ora ti raconterò una storia, è strana ma pienamente diversa dalle altre ...è una storia che ..... vabbè leggi
lei stava camminando, le è sempre piaciuto camminare sul prato a piedi nudi, insomma a chi non piace, ma a lei rilassava...
non si ricordava dove aveva letto che camminare a piedi scalzi aiuta a scaricare lo stress e lei aveva sempre odiato camminare in casa con le pantofole, insomma si passa tutta la giornata con le scarpe che male c'è se a casa non lo si fa??
certo, però , avrebbe insegnato alle sue figlie che bisognava mettere le pantofole in casa ma forse anche loro si sarebbero ribellate a questa stupida convenzione. Le pantofole ? una futilità, inutilità almeno così è sempre stato per lei, viceversa non lo era mai stato camminare sul verde, con coccinelle, insetti carini, anche se alcune le facevano un po' schifo, e tutte quei piccoli animali che ti vedono come un gigante un po' come quando gli uomini camminano guardando in alto vedendo grattacieli con insegne, specchi e la propria immagine deformata ovunque, un po' come se fossero loro le formiche.... già l'uomo è una formica che continua a lavorare, a testa bassa, a fare il suo dovere perchè è l'unica cosa che gli hanno saputo insegnare sin da piccolo "prima il dovere e poi il piacere".... classico proverbio che il padre le ripeteva ogni giorno, di ogni secondo della sua vita.
A lei non era mai piaciuto ma non aveva mai potuto fare il contrario, lo aveva sempre involontariamnete applicato nella sua vita perchè a lei in fondo in fondo non le dispiaceva poi tanto sentire pressione sulle spalle in quel momento sapeva che invece di abbattersi e stancarsi, si caricava e pian piano quasi come un carillion che caricando la rondella incomincia a produrre musica così era per lei.... caricandola di pressione si doveva dimostrare all'altezza e quindi prendeva forza alcune volte neanche capendo da dove e BOOM! partiva come un razzo riusciva a fare cose che in condizioni normali non avrebbe mai sostenuto, lei ci riusciva e questo faceva impressione....
era un po' strana amava il prato ma amava il lavoro, la pressione, a volte crollava e altre era pazza, lei era due persone perchè realmente aveva due modi di vedere la vita opposti.... lei sapeva essere due individui separati e chissà forse un giorno avrebbe amamto i due opposti forse un giorno ....
.....
il prato era un po' bagnato si erano da poco accesi gli irrigatori che dopo 5 secondi contati di orologio si erano spenti, pensò che si fossero rotti così si avvicinò, guardò e vide una piccola pietrina che ostruiva il passaggio, la stava per levare quando un ragazzo le disse" se la levi ti fai il bagno" e lei ridendo gli rispose" e allora è estate che fa?" lui la guardò stupito, meravigliato e con un sorriso a 32 denti pronunciò con tono severo ed autoritario quasi come un padre che rimprovera il figlio queste parole" faccio io non ti preoccupare" Sofia che aveva sempre odiato l'espressione sin da piccola "non ti preoccupare" rispose con tono sgarbato" infatti io non mi preoccupo!!"lui lo fece lo stesso e tolta la pietrina indirizzò il getto d'acqua verso di lei che ridendo e saltando cercava di scappare..... aveva una maglietta bianca che bagnata metteve in risalto le sue curve che mancavano un po' davanti ma ormai aveva superato questo complesso....
era tutta fradicia dalla testa ai piedi, anche i suoi pantaloncini.... ho dimenticato di dirvi che lei è scorpione e si sa sono abbastanza vendicativi, così si avvicinò tutta sculettando, lui imbambolato come un deficiente e prese in mano il getto d'acqua e in cinque secondi anche lui si ritrovò come un pulcino infreddolito.... lei rideva, rideva fino a contorcersi dal dolore poi alzò il viso e noto il suo fisico scolpito dalla polo blue che aveva indosso e pensò che il ragazzo non era niente male...
lei amava scherzare e quando lui si accrse che lo stava osservando gli disse il proprio nome"Andrea"..... lei rispose con il proprio.
Ora che lo guardava bene poteva avere massimo 25 anni solo 1 in più di lei.... solo uno ......
incominciarono a parlare del più e del meno e di che lavoro facevano, lei stava iniziando la specializzazione e lui invece aveva appena finito l'università e aveva appena trovato lavoro, era un veterinario. Quando poi le chiese finalemente il numero di telefono e se poteva chiamrala un giorno di questi lei disse " ma certo! ci possiamo vedere per un caffè io adoro il caffè!!" ridacchindo ancora le rispose" va bene!! " lei gli diede uno schiffetto sul braccio e lo salutò con un bacio sulla guancia.
tornando a casa in macchina non faceva che pensare a lui e a quanto fosse strano che le piacesse un ragazzo del genere, moro alto, con gli occhi neri, scuro di carnagione, non era proprio il suo tipo solitammente a lei piacevano i ragazzi con gli occhi chiari e non troppo scuri di carnagione altrimenti si sentiva una mozzarella....anche se la sua carnagione era normale.
aprì la porta di casa, mise la borsa sulla sedia all'entrata e andò in cucina.
"sono tornata"gli cinse il corpo con le braccia e gli baciò il collo, lui le aveva fatto trovare tutto pronto a tavola, quanto era stato dolce e se ripensava a quello che aveva appena fatto si sentiva un mostro ma in fin dei conti aveva solo scherzato un po'? mica è un reato divertirsi....
però per qualche ragione disse al suo ragazzo Marco che si era bagnata perchè improvvisamente si erano accesi gli irrigatori e lui ci credette senza sospettare minimamente.....
Era più grande di ben 4 anni, era un ingegnere e anche abbastanza affermato per l'età che aveva.
il pranzo era buonissimo, una prelibatezza, la coccolava sempre, la riempiva di attenzioni, c'era sempre per lei non le diceva mai di no certo qualche vbolta litigavano ma niente di particolramtne significativo. Tranne una volta dove lei si imputò come una bambiina di volere un cane e lui si era riufiutato, dicendo che in casa sporcano, che puzzano e lei proprio non concepiva queste frasi , fu l'unica volta in cui deisderò vermante di staccargli la testa dal collo e farlo smettere di dire fesserie.
iIcani sporcano, puzzano , costano...e bla bla bla a un tratto non sentiva neanche più una parola pensava solo di farlo a pezzettini prese le prime cose che aveva sul letto, prese la borsa, le chiavi della macchina e uscì di casa sbattendo la porta...
pensava "stronzo , perfezionista del cazzo, fissato con l'ordine e con gli odori, ogni volta si lamenta di qeusto e di quello,ahahhahaha " insomma si era alterata ma solo quella volta poi lui dispiaciuto le aveva chiesto scusa per aver alzato la voce ma non c'era verso di farlgi cambiare idea... ma gli scorpioni sono anche terribilmente cocciuti e lei si era ripromessa che gli avrebbe dato il tormento, lui prorpio non riusciva a capire il suo bisogno di avere un animale in casa era completamnte freddo, gelido al riguardo.
QUella fu la loro unica seria litigato dopo 7 anni che stavano assieme, di cui 2 di convivenza.
quel giorno ci pensava forse aveva sbagliato a giocare con quel ragazzo ma in quel momento non ci aveva pensato e poi chi lo avrebbe più rivisto?
dopo pranzo Sofia doveva andare a lavorare e anche lui, la loro giornata era frenetica ma a lei piaceva...comunque si vestì come le era solito e uscì di casa stampandogli un bel bacio rosso sulla guancia, lui la prese e le sussurrò che era bellssima era questo che le piaceva, si sentiva amata con lui veramente, poi se ne andò ridendo e scherzando scordandosi di quel ragazzo che aveva conosciuto su un prato, Andrea.
qualche giorno dopo camminando con Marco vide un cucciolo di cane infreddolito che piangeva, aveva una zampina rotta, zoppicava e lei si fermò lo prese in braccio e chiese a Marco se potevano tenerlo perchè non voleva lasciarlo da solo, sarebbe morto di lì a poco, naturalmente rispose di no ma lei andò a casa da sola sotto la pioggia a piedi senza ombrello mentre Marco le correva dietro cercando di spiegarle che non poteva prenderlo e basta lei si voltò e gli rispose con le lacrime agli occhi, arrabbiata come nessuno l'aveva mai vista" sei un bastardo, non hai cuore e se non posso portarlo a casa non ti preoccupare" Marco non ci poteva credere insomma era follia litigare per un cane, come può pensare una cosa del genere, andarsene per un cane infreddolito e pensare che quella mattina lui aveva deciso di scendere a fare un giro lei non si sentiva molto bene, si sentiva gonfia e con lo stomaco sottosopra.
Comunque Marco era sciuro che avrebbe cambiato idea così la lasciò andare.
mentre stava tornando a casa incontrò Andrea che camminva con il suo pastore tedesco, si avvicinò per salutarla e poi a lei venne in mente l'idea di chiedergli di guarire il cagnolino.
Così dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia lui le diede la sua giacca ( l'aveva lasciata in macchine di Marco) le diede una mano.
incominciò a parlare prima lui" come mai tutta sola, sotto la pioggia, senza neanche un ombrello?" giusta osservazione pensò, acuto il ragazzo. Il pèroblema era spipegargli cosa era accaduto e decise di dirgli la verità. Quando lui sentì la parola ragazzo rimase unpo ' strano poi però si girò e le disse" sta messo veramnte male" fece una piccola pausa" il cane intendo, dobbiamo portarlo in clinica vieni con me".
così lui dopo averle dato un passaggio in clinica con la macchina , con amore mai visto curò il cane, gli fasciò e steccò la gambina, lo asciugò con un asciugamano e lo mise attorno ad una coperta e quasi come un bambino che dorme lo diede tra le braccia di Sofia.
Lei aspettò un attimo e gli disse grazie per l'aiuto poi pesnò che doveva tornare a casa ed affrontare la faccenda, lui accorgerndosi dei suoi pensieri le disse che poteva tenerlo per un po' a casa sua e che lei sarebbe potuta venire ogni giorno che voleva. Sofia lo ringraziò e gli diede un bacio sulla guancia.
Quando tornò a casa trovò Marco che l'aspettava seduto sul divano con le braccia incrociate, sentendo il rumore della chiave si girò e le chiese di parlarle ma lei non voleva sentire ragioni.
Lui disse" ma è possibile che dobbiamo litigare per uno stupido cane? è mai possibile che desideri un animale più di quanto tu desideri stare con me? allora?? mi rispondi?" lei sempre sin da piccola er aabituaa a non litigare con le persone a non spiegare leproprioe ragioen perchè tanti anni a vivere con la mamma e il fratello le avevano insegnato che era inutile, però, quella volta disse quello che pensava" sei senza cuore, non so come fai a essere così freddo con un animale, mi fai schifo non voglio più vederti" e incominciò a dargli pugni sul petto mentre il suo volto era rigato dalle lacrime" non parli, stai sempre zitto, non vuoi mai uscire con i miei amici perchè ti scocci di socializzare" e disse quest'ultima parola con particolare enfasi" sei freddo come nessuno io non posso vivere così, io non posso, tu mi stai distruggendo, non ridiamo mai, sei sempre serio, io non ne posso più basta!!! fatti una vita tua, vivi da solo come un eremita, costriusciti una casa non lo so ma prendi la tua roba e vattene all'istante !! questa è casa mia e non ti voglio più vedere qui, mi stai inquinando la vita vattene ho detto!!!"
dove prese una pausa per respirare e lui offeso, irritato le diede uno schiaffo....
lei lo " aiutò" a fare la valigia , sarebbe tornato dai suoi certamente.
pianse a dirotto tutta la giornata, era abituata a tornare a casa e a non essere sola, era abituata a lui ma era davvero troppo diverso da lei troppo. così gli disse addio e uba settimana dopo chiamò Andrea.
" pronto"
" ciao ANdrea sono Sofia"
" ciao dimmi tutto"ù
" senti volevo venirmi a prendere il cagnolino quando ti è più comodo"
lui rispose dopo un poco " puoi venire anche oggi anche se in realtà sarebbe meglio che restasse con me per un po', però facciamo così tu vieni oggi, domani, dopo domani quando vuoi e così lui si abitua a te e resta con mecontemporaneamente e poi giuro che te lo ristituisco, ma tu puoi tenerlo a casa? ne sei sicvura?"
sofia non voleva dirgli che aveva lasciato il suo ragazzo per un cane ma poi" certo ho appena litigato con il mio ex e se ne andato più o meno di sua spontranea volontà"
lui no disse mi dispiace come lei si aspettava perchè era chiaro che per lui era tutto il contrario ma disse solo" vieni un po' da me che il cagnolino deve conoscerti, anche se solitamtne chi li salva diventa per loro il padrone"
lei rise e disse " Arrivo, ma tu dove abiti?? "
lui " ahahah è vero... abito a via giuseppe verdi 51" lei stuopefatta disse" allora faccio prima a piedi il mio palazzo è il 49 !!!"
entrambi risero poi lei attaccò.
Si vestì si mise dei pantaloncini una canotta delle ballerine e scese...
bussò e lui le aprii la porta, ancora una volta pensò a quanto fosse bello, poi lo salutò e il cagnolino che ancora non aveva un nome le corse incontro zoppicando. A quel punto lui le disse" haivisto ti riconosce cosa ti avevo detto io?sono troppo intelligente per questo mondio?!!" lei rise e disse " facciamo che sei troppo intelligente per poter dire scemenze del genere"
risero ancora una volta era da un po' che non rideva così di gusto, lui le offrì un caffè e lei naturalmente accettò dicvendo però " anche se non è lo stesso di quello al bar..." lui rise" vogliamo scendere a prendere un caffè " e la ragazza disse " non oggi, domani mattina?"
lui annuì.
bevvero assieme il caffè poi lei si mise assieme a lui a coccolare e notare i progressi di cagnolino ew incominciarono un lungo dibattito sul nome Andrea propose un nome di persona lei fece una faccia disgustata da farlo incomincaiare a ridere a crepapelle poi disse che forse era meglio come nome Snoopy, lei lo abbracciò e disse " è perfetto bravo" e con molta disinvoltura continuò a giocare c on il cagnolino al quale ripetè più volte il suo nome per farglielo assimilare.
nel giro di poche settimane si videro quasi tutti i giorni xcon la scusa del cane finchè lui un giovedì sera con imbarazzo le chiese se le andava d uscire assieme.
la sera stessa lei chiamò la sua migliore amica in panico non sapendo minimante cosa mettersi quella sera e Cecilia, così si chiamava le disse che stava venendo.
Così dopo averla abbracciata e aveer passato ore a provare vestiti decisero per un tubino nero aderente e un paio di scarpe nere con il tacco.
L'amica la aiutò a truccarsi a farsi i capelli come quando erano piccole e uscivano la sera, quello era il momneto più bello della serata...
lei uscì did casa e lui la stava spettando con la sua bmw sotto casa a un metro di distanza da casa sua, lei entrò lui la guardò ma fece finta di nulla era strano no essere riempita di complimenti ma nicominciarono subito a a scherzare e a ridere poi lui le aprì la porta della macchina e del ristorante ed entrarono in un posticino davvermolto chic.... aveva solo ora notato come lui si era messo in tiro.... passarono la serata così fra una risatga e l'altra.
Andrea era l'opposto di Marco, erano diversi, molto non comprendeva proprio cosa le piaceva di lui ma sembrava perfetto.
Quella sera verso mezzanotte mentre stavano tornando a casa lui le chiese se voleva un gelato e lei lo guardò stupita poi disse di sì ridendo e si prese un gelato al cioccolato. era bello stare con qualc uno di diverso da lei riguardo a questo, lui non pianificava e per ora questo le piaceva.
quando tornarono lui la accompagnò sotto casa a piedi perchè avevano posato la macchiana più avanti e la baciò lentamnete, accarezzandole il volto, e dicendole per la prima volta " sei bellissima" lei pensò di invitarlo dentro ma poi rifiutò non era da lei fare una cosa del genere, ma con lui era diversa, finalemmente si sentiva viva e non più sola in questo viaggio.
passarono qualche settimana e naturlamente si videro continuamente, lei portò snoopy in casa, lui dormì da lei varie volte e viceversa finchè un giorno notò che era esttamente un mese che non le veniva il ciclo.....
un mese ma un mese fa lei non era ancora andata a letto con Andrea,però avrebbe potuto concepire il figlio durante questo mese, era questioni disettimane.
era terrorizzata , amava i bambini e ne aveva sempre voluto uno ma come doveva fare, cose doveva fare, chiamò Andrea.
" amore senti dobbiamo parlare"lui per la prima volta da quando stavano insieme fu serio
" dimmi cì"
" ho un ritardo, ma non sono sicura che il figlio sia tuo potrebbe essere anche di Marco"
andrea era ancora in silenzio" andiamo dal ginecologo e vediamo da quanto tempo sei incinta"
" questo è tutto quello che sai dirmi? tutto qui? "
lui dall'altra lato del telefono" calmati! vengo da te, mi metto le scarpe e scendo!". chiuse il telefono no avevano llitigato mai ma lei questa volta era stata un po' antipatica.
Aprii la porta e si trvovò Andrea che subito le cinse la vita e incominciò a darle dei baci sulla testa per calmarla come era solito fare quando era agitata.
lei non piangeva per il bambino non aveva ipotizzato neanche per un attimo di abortire ma era scossa e impaurita. e se fosse stato di Marco?? allora?? cosa sarebbe successo? cosa avrebbe fatto? come andrebbe a finirte fra lei e andrea? e andrea rtimarebbe con elli?e se fosse di andrea ?? e se non lo accettasse?? e se neanche Marco lo facesse?
tanti dubbi la tormentavano.
Chiamò subito il ginecologo e dopo averlo suppliacato lo convinse a farle uan visita la sera stessa fuori orario....
Andrea voleva accompagnarla ma lei non voleva...
si misi comoda e uscì di casa, mentre Andrea rimase lì con snoopy ad aspettarla...
in quei secondi le sembrò di vivere in un inferno, non poteva esssere vero, non poteva essere vero, poi si calmò e pensò che non faceva bene al bambino. Ad un semaforo si accarezzò la pancia pensando chegli voleas già bene se possibile e anche se nessuno avesse voluto lei lo avrebbe cresciuto da sola perchè ormai era già parte di lei.
entrata in clinica il ginecologo, suo amico da anni, le disse di stendersi su un lettino e che averebbero fatto uan radiografia, lui la guardò e le disse che era incinta di 3 settimane, il figlio era di Andrea.
era contenta per questo ma non sapeva come avrebbe reagito stavano insieme da poco eppure già lo amava, era perfetto...
quando tornò a casa vide ANdrea ai fornelli che le cucinava le uova all'occhio di bue con amore. lo girò e lo guardò finchè lui non capì e la abbracciò. mentre si abbracciavano lei si sentiva sollevata, lui aveva accettato il bambino ed era tutto in ordine, certo era difficile, ma lui la amava e lei anche. Incominciò a baciarla sul collo,sul nasino e ad accarezzarle il volto poi scese e le toccò la pancia che non era ancora minimante deformata.
lui già amava il bambino.
Decisero di andare a vivere da lui perchè casa sua era più grande e aveva una camera per il bambino. lui era premuroso no le faceva fare niente, neanche piegare i vestiti e lei ogni tanto si lamentavca ma sapeva che ogni suo gesto era fatto con amore.
Ristrutturarono la casa e lei continuò la specioalizzazione e ad andare in ospedale. lui ugualmente. chi tornava prima cucinava, mettevan i piatti in lavastoviglie perchè si scocciavano entrambi di fare i servizi, avevano una cameriera perchè lui non sapeva fare nulla e lei non poteva fare sforzi. il medico le aveva detto che la sua gravidsanza era a rischio, da quel momento Andrea era iper protettivo, non le lasciava fare nulla, conobbe i genitori di lui al 2 mese di gravidanza, erano delle brave persone, e poi le chiesero se potevano tenere il bambino ogni tanto e lei ridendo disse " anche tutti i giorni" loro la presero in parola e si offrirono volontari per tenere il bambino ogni volta che entrambi erano fuori casa per lavoro.
Furono nove mesi bellissimi per Sofia anche se ogni tqanto si sentiva una botte e Andrea la consolava dicendole che era bellissima e facendola ridere coma al suo solito.
fecero anche un ecografi per scoprire il sesso ed era femmina. Sofia incominciò a progettare la stanza e a chiedere consiglio al marito poi il giorno del parto lei trascorse 24 ore di travaglio e quando nacque la bambina la salutò c on queste parole "ciao piccola Rita".
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