lunedì 23 gennaio 2012

gira il mondo gira

mi senti??? mi senti?? ahhahhaha mi sente!!! mi sente!!! 
ma sei scema??




sto ascoltando un po' di musica, non differenzio il pop dal country, so solo che taylor swift è country e penso a come sarebbe bello se veramente potessimo fare quel viaggio da 400 euro, quattro notti in America ma a quanto pare i miei sogni sono destinati a rimanere tali....come sempre in fondo..... chi crede mai che un giorno i tuoi possano tornare assieme? Solo una stupida bambina che sogna, che si chiede ogni tanto come darebbe la sua vita se i suoi non si fossero mai lasciati, quel genere di stupida bambini che ha le ali per volare ma che non sa da dove partire. Mi sento dire sempre che io arriverò dove voglio, ma mi sto chiedendo, dove andrò a finire veramente?così continuo a sognare ed ogni volta che sono le 13.13, le 12.12 o 

esprimo sempre un desiderio, anche se devo ammettere sto smettendo di crederci. 
Avevo desiderato lui, e lui non c'è, avevo desiderato l'America e lei non c'è, insomma a che serve illudersi? a che serve sentirsi dire che sei bella se mentono? a che serve?
tu ci trovi un senso? a che serve amare?








per consolarmi penso che il mio futuro deve ancora iniziare, il meglio deve ancora venire!!!spero di poter curare un animale un giorno, un gattino, un cane .....


Mi continuo a dire di credere nei miei sogni, crederci più di ogni altra cosa, crederci per dare la vita, ma alcune volte temo che per raggiungere i miei sogni diventi egoista, chissà il tempo mi darà torto o ragione.
ci devo credere talmente tanto che poi ci rimarrò male, finisce sempre così............

perchè tutto è affidato alla tuke














R.

domenica 22 gennaio 2012

ciao ma va...va.....

Cominciamo da qui, da zero o forse meno. Cominciamo da un ciao...tutti incominciano così, si salutano e in quel momento si sceglie, essere amici o nemici o qualcosa in più.

Stava seduta su un divanetto blu a righi beige e più passavano gli anni più pensava che fosse orribile. blu e beige. sì forse di moda,  ma a lei non le era mai andato a genio. Preferiva di gran lunga il blu notte, quel colore tra il nero e il blu, quello era il suo preferito. Pensava spesso ad un vestito che aveva visto pochi giorni prima da Zara di quella tinta, bello certo ma in fondo non valeva 37. 90 euro.
Si ricordò la prima volta che lo vide, a casa sua, seduto sulla sedia del soggiorno in tento in qualche complicata espressione da liceale, era ancora piccolo, non aveva neanche la barba, era un bambino.
POI erano passano circa due anni e quel bambino era cresciuto, aveva la barba, era alto1.90, insomma un bel pezzo di ragazzo e a lei piacevano molte cose di lui. Inizialmente c'era solo un grande dubbio " gli piaccio?" e quel dubbio continuava ad assillarla finchè un giorno lui non si fece avanti ed allora si baciarono. lentamente lui le toccò la vita e fu allora che lei capì che lo amava, lo amava come non aveva mai amato nessuno fino ad allora e le sembrava l'unico amore della sua vita ma spesso si sbaglia spesso no si può scegliere il proprio futuro, c'è qualcuno che purtroppo fa parte della vita di entrambi.
si ricordò poi della prima volta che lo vide con il costume blu scuro, steso sul lettino a prendere il sole. Quel ragazzo che sembrava perfetto, lei doveva conoscerlo e ci riuscì. Lo conobbe, era contentissima.
Loro si piacevano, si vedeva lontano un miglio ma lui aveva 5 anni in più di lei e lei bè era piccola, mooolto piccola. Si baciarono,  lei stava andando dalla sua migliore amica e lui la baciò, non se lo aspettava ma accadde, passò un anno  in apparizioni da mago, scompariva e riappariva  e poi ricompariva e lei si era stancata. Passò quell'anno scolastico e venne la seconda loro estate, quella che lei non potrà mai scordare, l'estate della sua vita. 
Si incontrarono dopo tempo e lui quasi non la salutò ma poi i loro rapporti tornarono come l'estate precendente ed andarono anche a ballare tutti assieme, lui si baciò con un altra ma non fu questa la cosa strana. Lei stava ballando e improvvisamente sentì la necessità di girarsi a sinistra, anche se un istante prima di farlo qualcosa la stava bloccando, vide lui che si baciava. In quel momento sentì un pugno in petto ed un dolore che non è mai stata in grado di descrivere. Buttò giù subito e incominciò a ballare come una pazza, no le importava lei era lì, lei non doveva vivere per lui, anche se si rese conto che non aveva mai veramente amato e che lui era stato il primo.
Fu l'altra, quella che lei credeva la più sincera e buone fra le sue amiche a tradirla, un sentimento così brutto, e non lo seppe mai da lei, nono!!! MAI, lui non le disse niente naturalmente e il loro rapporti finì così, lei da un lato lui dall'altro, lei da un lato l'altra dall'altro.
Non ci sono nomi perchè a detta della protagonista nessuno di loro merita di essere citato, nessuno.
lei aveva pianto per entrambi ma il pianto che non si scorderà mai sarà quello del secondo, uno dei peggiori, che abbia mai fatto e per il peggiore, uno stronzo senza cuore.
Passarono così i minuti, i giorni e lei continuava a soffrire, lei provava dolore e poi.... poi cambiò qualcosa dentro di lei, incominciò lentamente ad accettare la realtà e a tramutare il dolore in odio e l'odio in nulla..... 
forse c'è ancora uno da catalogare ma per ora è presto, troppo affinchè questo blog ne senta parlare.
tutto questo dolore per un semplice CIAO! E' così che inizia, inizia tutto, amore, odio, dolore, tutto per una linea di confine.







mercoledì 18 gennaio 2012

I piedi delle bambole

E non fa niente. Non fa niente se ho già scritto. E non fa niente se ti scoccerai di leggere, ma a volte ho troppe cose per la testa, troppe cose che vogliono uscire dalla testa. E quindi non fa nulla. 
Quando ero nervosa, prima, prendevo un foglio bianco ed un pastello e iniziavo a colorare. Sempre più forte, sempre di più. Dovevo colorare tutta la superficie e la mia rabbia sarebbe scomparsa. Così succedeva sempre. 
Perché ho perso l'abitudine? ...bah.
Ad ogni modo questo post non avrà un granché senso, perché le cose che sto affrontando ora sono più grandi di me. Non riesco a controllare. Non posso stracciare un cellulare o delle parole, come faccio con i fogli. Non posso dire ad una persona che sarebbe meglio se la smettesse di far così e iniziasse a rivelarsi per come è realmente, un menefreghista, una persona senza cuore, senza alcun riguardo per gli esterni, uno che ha in tasca tutte le porte e tutte le chiavi, uno che è bravo solo a donare il senso di impotenza. Uno a cui vorrei tanto dire che sarebbe opportuno non farsi più sentire, mai più. Il dolore sarà nulla in confronto alla batosta che, come un giocatore di cricket con la sua palla, si divertirà ad appiopparmi dopo.
Le cose non possono sempre essere come vogliamo e io vorrei soltanto regolarità. Ed ecco il caos. Caos di chi ti prende in giro e di chi si sente preso in giro, ma non fa niente. 
Vorrei che qualcuno mi dicesse che tutto andrà per il meglio, che qualcuno mi aiuti a chiudere tutto, perché preferisco il rimpianto ad un rimorso io. Si possono rimpiangere torte farcite di allegria e felicità, ma non si può ingurgitare uno stupido e reale yogurt magro. Lo yogurt non sarà mai torta, lo vedo. 
Quindi l'unica cosa da fare è chiudere tutto. Tutto prima di ferirsi troppo. Tutto prima di legarcisi troppo, perché il vero amico è quello che ti ferisce e io ho già dato. Grazie!


P.S. Mi mancava una giornata così... avevo quasi dimenticato com'era la vera te e quanto mi piaceva passare del tempo, del tempo reale con lei. 

indipendence

lunedì 16 gennaio 2012

Restituisco al mittente

E sai che ti dico? Che non c'è niente da fare in questo universo. Niente che si possa controllare del tutto, nessun respiro frutto di un tua decisione, nessun' emozione che aspetti il "via!". 
E sai che ti dico? Che le cose non tornano mai, non torneranno mai. No, Rì, quindi se hai da chiudere un conto, fallo! Se hai da lanciare un urlo, ora, in questo esatto istante, fallo! Se dentro di te, qualcosa ti sta dicendo che devi alzarti ed entrare in quella stanza, da dove- probabilmente- ti,ci avrebbero cacciate, entraci! 
Le persone, i momenti, neppure i respiri ribussano più alla tua porta. Ho imparato, a mie spese, che non si fa neppure in tempo ad inspirare che la gente ti strappa via l'aria e tu rimani come soffocata, sotto un cielo più buio del previsto. 
Io e te abbiamo visto tante cose fin ora, forse alcune potevano risparmiarcele (I ponti di Madison County, ad esempio), ma - fa niente- perchè abbiamo retto anche quelle, dinanzi ad una ciotola di macedonia, in un qualunque giorno d'estate. 
Posso tranquillamente conservare dentro di me ogni nostro singolo giorno e, allo stesso tempo, affermare che da te ho sempre appreso qualcosa di nuovo, perchè con le amiche si cresce, con le amiche si piange. Piangere come avrei voluto fare davvero con te, ma ci riuscirò, perchè mi stai insegnando che forse- lontanamente- c'è un posto dove anch'io- in un remoto futuro- posso pensare di farcela. Perchè con te non ci si può mai sentire giù, se no riparti con i tuoi sogni e progetti formato famiglia, dove non c'è- eh no, Cecilia!- non c'è tempo per guardarsi indietro. Anche quando quell'indietro era bello, Rì, perchè anche il tuo indietro era bello!
Dunque buttati, buttiamoci! E se deve succedere, succederà! Ti succederà! E se dietro l'angolo c'è una grande, enorme, infinita delusione, illusione, che arrivi. Mi farò male, mi rialzerò. Sarà difficile, lo so, ma ce la faremo. IO come te. TU come me. IO con te. TU con me. CARPE DIEM?
E' questo quello che voleva dire? 
Non lo so, so solo che Jovanotti dice: 
dicono che è vero che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione 
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione 
per non farlo più, per non farlo più 
ora !

Credimi, ho paura! Paura davvero stavolta. Prenderò una grande batosta, una di quelle colossali! Tutto andrà storto e io ci ho provato a salvarmi, ma si sta peggio di quando sai che tra non molto starai peggio. 
Andrà male, male, male. Allora perché lo stai facendo, lo sto facendo, lo stiamo facendo? 
Ah! Oggi ho visto F. ( il tuo). Abbiamo pranzato insieme...poi ti dirò. Non è tanto male da vicino...no,no stavo scherzando. Volevo vedere com'era scriverlo: più falso di quando lo dico!
Perché le amicizie sono più complicate degli amori?? Perchè ci sono tante cose non chiarite, tante intenzioni sconosciute, tanto bene che non può divenir altro. Ecco perché. Sarà un disastro, lo so. Come quel giorno dei miei pasticcini al Marshmallow.
Magari a te andrà meglio, anzi ne son sicura. L'amore va sempre una meraviglia e poi, male che vada, un bacio tu lo ottieni sempre. Devo ancora capire come fai...Mi saresti servita giusto, giusto un paio di anni fa...troppo tardi, peccato...
JUMP! Don't think about the consequences, we're only sixteen & I'll be with you! 
Poor you
indipendence

giovedì 12 gennaio 2012

questo è

lì, lì è dove sono io ora, un limbo, in mezzo tra la terra e il mare e come quando sto a riva, lì sospesa tra la terra e il mare, lì dove c'è il futuro/ presente.
un giorno tutto sarà più chiaro. L'hai mai visto un punto come questo? in bilico...... 
sembra tutto così strano so per cadere ma poi mi alzo subito con una velocità impressionante, perchè tutti ci abituiamo e forse un po' mi attira stare lì. non lo odio, non odio nessuno se non me stessa per averci creduto, odio forse l'incertezza di non sapere dove vado, odio i duemila modi cortesi e gentili che i ragazzi conoscono ma lui A., lui no, non lo odio. Oggi ci pensavo, vorrei essere lì, dove c'è qualcosa che mi aspetta o qualcuno, lui mi ama, mi ha mai amata? sto palando senza sapere cosa sto dicendo, ma forse questo blog non vuole avere un senso, è proprio vero. finalmente mi sembrava di aver visto uno diverso, ma troppo perfetto e così ne incasso l'ennesimo di colpo e guardo avanti, facendo finta di niente, ne ho incassati tanti e di lui non mi importa molto, insomma era lì e boh forse rivedevo il mio passato, forse avere una possibilità con lui significava riaverla con il mio passato ma non lo so ora come ora vedo solo in lui uno dei tanti miei fallimenti, uno dei tanti.

domenica 8 gennaio 2012

La gruccia rosa

Ti capita mai di svegliarti al mattino e di pensare che hai vissuto abbastanza ormai?
Ti capita mai di dirti che sedici anni sono troppi ormai?
Ti capita mai di pensare di doverti rassegnare, perchè non succederà più niente in questa tua vita?
Ti capita di pensare che ormai non c'è altro per te che un paletto con su scritto: "fine"?
Ti capita mai di desiderarlo quel paletto?
Non so cosa mi stia succedendo, credimi.
La vita mi stanca. 
Incredibilmente ho tirato avanti così per sedici anni. Sempre alla stessa maniera e ora? Ora sono stufa, ecco.
Mi puoi promettere una cosa, tu? Sì tu, tu, mia amica del cuore. Persona che ogni tanto si diverte a farmi stare male con i suoi annunci di partenze improvvise. Tu, Rita A., prima all'appello e prima al mondo. Mi prometti che mi porterai via di qui, appena puoi. Ti prego, davvero.
Questo non è un post di quelli che leggi e basta. Questo, questo sì che è un contratto.
Ti prometto che è l'ultima stavolta, l'ultima davvero.
Cercherò di parlarti con parole che mi vengono dal cuore ora, come conviene alle migliori amiche, a noi:
Sto male,  male davvero.
Stavolta non è come le altre volte. Non so perché mi senta così.
Le giornate procedono tutte uguali, molte proprio come vorrei, ma è come se fossi rimasta sempre stesa sul letto, immobile. A guardare il soffitto.
Mi sembra come se avessi vissuto abbastanza. Come se non dovessi più far niente. 
Ho paura, Rì. 
Tutto questo non reagire a niente e saper nascondere tutto sempre meglio mi sta spaventando, perché non lo...controllo io. 
Inizia dalla mattina. Apro gli occhi e la ragnatela di stanchezza e scocciatura attaccata al baldacchino scivola giù per abbacinarsi su di me. Tutto diventa grigio, relativo. Relativo a cosa?! Cerco di capire, cerco di trovare una riposta, ma non l'ho ancora trovata. 
Mi sento come alla fine di un sorriso. Non è bello. 
Faccio di tutto, credimi. Ci provo in tutti i modi. Esco, rido, sorrido, cerco di non pensare, ma..ma quando tutto sparisce è come se fossi di nuovo punto e daccapo. E' come se non bastasse. 
Io non so se è per lei. Non so se è l'adolescenza. Non so se è solo un momento. Non so perché mi senta così...così male, inutile, stupida, fuori posto, senza via d'uscita, depressa. E' questa la parola? No, non lo è affatto.
Tu almeno ti ricordi di me? Com'ero due anni fa? Riesci a dirmelo tu? Ero diversa, non è vero? Io almeno non mi sono mai sentita così. 
Non mi sono mai alzata ogni mattina con la voglia di...niente, perché non ho voglia di niente.
Forse non capirai, ma non serve. 
Un'ultima volta, scusami se te lo sto chiedendo, ma stavolta è l'ultima. Prometto. 
Aiutami tu. Andiamo via da qui e non dico di partire, solo di andar via da questo "qui", che non riesco più a vivere, a vedere. Che ho già consumato del tutto. 
Lo chiedo a te, perché è di te che ho bisogno ora più che mai. Non so che fare. Dimmi tu cos'ho, perché io non lo so. Dimmi tu che fare, perché io non lo so. 
Io ti aspetto. Questo lo so far bene. Ti aspetto qui seduta, con la mano tesa. Tu, ti prego- davvero-, per l'ultima volta, vieni.
Solo due vocaboli: Via, Lontano. Gestiscili tu per me, come vuoi.
Tua, Cecilia.
indipendence

giovedì 5 gennaio 2012

Fàllo

E cadendo le foglie in autunno
E cadendo i bambini dai becchi delle cicogne
E cadendo le schegge di vetro dalle finestre
E cadendo le schegge di vita dagli occhi
E cadendo le parole dagli schermi
E cadendo le parole dalle bocche di chi non è stato detto
E di ciò che non è stato fatto
E cadendo le rughe dai volti delle primavere
E cadendo mi son innamorata di te
E non è il "cadendo" il problema
Ed è cadendo che nascono nuove foglie
Ed è cadendo che i bambini crescono
Ed è cadendo che la luce traspare nuovamente da quelle schegge
Ed è cadendo che le parole divengono discorsi
Ed è cadendo che le parole divengono non dette e che le persone scelgono strade diverse
Ed è cadendo che quelle strade fanno sì che le cose divengano incompiute
E non è "il cadendo" il problema
Quando cado sono in pace
Quando cado
il secondo che mi precede esausto mi dà la momentanea percezione di non cadere mai
E non è "il cadendo" il problema
E sarà anche più ovvio delle due o che compongono questa parola
Ma, credimi, non è "il cadendo" il problema
Ed è solo il "di te" il problema
Ancora
Ancora 
Ancora 
Ancora 
E
Ancora
Quando cadere fa solo male 
E non ci sei a terra
Quando cadere fa solo male,
perché a buttarmi a terra ci sei tu
tu a far la guerra
Ed è lì che "cadendo" è il problema.



indipendence