Ho sviluppato una capacità ed è una di quelle strane. Una di quelle infinitamente belle e mie, o forse no.
Come la polvere che si posa su questo schermo, come i bambini in piedi durante la notte, come le mani nella cioccolata, come il secondo prima che il sipario si apra, come il primo, primissimo sguardo tra due persone, quando uno si tuffa nell'altro anche se l'attimo dopo non si rivedranno mai più, così ho imparato a chiudermi nel silenzio. Per un po'.
Dove niente ha più importanza. Dove nulla può ferirti, perché non c'è nulla. Dove ti siedi e osservi la pioggerellina di polvere scintillante sotto un raggio di sole che filtra dalla finestra.
E' come scrivere un libro e non potere buttare giù le parole, per paura di non trovare un finale adeguato. Per paura di perderlo prima del tempo, anche se non sai ancora bene di cosa parla, perché è tutto paradossalmente impossibile, falso e...troppo per uno scrittore alle prime armi.
Dove nulla ha senso, a volte da lì vorrei scappare. C'è qualcosa che non va, qualcosa che mi sfugge. Un protagonista che non segue la parte. C'è, c'è e io lo so, ma ho paura di sollevare un telo fin troppo pesante. Non sarei in grado di rimetterlo a posto. C'è un passato dietro, uno di quelli che non voglio ascoltare, ma che qualcosa dentro di me mi sta urlando di strappargli fuori.
Non può essere tutto così lineare. Non può.
Non sono masochista, credimi. C'è un fiocco sciolto, una ciambella senza buco, una bambina con indosso i vestiti della mamma sotto il grembiule. So che verrà fuori, perché- a differenza tua- molto spesso mi fa paura indagare e allora mi sentirò una stupida per non aver capito prima e farà male. Di nuovo.
Arriverà. Eccome se arriverà. Il segreto di quel personaggio rovinerà la storia e lo scrittore fallirà. Di nuovo.
"Lo senti?
Prova a sentirlo. Ovatta le orecchie. Piano. Piano. A poco a poco tutto sparisce, se ne va. Sempre più lontano. Lontano.
Il silenzio. Nulla può toccarmi qui. Prova a non vedere nulla.
Nessuno spigolo, punta o pericolo qui. Tutto soffice, tondo, mio e silenzioso.
Cosa importa degli altri? Cosa importa di tutto il resto?
Senti il silenzio. Sento il silenzio. Niente di improvviso, nessuno spavento, nessun altro che possa turbarti, niente di complicato e pesante. Sola. Silenzio.
Il silenzio mormora, ma dolcemente. Non invade i miei spazi, ma è mio. Lo sto creando. Non provare a sentire il silenzio. Non disturbarmi con i progetti, gli sguardi. Immobile. Qui tutto è immobile. Nessun errore, nessun'azione. Ferma. Rimango ferma. Spero di rimanere ferma un giorno. Completamente ferma. Nessun colpo se sei ferma.
Silenzio. Tra cinque minuti troverai il momento di rimanere ferma.
Non disturbarmi. Shh!
Silenzio. Ora. Io. Sono silenzio"
indipendence
lunedì 27 febbraio 2012
martedì 21 febbraio 2012
Colla sotto le unghie
Sai come si chiama il giorno in cui tutto cambia?
Io no, ma va bene.
Sai come mi chiamo?
Io no, ma va bene. So come ti chiami tu e mi basta.
Sai come si chiama quella ragazza che si è guardata allo specchio e ha capito di avere solo e finalmente sedici anni?
Sai come si chiama questa forza che mi sta prendendo?
Io no, ma va bene.
Sai come si chiama questa figura che sta iniziando a capire che, in fin dei conti, non è tanto male?
Fa niente.
Forse ho sempre sbagliato.
Probabilmente dovevo dare più spazio a tutti coloro che avevo liquidato così facilmente. Probabilmente era così facile rintanarsi nella paura, da chiudere loro la porta in faccia anche solo con il tacco dello stivale. Senza neppure dire "ciao".
Probabilmente devo farli respirare un po'.
So che non capirai, ma non serve.
L'unica cosa che ti serve sapere la vedrai.
Sono stanca delle parole, davvero stanca.
Non pensare sia successo qualcosa, perché è successo. Eccome se è successo, ma tu non chiedere. Guarda e basta.
"Questa qui ha sedici anni"- disse l'ispettore dai baffi riccioluti. "Beh, che ne facciamo di lei?"- lo sguardo di Mrs Thomas non era affatto rassicurante. Del resto, non lo era mai stato. "La portiamo...mmh"- ad un tratto Eliza vide avvicinarsi, con passo lento ma deciso, quel piccolo uomo in divisa. Più si avvicinava, più le montava la paura. Le si fermò dinanzi come se avesse ricevuto improvvisamente un ordine ed Eliza balzò in piedi. "La portiamo a rivivere i suoi sedici anni, che sembra una ventenne così conciata".
indipendence
Io no, ma va bene.
Sai come mi chiamo?
Io no, ma va bene. So come ti chiami tu e mi basta.
Sai come si chiama quella ragazza che si è guardata allo specchio e ha capito di avere solo e finalmente sedici anni?
Sai come si chiama questa forza che mi sta prendendo?
Io no, ma va bene.
Sai come si chiama questa figura che sta iniziando a capire che, in fin dei conti, non è tanto male?
Fa niente.
Forse ho sempre sbagliato.
Probabilmente dovevo dare più spazio a tutti coloro che avevo liquidato così facilmente. Probabilmente era così facile rintanarsi nella paura, da chiudere loro la porta in faccia anche solo con il tacco dello stivale. Senza neppure dire "ciao".
Probabilmente devo farli respirare un po'.
So che non capirai, ma non serve.
L'unica cosa che ti serve sapere la vedrai.
Sono stanca delle parole, davvero stanca.
Non pensare sia successo qualcosa, perché è successo. Eccome se è successo, ma tu non chiedere. Guarda e basta.
"Questa qui ha sedici anni"- disse l'ispettore dai baffi riccioluti. "Beh, che ne facciamo di lei?"- lo sguardo di Mrs Thomas non era affatto rassicurante. Del resto, non lo era mai stato. "La portiamo...mmh"- ad un tratto Eliza vide avvicinarsi, con passo lento ma deciso, quel piccolo uomo in divisa. Più si avvicinava, più le montava la paura. Le si fermò dinanzi come se avesse ricevuto improvvisamente un ordine ed Eliza balzò in piedi. "La portiamo a rivivere i suoi sedici anni, che sembra una ventenne così conciata".
indipendence
sabato 11 febbraio 2012
Il gelato sciolto
Se solo ci fosse un modo in questo enorme universo per congiungere tutti gli anelli spezzati, tutti gli spaghetti rotti per il brodo, tutti i bambini che dovevano nascere e che invece sono ritornati sulle nuvole...se solo ci fosse un modo, un luogo in cui tutto è deciso e non confuso, non a metà. Un mondo dove non servono le avversità, dove il cuore non è diviso a metà tra il bianco e il nero, tra "sono" e quell'interminabile e melanconico "fui". Se solo ci fosse penso che molte persone non le avremo mai incontrate. Forse tu saresti rimasta in una minuscola città che sembra essere un paesaggio di quelle palle con dentro la neve e l'acqua, che da piccola mi piacevano tanto. Forse i miei capelli non avrebbero mai assaggiato la lama di grossolane forbici, perché - forse- non avrei mai avuto motivo di prenderle. Forse molti sarebbero ancora vivi. Forse tutto sarebbe andato come speravamo.
Ma ti dirò una cosa. Se ci pensi bene, se ti focalizzi sui pensieri e non sulle azioni, ti accorgerai che molte delle persone per cui questi nostri tasti sono stati pigiati non...le avremmo mai incontrate. Nessuna lacrima per loro, nessun sorriso con loro, nessuna corsa sfrenata, nessuna telefonata sconsolata.
Semplicemente Nulla.
E allora che senso ha preoccuparsi per nulla? Che senso ha ritornare sui momenti passati? Non preoccuparti, non dolerti di momenti passati. Sì, hai amato. Prima o poi tutti ci passano e, per nostra fortuna, ora che sappiamo cosa si prova, osserveremo meglio il futuro. Magari soffrirai lo stesso, ma di meno.
Quando la mente vola su di lui, tu pensa a come sarebbe stato vivere in quel luogo dove tutto era andato come REALMENTE volevi. Lui non c'è.
Non c'è, perché, evidentemente, non era ciò che realmente desideravi.
Ora, però rimane una sola domanda. Una sola, alla quale non è ammesso un "non lo so" come risposta.
Cos'è che, da oggi, vuoi davvero?
indipendence
Ma ti dirò una cosa. Se ci pensi bene, se ti focalizzi sui pensieri e non sulle azioni, ti accorgerai che molte delle persone per cui questi nostri tasti sono stati pigiati non...le avremmo mai incontrate. Nessuna lacrima per loro, nessun sorriso con loro, nessuna corsa sfrenata, nessuna telefonata sconsolata.
Semplicemente Nulla.
E allora che senso ha preoccuparsi per nulla? Che senso ha ritornare sui momenti passati? Non preoccuparti, non dolerti di momenti passati. Sì, hai amato. Prima o poi tutti ci passano e, per nostra fortuna, ora che sappiamo cosa si prova, osserveremo meglio il futuro. Magari soffrirai lo stesso, ma di meno.
Quando la mente vola su di lui, tu pensa a come sarebbe stato vivere in quel luogo dove tutto era andato come REALMENTE volevi. Lui non c'è.
Non c'è, perché, evidentemente, non era ciò che realmente desideravi.
Ora, però rimane una sola domanda. Una sola, alla quale non è ammesso un "non lo so" come risposta.
Cos'è che, da oggi, vuoi davvero?
indipendence
venerdì 10 febbraio 2012
buuuu
Cecilia, fai come ti senti il mio era solo un consiglio, un mio parere, ma questo non vuol dire che no ci sarò, l'ho detto solo sperando che tu facessi una scelta piuttosto che un'altra. questo è tutto.
ci giurerei....
io lo volevo, lo volevo, ci giurerei mi sono stancata.
eppure ci sono giorni in cui ci credo ancora, giorni in cui tutto riaffora, giorni in cui mi manca, giorni che sembrano mesi infiniti che mi sfiniscono per ricordarmi che ho amato qualcuno, che l'ho fatto.
Io non sono così,io ci sono e ci sarò per te e tu??
ci giurerei....
io lo volevo, lo volevo, ci giurerei mi sono stancata.
eppure ci sono giorni in cui ci credo ancora, giorni in cui tutto riaffora, giorni in cui mi manca, giorni che sembrano mesi infiniti che mi sfiniscono per ricordarmi che ho amato qualcuno, che l'ho fatto.
Io non sono così,io ci sono e ci sarò per te e tu??
Io non ti prometto
qualcosa che non ho
quello che non sono
non posso esserlo
anche se so che c'è chi dice
per quieto vivere
bisogna sempre fingere.
Non posso giurare
che ogni giorno sarò
bella, eccezionale, allegra,
sensibile, fantastica
ci saranno dei giorni grigi
ma passeranno sai
spero che tu mi capirai.
Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò
la vita
non è proprio così
a volte è complicata come una
lunga corsa a ostacoli
dove non ti puoi ritirare
soltanto correre
con chi ti vuole bene accanto a te.
Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.
Giuro ti prometto
che io mi impegnerò
io farò di tutto però
se il mondo col suo delirio
riuscirà ad entrare e far danni
ti prego dimmi che
combatterai insieme a me
Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.
Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.
martedì 7 febbraio 2012
Il laser del riflesso
Quando le persone non capiscono e, ciononostante, credono di sapere ciò che pensi, come vivi.
Quando finalmente ti accorgi che puoi fermarti prima di scivolare in un burrone già visto, ma senza uscita.
Quando non hai tempo, ma vorresti urlare ciò che continua a sibilarti dentro.
Quando ancora non capisci cosa sei, cosa senti o non vuoi farlo.
Quando, fin quando la vita sarà mia, non ci sarà nessun altro a proteggere quella piccola bambina ancora intenta a comporre puzzle all'interno della mia anima. Io devo proteggerla, non posso permettere che si faccia altro male.
Non mi aspetto né mi aspettavo che tu avresti capito.
Ognuno decide di fare della propria vita ciò che vuole e io ho preferito me stavolta. Non un altro.
Non so chi, lassù, abbia deciso di premiarmi permettendomi urlare STOP! in tempo, ma lo ringrazio. Sì, gli dico grazie, perché non mi importa di crescere, come dici tu. Sono cresciuta abbastanza e senza mai volerlo IO. Tu dovresti saperlo...a quanto pare dimentichi.
Sì, ho paura di soffrire!Sì, sì e tra il soffrire perché lo ha deciso un altro e soffrire- molto meno- perché io, me, l'unica persona in grado di non farmi del male, lo ho stabilito scelgo la seconda.
Com'è che si dice in questi casi?
Rifiuto l'offerta e vado avanti? Scelgo la libertà ad un lucchetto attorno ai pensieri? Scelgo me piuttosto che uno schermo ? Perché rimarrà uno schermo. Vorrei tanto che tutto ciò che dici divenisse realtà, almeno per una volta, ma questo non è un film e io continuo a dimenticarlo.
Perché tu, a quanto pare, non puoi sapere cosa si prova quando sei riuscita a leggere così bene una persona da dedurne le mosse successive. Tu, a quanto dici, non sai cosa si prova quando comprendi che non puoi andare avanti se il futuro è solo una prigione di speranze. No, tu non sai.
Quindi, tranquilla, vado avanti io da ora in poi. Tu, se vuoi e come hai detto, non esserci.Questa è la mia battaglia. So come fare. Sono brava a sparire io.
P.S. La neve è bella guardarla. Appena la tocchi ti si gelano le dita e iniziano i geloni. Io ho ancora le cicatrici precedenti. Non ne voglio di nuove..avresti dovuto capirlo, ma- a quanto pare- dimentichi.
indipendence
Quando finalmente ti accorgi che puoi fermarti prima di scivolare in un burrone già visto, ma senza uscita.
Quando non hai tempo, ma vorresti urlare ciò che continua a sibilarti dentro.
Quando ancora non capisci cosa sei, cosa senti o non vuoi farlo.
Quando, fin quando la vita sarà mia, non ci sarà nessun altro a proteggere quella piccola bambina ancora intenta a comporre puzzle all'interno della mia anima. Io devo proteggerla, non posso permettere che si faccia altro male.
Non mi aspetto né mi aspettavo che tu avresti capito.
Ognuno decide di fare della propria vita ciò che vuole e io ho preferito me stavolta. Non un altro.
Non so chi, lassù, abbia deciso di premiarmi permettendomi urlare STOP! in tempo, ma lo ringrazio. Sì, gli dico grazie, perché non mi importa di crescere, come dici tu. Sono cresciuta abbastanza e senza mai volerlo IO. Tu dovresti saperlo...a quanto pare dimentichi.
Sì, ho paura di soffrire!Sì, sì e tra il soffrire perché lo ha deciso un altro e soffrire- molto meno- perché io, me, l'unica persona in grado di non farmi del male, lo ho stabilito scelgo la seconda.
Com'è che si dice in questi casi?
Rifiuto l'offerta e vado avanti? Scelgo la libertà ad un lucchetto attorno ai pensieri? Scelgo me piuttosto che uno schermo ? Perché rimarrà uno schermo. Vorrei tanto che tutto ciò che dici divenisse realtà, almeno per una volta, ma questo non è un film e io continuo a dimenticarlo.
Perché tu, a quanto pare, non puoi sapere cosa si prova quando sei riuscita a leggere così bene una persona da dedurne le mosse successive. Tu, a quanto dici, non sai cosa si prova quando comprendi che non puoi andare avanti se il futuro è solo una prigione di speranze. No, tu non sai.
Quindi, tranquilla, vado avanti io da ora in poi. Tu, se vuoi e come hai detto, non esserci.Questa è la mia battaglia. So come fare. Sono brava a sparire io.
P.S. La neve è bella guardarla. Appena la tocchi ti si gelano le dita e iniziano i geloni. Io ho ancora le cicatrici precedenti. Non ne voglio di nuove..avresti dovuto capirlo, ma- a quanto pare- dimentichi.
indipendence
lunedì 6 febbraio 2012
scegli di guardare la neve
Alcune volte si ha troppa paura, ci chiudiamo a riccio e non serve.
Sai tu c'eri quando sono stata male per lui ma non arriverò mai al punto di chiudermi le porte in faccia prima, e tu gli dici basta, ma dici basta a cosa? hai paura di rimanerci male? Bene!! vuol dire che sei umana, ma poi non eri tu a dirmi che non dovevo avere paura di fare il test perchè se la risposta fosse stata negativa ci sarei rimasta male? non eri tu? sì eri tu, tu sei brava a dare consigli per gli altri ma poi quando si tratta di te, nulla vale e ti ritrai e sbagli, cecilia.
Non stai perdendo la possibilità di rimanerci male ma quella di crescere, crescere non è male, crescere vuol dire cose brutte e belle, ma tu lo sai che c'è tanto di bello al mondo?
Qui nevica e si sente l'odore, erano anni che non mi svegliavo con questo freddo, che non sentivo quell'odore, l'odore della neve, di un fiocco che cade, che si poggia e si scioglie, anni e anni a crescere, anni belli e brutti.
Passa sai, la neve intendo, passa, finisce e ti ricordi solo questo poi.
Una bambina piccola, aveva nevicato, c'era tanta di quella neve che non potè tornare a casa del padre a quella della madre. La mattina seguente erano rimasti i residui di quella nevicata, residui che erano montagne. Mentre il padre metteva le catene alle ruote, lei era intenta a guardare quella massa bianca che cresceva giorno per giorno, era intenta a guardare con degli occhi di bambina qualcosa che non guardava da qualche giorno, eppure quello che per lei era normale ora era strano, vedere quella neve che cadeva indisturbata, perchè gli angeli avevano pianto molto.
Aveva dei guanti neri, una cappello pesante e una giacca che era cinque volte lei, raccolse una palla e la gettò sul papà e incominciò la guerra. Il suo papà era così. Le piaceva ricordare quell'odore, vedere ogni volta come tutto andasse al suo posto. La neve, il freddo, quello che tutti conoscono.
Dopo tanti anni vedere qui a Napoli la neve, è stato strano, quella mattina mi volevo piastrare i capelli, avevo fatto tardi ma non ero in ansia, il mio cuore era in pace, sereno come una bambina, perchè quel giorno ha nevicato e lo so che può sembrare strano ma io quel giorno sentivo che c'era qualcosa di diverso. Vedi rispetto a quella bambina di tanti anni fa, sono cresciuta e se non lo avessi fatto, sarei rimasta sempre così, bloccata, in bilico, sai rimasta una bambina e non avrei potuto ricordare cosa vuol dire essere una bambina, non mi sarei neanche accorto della bellezza di esserlo.
Quando si è bambini ogni piccola cosa è diversa, e questo è il lato bello della vicenda, vedere tutto proporzionato a come sei, nulla ti sembra difficile, vedi il futuro come un sogno, insomma io ero quella bambina, ora sono questa ragazza. E anche se spesso rimpiango quando ero bimba, non rimpiango mai di star crescendo, perchè pian piano vedo la chiarezza nella cose, ogni tassello ritorna al proprio posto.
Può sembrare strano ma crescere è solamente una delle cose che la vita ci obbliga a fare, si sceglie chi essere, non scegliere di vivere di paura, di scappare, non scegliere di non crescere, perchè nessuno ha mai amato il purgatorio, perchè nessuno ha mai amato stare in un continuo limbo, scegli ora ma fallo perchè è la cosa giusta per crescere, non perchè la più facile per non crescere. Crescere fa paura, te lo dice uno che ci convive con questa paura ed ansia e spesso vorrei essere un'altra persona, una che non ci pensa al futuro, perchè sa che potrà contare sull'appoggio della famiglia, ma io devo farcela da sola e per quanto possa essere brutto a dirsi, io, che non avrò una mano dalla mia famiglia nella vita,ma sarò una donna mille volte migliore delle altre, perchè io saprò cosa vorrà dire fare le cose da sola, contando sulle proprie forze, affrontare una sfida alla volta, è l'unico modo che io ho per crescere dove nulla mi è dato gratis.
Ora sta a te scegliere, tu hai la possibilità di farlo con lui ( non so se merita di essere nominato su questo blog), non scegliere per paura di crescere o soffrire o rimanerci male, scegli la strada più difficile, non ti stancare mai e vedrai che lentamente ogni cosa tornerà al suo posto. Tutto procede così, tutto va avanti e poi un giorno, il giorno che sarai stanca io ci sarò, ma non ci sarò se sarai tutti i giorni stanca, perchè cecilia non è bello vivere di rimpianti, il rimpianto non lo superi mai , la delusione poi la superi e vai avanti.
R.
Sai tu c'eri quando sono stata male per lui ma non arriverò mai al punto di chiudermi le porte in faccia prima, e tu gli dici basta, ma dici basta a cosa? hai paura di rimanerci male? Bene!! vuol dire che sei umana, ma poi non eri tu a dirmi che non dovevo avere paura di fare il test perchè se la risposta fosse stata negativa ci sarei rimasta male? non eri tu? sì eri tu, tu sei brava a dare consigli per gli altri ma poi quando si tratta di te, nulla vale e ti ritrai e sbagli, cecilia.
Non stai perdendo la possibilità di rimanerci male ma quella di crescere, crescere non è male, crescere vuol dire cose brutte e belle, ma tu lo sai che c'è tanto di bello al mondo?
Qui nevica e si sente l'odore, erano anni che non mi svegliavo con questo freddo, che non sentivo quell'odore, l'odore della neve, di un fiocco che cade, che si poggia e si scioglie, anni e anni a crescere, anni belli e brutti.
Passa sai, la neve intendo, passa, finisce e ti ricordi solo questo poi.
Una bambina piccola, aveva nevicato, c'era tanta di quella neve che non potè tornare a casa del padre a quella della madre. La mattina seguente erano rimasti i residui di quella nevicata, residui che erano montagne. Mentre il padre metteva le catene alle ruote, lei era intenta a guardare quella massa bianca che cresceva giorno per giorno, era intenta a guardare con degli occhi di bambina qualcosa che non guardava da qualche giorno, eppure quello che per lei era normale ora era strano, vedere quella neve che cadeva indisturbata, perchè gli angeli avevano pianto molto.
Aveva dei guanti neri, una cappello pesante e una giacca che era cinque volte lei, raccolse una palla e la gettò sul papà e incominciò la guerra. Il suo papà era così. Le piaceva ricordare quell'odore, vedere ogni volta come tutto andasse al suo posto. La neve, il freddo, quello che tutti conoscono.
Dopo tanti anni vedere qui a Napoli la neve, è stato strano, quella mattina mi volevo piastrare i capelli, avevo fatto tardi ma non ero in ansia, il mio cuore era in pace, sereno come una bambina, perchè quel giorno ha nevicato e lo so che può sembrare strano ma io quel giorno sentivo che c'era qualcosa di diverso. Vedi rispetto a quella bambina di tanti anni fa, sono cresciuta e se non lo avessi fatto, sarei rimasta sempre così, bloccata, in bilico, sai rimasta una bambina e non avrei potuto ricordare cosa vuol dire essere una bambina, non mi sarei neanche accorto della bellezza di esserlo.
Quando si è bambini ogni piccola cosa è diversa, e questo è il lato bello della vicenda, vedere tutto proporzionato a come sei, nulla ti sembra difficile, vedi il futuro come un sogno, insomma io ero quella bambina, ora sono questa ragazza. E anche se spesso rimpiango quando ero bimba, non rimpiango mai di star crescendo, perchè pian piano vedo la chiarezza nella cose, ogni tassello ritorna al proprio posto.
Può sembrare strano ma crescere è solamente una delle cose che la vita ci obbliga a fare, si sceglie chi essere, non scegliere di vivere di paura, di scappare, non scegliere di non crescere, perchè nessuno ha mai amato il purgatorio, perchè nessuno ha mai amato stare in un continuo limbo, scegli ora ma fallo perchè è la cosa giusta per crescere, non perchè la più facile per non crescere. Crescere fa paura, te lo dice uno che ci convive con questa paura ed ansia e spesso vorrei essere un'altra persona, una che non ci pensa al futuro, perchè sa che potrà contare sull'appoggio della famiglia, ma io devo farcela da sola e per quanto possa essere brutto a dirsi, io, che non avrò una mano dalla mia famiglia nella vita,ma sarò una donna mille volte migliore delle altre, perchè io saprò cosa vorrà dire fare le cose da sola, contando sulle proprie forze, affrontare una sfida alla volta, è l'unico modo che io ho per crescere dove nulla mi è dato gratis.
Ora sta a te scegliere, tu hai la possibilità di farlo con lui ( non so se merita di essere nominato su questo blog), non scegliere per paura di crescere o soffrire o rimanerci male, scegli la strada più difficile, non ti stancare mai e vedrai che lentamente ogni cosa tornerà al suo posto. Tutto procede così, tutto va avanti e poi un giorno, il giorno che sarai stanca io ci sarò, ma non ci sarò se sarai tutti i giorni stanca, perchè cecilia non è bello vivere di rimpianti, il rimpianto non lo superi mai , la delusione poi la superi e vai avanti.
R.
venerdì 3 febbraio 2012
per sempre ed oltre.... mai dirlo
Ho passato tempo a cercare di rimpiazzare uno come te, ho passato giorni sperando di trovarti fuori scuola. così senza un motivo per me, eppure ora mi sembra strano.
E' strano perchè un tempo lo speravo e ora sono fuggita... sai è stato strano, mi sentivo debole, stanca, pensavo a tutta quella strada da fare e poi bum! MI volto e ti trovo lì, comodamente appoggiato alla macchina ad aspettare qualcuno o qualcuna ..... ebbene ho scoperto che è qualcuna, ho visto le foto. Bene!! ti sei rifatto una vita, e chissà se mai per un momento hai pensato che stiamo nella stessa scuola, che ci saremmo potuti incontrare e che sarebbe stato imbarazzante, chissà.
E se io quel giorno mi fossi fermata? allora tu che avresti fatto? come mi avresti presentato? So anche chi è, insomma sta a scuola mia!!!! oddio la odio .............
pazienza, io ho deciso di lasciarti andare, lasciarmi andare, e forse è stato meglio così ma... ma se non lo avessi fatto?
MI sento strana quasi come appena uscita da un vortice di pensieri, di paure eppure sembra così, sembra così facile lasciare che tutto mi scivoli eppure non è così. Ci siamo feriti a vicenda eppure entrambi sappiamo che è giusto così, nessuno ha mai osato tanto come noi, come noi che non abbiamo fatto la cosa giusta prima, ma ora basta. Devo dirti di no, devo perchè questa volta è la cosa giusta e se questo vorrà dire sapere lei chi è, e sapere che ti vuole bene e che probabilmente anche tu ne vuoi a lei, allora fa niente. Allora goditi tutto nella vita, finchè potrai e poi in un futuro lontano se mai in quel futuro noi saremo la cosa giusta, allora vedremo.
aprirò le pagine della mia vita e lentamente le sfoglierò in cerca di una risposta. Io non perdo, io non cado, io non piango eppure so fare tutto ciò , io non sono quella persona, io sono diversa, io in questa vita, io perchè Rita, io perchè figlia di mio padre, io perchè testarda, io perchè competitiva, io vincerò e vincerò e lo farò finchè la mia vita non sarà come avrò sempre voluto e se dovrò cadere, se dovrò sbagliare e poi ritentare, se io dovrò fare la cosa giusta, io la farò , io ce la farò.
Rimane tutto scritto, tutto per sempre e oltre.
R.
mercoledì 1 febbraio 2012
Sguardo di uno spaesamento
Forse è la prima. Sì, lo è.
Per la prima volta sono qui e non so per quale motivo far muovere le mie mani su questa tastiera.
Ho riguardato alcuni dei nostri post l'altro giorno. Sono salita in soffitta, ho riaperto i bauli e ho tirato fuori quegli album zeppi di fotografie che davo ormai per vecchi o dispersi.
Ci siamo dette tante cose io e te, assurdamente e incredibilmente tante. Un'Odissea di persone si è sedute sugli sgabelli della nostra cucina per godere del sole mattutino ed assaggiare le soffici torte o le frettolose tazze di caffè- latte che solo noi sapevamo preparare. Alcune di cui non ricordavo neppure i sospiri o il rumore dei loro passi soffusi sul parquet.
Quanta vita! Sì, quanta vita ha respirato,ha finto di respirare, ha sospirato, sussurrato, si è affannata su queste pagine. Quanto lo abbiamo fatto noi!
Sai, spero davvero che un giorno io e te riusciremo a vedere quanta felicità c'è nelle nostre esistenze, perché noi siamo felici...solo che a volte dimentico.
Sono così difficili e lunghe le parole quando tutto e niente hai dentro.
Ci pensi mai a cosa ne sarà di questo posto quando, durante la notte, qualcuno di infilerà un anello al dito o un biglietto sotto il cuscino?
Esiste un cartello con su scritto: "Chiusura perennemente TEMPORANEA"? Esiste per un posto così speciale come questo?
Insomma, pensare che un giorno non si avrà più tempo per sedersi ad una scrivania, prendere la chiave e fuggire qui non è così rassicurante.
Questo è uno dei modi più sinceri e liberi che ho avuto per comunicarti sensazioni, pensieri, constatazioni, sogni, piani..rimasti qui.
Cosa ne sarà di noi tra una decina di anni?
Quando la mente ammassa tutti i mobili delle preoccupazioni, le casseforti dei segreti, i cristalli dei dolori, le tazze della normalità e nel salotto della vita rimane il vuoto, allora si fa sempre strada dal buio la sediolina del futuro. Un futuro troppo futuro per pianificare, così la sediolina si accontenta dei sogni.
Sogni, sogni, sogni vicini e lontani, passati e presenti, forse futuri; sogni grassi, magri, con le lentiggini o senza, col sole e zuppi d'acqua piovana. Sogni a cui piace sognare e nient'altro; a cui piace pensare di salire su un aereo un giorno e di tornare tanto, tantissimo tempo dopo...un 'Iliade dopo.
Sogni a cui piace mangiare, mangiare e mangiare tante cose che ancora non hanno provato e provare, provare e riprovare emozioni, sensazioni che ancora non hanno viste impresse nei volti dentro quegli album.
"...YOU'LL GO ON AND I'LL BE HAPPIER..."
indipendence
Per la prima volta sono qui e non so per quale motivo far muovere le mie mani su questa tastiera.
Ho riguardato alcuni dei nostri post l'altro giorno. Sono salita in soffitta, ho riaperto i bauli e ho tirato fuori quegli album zeppi di fotografie che davo ormai per vecchi o dispersi.
Ci siamo dette tante cose io e te, assurdamente e incredibilmente tante. Un'Odissea di persone si è sedute sugli sgabelli della nostra cucina per godere del sole mattutino ed assaggiare le soffici torte o le frettolose tazze di caffè- latte che solo noi sapevamo preparare. Alcune di cui non ricordavo neppure i sospiri o il rumore dei loro passi soffusi sul parquet.
Quanta vita! Sì, quanta vita ha respirato,ha finto di respirare, ha sospirato, sussurrato, si è affannata su queste pagine. Quanto lo abbiamo fatto noi!
Sai, spero davvero che un giorno io e te riusciremo a vedere quanta felicità c'è nelle nostre esistenze, perché noi siamo felici...solo che a volte dimentico.
Sono così difficili e lunghe le parole quando tutto e niente hai dentro.
Ci pensi mai a cosa ne sarà di questo posto quando, durante la notte, qualcuno di infilerà un anello al dito o un biglietto sotto il cuscino?
Esiste un cartello con su scritto: "Chiusura perennemente TEMPORANEA"? Esiste per un posto così speciale come questo?
Insomma, pensare che un giorno non si avrà più tempo per sedersi ad una scrivania, prendere la chiave e fuggire qui non è così rassicurante.
Questo è uno dei modi più sinceri e liberi che ho avuto per comunicarti sensazioni, pensieri, constatazioni, sogni, piani..rimasti qui.
Cosa ne sarà di noi tra una decina di anni?
Quando la mente ammassa tutti i mobili delle preoccupazioni, le casseforti dei segreti, i cristalli dei dolori, le tazze della normalità e nel salotto della vita rimane il vuoto, allora si fa sempre strada dal buio la sediolina del futuro. Un futuro troppo futuro per pianificare, così la sediolina si accontenta dei sogni.
Sogni, sogni, sogni vicini e lontani, passati e presenti, forse futuri; sogni grassi, magri, con le lentiggini o senza, col sole e zuppi d'acqua piovana. Sogni a cui piace sognare e nient'altro; a cui piace pensare di salire su un aereo un giorno e di tornare tanto, tantissimo tempo dopo...un 'Iliade dopo.
Sogni a cui piace mangiare, mangiare e mangiare tante cose che ancora non hanno provato e provare, provare e riprovare emozioni, sensazioni che ancora non hanno viste impresse nei volti dentro quegli album.
"...YOU'LL GO ON AND I'LL BE HAPPIER..."
indipendence
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