai nelle loro valigie..cerca di essere forte. Il dolore è brutto da sopportare, lo so e sembra quasi un incubo ma ora che sai, potrai sempre correre in quella casa che prima chiamavi "la mia casetta piccina e grandina grandina", passeggiare per le stanze e piangere un pò. Lì mi troverai anche se non per davvero. Lì troverai sempre la felicità,ricorda.>> Gli occhi di Ellie erano gonfi e gli spicchi di ghiacico sembravano piccoli aghi, la sua bocca riuscì solo a dire:<<tu..tu non puoi andare via così, con una voce. Le persone importanti se ne vanno sempre in silenzio, perchè?! So come sarà, tra un paio di mesi sembrerà tutto lontano per gli altri,come succede già nella villa. Loro non hanno mai parlato di te, chissà quanto tempo fa te ne devi essere andata per loro.. tu non puoi andare via, non puoi perchè non hai mandato nessun preavviso o biglietto e io..io. La vita non può essere così ingiusta da fartene andare via senza che io possa averti neppure abbracciata..sai, un abbraccio sarà ciò che di più mi mancherà ma non potrò dirlo a nessuno perchè per loro sei già morta.>> Ellie si ritrovò ad urlare senza però avere alcuna risposta; allora si alzò e traballante si trascinò sino alla sua piccola camera, intravide nello specchio la sua immagine riflessa e si chiese dove fosse andato a finire il suo vestito... non lo saprà mai. Tutto ciò di cui fu a conoscenza Ellie fu che era cresciuta, di colpo lo era.
Passarono i mesi e non ritornò mai sull'albero nè in quella casa, fino ad una mattina,quando si alzò e i suoi piedi la portarono lì davanti senza che lei se ne accorgesse. Quando posò la mano sul portonicno, si accorse che era socchiuso, entrò ed aprì la porta della casa. Ritornò nella stanza e si specchiò, si vide così maledettamente grande e alle sue spalle comparve un ragazzo. Era alto e i suoi occhi erano grandi e verdi e ad Ellie sembrarono due smeraldi, la fronte era coperta da un ciuffo spettinato dove batteva un raggio di sole che lasciò intravedere il mile dei suoi capelli. Ellie si girò di botto e gli chiese con tono d'accusa chi fosse, la bocca carnosa del ragazzo si aprì per lasciar uscire un:<<io ci vengo spesso..tu chi sei invece?>>-<<io sono la proprietaria della villa e tu non dovresti essere qui.>>. Il ragazzo si mostrò sorpreso e le disse in tono più dolce:<<beh,allora scusa. Io sono Jhon comunque e vengo qui sin da quando ero piccolo e non smetterò ora, sempre se tu me lo permetterai..questo posto mi serve per pensare.>> La ragazza voleva cacciarlo via ma qualcosa la trattenne, forse il suo sorriso o forse il loro vedersi che diverrà poi quotidiano, nessuno lo saprà mai.Di ciò che succederà dopo sappiamo solo che Jhon uscirà dalla casa per andare a prendere da bere o da mangiare per poi ritornare. Ellie riuscì solo a dire:<< Sono Ellie, la nipote della vecchia proprietaria. Non so però se ti lascerò il privilegio di ritornare qui ogni qual volta vorrai>>. I due visitarono la casa assieme e Jhon raccontò ad Ellie di tutte le volte che era entrato in quel luogo, le raccontò di una bambina che spesso giocava con lui e della padrona che gli serviva sempre una torta al latte...il suo racconto durerà una vita intera e quel portoncino verrà riaperto molte e molte altre volte, ma questa è un'altra storia.