sabato 5 novembre 2011

Un maglione troppo grande, troppo scuro

Ero lì, seduta a quel tavolo, a badare a due bambine di sei anni. Erano così dolci.  Spero che quell'ingenuità, quella grande capacità di perdonare ogni dispetto o bugia regni nei loro occhi e nei loro cuori per molto e molto tempo; che quelle risate così pulite e vere possano sentirsi ancora e ancora, perchè l'amicizia da piccoli è la porta che ti consente ti accedere sempre nel cuore dell'altro e che, nonostante i trucchi, i buchi alle orecchie e i tacchi, ti mostra sempre la stessa bambina con cui ti divertivi a vestire le bambole.
L'altro giorno, mentro ero in macchina e le goccioline imburravano il vetro, le ruote dell'auto sono rotolate fino alla sua vecchia casa, così i pensieri sono caduti su di lei.
Chissà come sarebbe stato averla ancora qui, con me. Sarebbe rimasto tutto uguale? Avrei sentito le stesse nocche maschili bussare alla mia porta o avrei solo dovuto premurami di aprire la sua per farli entrare e restare seduta, in un angolo, a guardare sognante?  Mi sarei  sempre sentita meno di lei e lei avrebbe perso almeno un'occasione per non farmelo notare, come invece dimenticava sempre?...forse perchè non lo sapeva, chissà.
Ho riflettuto un  pò prima di aprire questa finestra e cacciare questo lungo e vecchio respiro. Ho pensato che avrebbe potuto darti fastidio. In fondo è stata una ragazza che- per quanto mi costi ammettere- ha significato molto, anche se non so perché...in effetti non lo so più.
Poi però, ho riflettuto sul fatto che, essendo amiche, dovevamo dirci tutto quello che tentavamo di non pronunciare.
Ti capita mai di renderti conto che stai dando troppo a quella persona, che- nonostante la facciata- le stai affidando troppo, le stai affidando te stessa; che forse dovresti fermarti, perchè potrebbe voltarti le spalle un giorno e salire su un palco, prendere un microfono e annunciare a tutti tutto quello che sussurravi all'orecchio con tanta paura?
Da quando M. se ne è andata mi capita spesso.
So che devi sopportare tanto, quindi- ora che sai di cosa si tratta- non leggere se non ti va....capirò, tranquilla.
Solo che, a volte, la mente cerca respiri puliti e solo che non li trova nel presente e, allora si chiude a riccio e, come una talpa nella sua biblioteca, mette a soqquadro i ricordi fin quando non trova il suo libro e solo che quando lo trova non si accontenta di contemplarne la copertina, ma ne sfoglia le pagine...tutte le pagine e tutto risale a galla come quando sturi il tubo intasato del rubinetto della cucina.
Tu lo sapevi che dopo la "e" la virgola può essere aggiunta? io lo ho scoperto da poco.
Ero in macchina l'altro giorno e ho rivisto il suo sguardo così spento e sfuggente quella sera, durante la festa di Mè. Uno sguardo dove gli occhi ti stanno implorando di ritornare, ma dove la realtà ha prenotato per sé tutti i posti a sedere. Uno sguardo dove ciò che conoscevi, ciò in cui confidavi era stato soffocato dal...presente, da UN presente. Uno sguardo di un'altra, un'altra che tu..tu non avevi mai visto prima d'ora. Uno paio di smeraldi inquinati, un paio di occhioni che non si specchiavano più nel tuo mondo. Un andamento disinteressato e ferito, delle mani intrappolate in tasche troppo strette per chi, come lei, era sempre a mirarsi le unghie. Una bocca oscurata da parole adulte e fredde, persino per chi riesce ad aprire il portone senza la spinta della mamma già ad undici anni, oscurata da un fumo troppo fitto e che non era altro che il risultato di una tua permanente ed egoistica assenza.
Come se tutto fosse ieri. Come se niente fosse così passato. Così come è sempre stato per, con lei. 
Come quando una persona parte per anni e anni e il suo aereo cade su un'isola deserta e i suoi capelli cominciano ad incresparsi come le onde del mare, i suoi occhi ad inquinarsi per tutte le scorie che i tuoi pensieri e la tua esasperazione ci gettano dentro, i tuoi indumenti ad invecchiare e la tua valigia a disintegrarsi così quella ragazzina ferita mi si è presentata dietro ad un pioggia troppo spessa. Spessa da rendermi invisibile, ma non troppo da impedirmi di osservare quella che un giorno avevo davvero chiamato- e richiamato- amica del cuore...perchè a quel tempo si usavano ancora quelle piccole paroline.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Era cresciuta, era cambiata così tanto. 
Il suo sguardo era pensieroso, serio e non si curava della pioggia nè del suo cane zuppo...era cambiato anche lui. Aveva i capelli raccolti in uno chignon sbadato, con uno di quei suoi soliti codini sporchi e riusati mille volte e da mille persone differenti, me compresa. 
Completamente vestita di nero se ne andava, muovendo i piedi uno davanti all'altro fiaccamente, quella che una volta saltellava e una volta strisciava su questo parquet. 
Se fossi scesa? Avrebbe avuto senso? Cosa le avrei detto? 
Oh, facile. L'avrei guardata e lei mi avrebbe colpita con tante di quelle sue piccole schegge verdi, ma non avrebbe avuto alcuna importanza a quel punto. Credo che l'avrei abbracciata qualsiasi tipo di veleno lei mi avesse sputato addosso. Sarebbe stato come quando torni a ballare dopo tanto tempo e i vecchi calli ricominciano a far male, ma ciò che importava era ballare, quindi. 
A quel punto avrebbe preso a litigare con i suoi piedi per imporre loro di camminare e mi sarebbe toccato starle dietro- un altro callo avrebbe iniziato a dolermi di nuovo-, ma l'avrei raggiunta e allora tutto quello che erano nato, cresciuto o...andato via durante la sua assenza avrebbe rotto gli argini per sgorgare fuori come un fiume in piena. Le avrei spiegato tutto, le avrei parlato di tutti voi... 
 I suoi piedi si sarebbero imposti a quel punto e magari si sarebbe anche avvicinata per iniziare a vedere dove quelle piccole schegge erano conficcate. Avremmo iniziato a passeggiare e allora un grande velo sarebbe caduto sul mondo per trasportarci indietro.Nel passato.
Conoscendola, avrebbe iniziato piano e con mano fredda per poi iniziare a correre con la storia e, sì, ci sarebbe caduto anche lui nella storia...ci sarebbe rimasto a lungo, ma la vita va avanti. 
E poi?
Volevo davvero indietro tutto? Forse sì.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Incredibile.
Magari doveva andare così. 
Tutte le volte che i miei occhi della mente si erano riflessi nei suoi del pensiero non mi ero mai accorta di quel minuscolo Post-it che stava giacendo in terra, che solo ora - dopo undici anni- ha deciso di farsi trasportare da un alito di vento e dove vi era, vi è e vi sarà scritto per sempre il motivo per cui, ogni volta che parlo di lei, dimentico sempre di anteporre un ex davanti alle parole Migliore Amica.
La ragione, le ragioni non sono quelle che dicono che lei ha bisogno di me, che nel suo mondo sta male e molte volte non sa affrontarlo (non ci sarà sempre qualcuno nella vita a sostenerti e forse era arrivato il suo momento di affacciarsi sulla piazza della vita). Il vero motivo per cui il rivederla per strada mi sussurra sempre "un ciao" è che sono io ad aver bisogno di lei. 
Forse non capirai, non lo comprendo neppure io e non so se userò le giuste parole, ma lei è l'unico ponte sicuro verso il mio passato. 
Da quando il liceo mi ha aperto le porte, tutto è cambiato, molto del mio passato e delle strade sicure sono crollate, mentre lei è riuscita a ferirmi prima. Nel suo caso, però ferire non ha significato fine. 
E' l'ultimo appiglio che mi rimane,che mi fa ancora credere che non sono impazzita, che tutte quelle persone sono esistite davvero, che quella vita che prego sempre mi infesti i sogni è davvero stata mia.
Un'altra bocca da cui far uscire parole che ricordino ciò che ora guardo con freddezza o che non guardo affatto.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Ora lei era lì e io sopra quattro ruote. Stavo guardando il mio passato, tu lo avevi mai visto il tuo così da vicino? Vedere il passato così diverso. 
Il passato non può cambiare, o meglio, nessun uomo si è mai preoccupato di informarsi se il passato riusciva a cambiare...non sarebbe stato più passato. I bei ricordi si sarebbero potuti guastare se ci si fosse messi a tavolino con lui. 
"Tuttavia non si cresce con i e se, ma con grandi nonostante..."
Quindi, mentre l'osservavo camminare, mi sono detta che lei, la mia M., rimarrà per sempre così. Una figura muta. Colei che, anche dopo il suo ultimo piede qui, custodirà per sempre il mio bene più prezioso...il passato.
La ragazza che, nonostante tutto, mi resterà sempre nel cuore e che, almeno stavolta, non sa di avere tra le mani qualcosa di così importante per me.
Forse un giorno ci incontreremo di nuovo e, credimi, fa male ammettere che quel momento potrebbe anche non esserci.Mai. Forse quel giorno tutte le brutte sensazioni saranno scomparse e allora rivedrò sul suo volto un sorriso sincero e sul mio un ritorno ad un passato che, magari, ero riuscita a dimenticare. Finalmente.
"...Ricorda, l'amore è universale e coniuga i verbi al futuro" 
[Citazioni de "L'ultima riga delle favole]
Dove il mio ultimo rigo è la fine di un altro libro...uno che, a patto sia scritto, non sarà per me. Mai.




Love ya






indipendence


Riguardo a lui..beh..
Mamma distrattamente mi ha detto: "E' il tuo primo amore, non è vero? Allora non lo dimenticherai...non lo ho fatto neppure io"

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