E non fa niente. Non fa niente se ho già scritto. E non fa niente se ti scoccerai di leggere, ma a volte ho troppe cose per la testa, troppe cose che vogliono uscire dalla testa. E quindi non fa nulla.
Quando ero nervosa, prima, prendevo un foglio bianco ed un pastello e iniziavo a colorare. Sempre più forte, sempre di più. Dovevo colorare tutta la superficie e la mia rabbia sarebbe scomparsa. Così succedeva sempre.
Perché ho perso l'abitudine? ...bah.
Ad ogni modo questo post non avrà un granché senso, perché le cose che sto affrontando ora sono più grandi di me. Non riesco a controllare. Non posso stracciare un cellulare o delle parole, come faccio con i fogli. Non posso dire ad una persona che sarebbe meglio se la smettesse di far così e iniziasse a rivelarsi per come è realmente, un menefreghista, una persona senza cuore, senza alcun riguardo per gli esterni, uno che ha in tasca tutte le porte e tutte le chiavi, uno che è bravo solo a donare il senso di impotenza. Uno a cui vorrei tanto dire che sarebbe opportuno non farsi più sentire, mai più. Il dolore sarà nulla in confronto alla batosta che, come un giocatore di cricket con la sua palla, si divertirà ad appiopparmi dopo.
Le cose non possono sempre essere come vogliamo e io vorrei soltanto regolarità. Ed ecco il caos. Caos di chi ti prende in giro e di chi si sente preso in giro, ma non fa niente.
Vorrei che qualcuno mi dicesse che tutto andrà per il meglio, che qualcuno mi aiuti a chiudere tutto, perché preferisco il rimpianto ad un rimorso io. Si possono rimpiangere torte farcite di allegria e felicità, ma non si può ingurgitare uno stupido e reale yogurt magro. Lo yogurt non sarà mai torta, lo vedo.
Quindi l'unica cosa da fare è chiudere tutto. Tutto prima di ferirsi troppo. Tutto prima di legarcisi troppo, perché il vero amico è quello che ti ferisce e io ho già dato. Grazie!
P.S. Mi mancava una giornata così... avevo quasi dimenticato com'era la vera te e quanto mi piaceva passare del tempo, del tempo reale con lei.
indipendence
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