giovedì 13 settembre 2012

La compattezza degli addii

Stranamente tocca sempre a me questo rito. Ogni volta che qualcosa finisce e tocca imboccare una nuova strada, tocca a me annunciarlo. E questo, stranamente, mi va bene. No, anzi, mi piace. Sì, credo mi piaccia abbastanza.
E' Settembre e domani non saremo più niente, di nuovo. 
Sono così stanca di ricominciare. Sono così stanca di sapere che cambierò di nuovo. Sono stanca di abbandonare questi giorni, questi mondi...perché tutto andrà perso. E' sempre lo stesso copione. E' l'estate e odio doverlo dire, ma è così e uno deve abituarsi e basta. 
Ho sempre visto l'abitudine come quella patina appiccicaticcia che ti si incolla addosso durante le giornate afose e grigie e tu non puoi fare niente per togliertela di dosso, se non aspettare di tornare a casa e buttarti sotto una doccia. Credo sia triste l'abitudine e terribilmente adulta. Sì, credo sia una cosa per grandi l'abitudine. Tutto quel sotteso desiderio di accasciarsi in un angolo e lasciarsi scivolare gli eventi giù dalle spalle e lungo lo stomaco, fino ad arrivare sotto le suole.
Non penso mi apparterrà mai questa sensazione, anche se dovessi rimpiangerla una vita intera. Io non sono fatta per le giornate uguali o per le conversazioni vuote e pacate e non mi adeguerò mai.
Ad ogni modo, oggi è tredici Settembre duemiladodici e, sì, volevo scriverlo per intero, cosicché sembri meno feroce. 
Domani si cresce. Si cresce sempre a quest'età, così ho sentito..
Domani sarà davvero un altro giorno. Ci sono periodi in cui le giornate assumono le sembianze di gemelli omozigoti e non fa alcuna differenza che tu apra gli occhi un Lunedì mattina o un infili un vestitino di seta rosso un Sabato sera, perché dentro di te regna la famigerata "pace dei sensi". E poi ci sono giorni come questi, in cui ogni passo sembra quello decisivo, ogni respiro l'ultimo, ogni sorriso quello che domani non ci sarà, ogni parola quella da urlare a squarciagola prima che...
E' arrivato il momento di riprendere le redini di questo enorme giogo, di sentire il cuoio avvolgere le dita, impostare il collo e lo sguardo su modalità "Sempre Avanti" e dare un grande urlo perché la battaglia inizi. 
E' arrivato il momento di lanciare le cianfrusaglie giù da un maestoso burrone per non ritrovarsele più tra i piedi; il momento di gettare via le persone inutili, perché è questo che dobbiamo fare o, nel nostro caso, che avremmo dovuto fare tempo addietro. 
Perché loro puzzano, emettono sgradevoli odori non si sa neppure da dove, sono sempre sprovvisti  della risposta che cerchiamo, sono egocentrici, egoisiti, disordinati, megalomani, assurdi, IMMATURI, difettosi, piccoli d'animo, avidi di cuore, ristretti nei sentimenti, provocatori di effetti collaterali inimmaginabili, INFERIORI sempre e comunque e, nel caso in cui tu ti stia chiedendo se c'è un "ma" a chiusura di questa carta d'identità, sappi che l'unica congiunzione che troverai sarà una minuscola, ma imponente "e"...e noi, o almeno io, non ho bisogno di loro per ora, perché ora ho voglia d'altro.
Quindi ho preparato una grande lista durante questa settimana e ci ho segnato su' tutto ciò che di superfluo si era accumulato o che io avevo ripreso tra le mani e cercato di piazzare nuovamente da qualche parte nella mia camera e nella mia vita e ho deciso di buttarlo via. 
Da domani riaprirò le finestre e rivedrò il sole di nuovo, anche se dovesse piovere a dirotto. E stavolta lo vedrò per davvero, perché sono serena, perché tra poco compirò diciassette anni e sì, mi andava di scriverlo per intero, così sembra più importante. I diciassette anni di cui tutti parlano, quelli dei film, quelli in cui non tutto ti va bene, ma dove c'è SEMPRE un lieto fine...uno di quelli veri.
Domani io cresco e cresco da sola e rido da sola e vado avanti da sola e non fitto più la mia mente a nessun coinquilino, per poi non ricevere mai il mensile e DA domani io mi prendo una pausa da tutte quelle figure strane con le mani viscide e gli occhi languidi.
Domani è un'altro giorno. Domani inizia una nuova storia. Riesci a sentirlo il formicolio nelle mani dovuto alla sensazione di oblio che ci aspetta dietro le nostre porte, perché manca poco. Così poco, Rì! Ho pregato tanto perché quel giorno fosse rimandato il più possibile, ma ormai è qui. 
Domani un enorme tzunami ci inonderà e credo che mi lascerò trascinare e magari berrò tanta acqua quest'anno, ma so che tutto questo- in fin dei conti- non farà altro che portarmi di nuovo qui: davanti a questo schermo, dopo un'ennesima estate e non è poi così male, no?
Buona vita, amica mia.
 La mia mano sarà sempre tesa per te, nel caso tu voglia aggrapparti a qualcuno durante la risacca.
In bocca al lupo e buona fortuna.
Tua


Indipendence

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