venerdì 30 settembre 2011

potevi anche non farlo...

Non ti farebbe bene sentire ciò che ho da dire, perchè non farebbe bene a me e a te ... perchè ti farebbe scocciare quindi se vuoi puoi non leggere...sai già di cosa parla....





Parla dello schifo che si sente, del malessere generale, della fragilità , della voglio di capire cosa succede ma perchè??' mi risuona nella mente perchè proprio lei doveva farlo? perchè lui doveva sceglierla perchè??? perchè??
Ma non basta perchè lasciarmi indietro, per divertimento? per onore?  ce n'erano tante ma lui ha visto del bello in lei e posso capirlo, anche io ne avevo visto ma perchè lui non sia accorge che lei non è meglio di me. io ho un cuore io non lo avrei mai fatto....se stai leggendo devi sapere che è per questo che devi vivere per te, perchè un giorno nessuno ti dirà tu mi hai dato tanto, appoggio, amicizia, coccole, pianti, sguardi e poi?? basta così poco se lei solo me lo avesse detto, se lei non avesse fatto tutto alle mie spalle, se solo io non fossi così.
Sai normalmente quando ci penso mi sento male, mi sento come se stessi per scoppiare ma non riesco a piangere contro uno schermo, vuoto, piatto che non mi guarda, che non mi dice nulla.
Sono arrabbiata come lo sono i cani quando gli tiri la coda, gli togli la preda io sono così ora ....lui era MIO e doveva rimanere MIO ci avevo messo anima e corpo ci rischiavo la saluta ma chissà come ora sto meglio.
Nn mi va di sentire tutte quelle parole ma poi passa perchè non è vero. non ho bisogno di parlare con nessuno perchè alla fine sto bene però vorrei vomitare quello ho dentro e non qualcosa chiamata ansia. la mattina quando mi sveglio come sempre un quarto d'ora prima della sveglia, mi stringe un' ansia che mi domina come nulla sa fare, mi viene l'ansia al sol pensiero di dovermi svegliare la mattina presto di nuovo con quel pensiero.
mi stringe lo stomaco, ho paura di non farcela e così penso è meglio che mi vesto.....non riesco più ad immaginarlo prima di dormire, non ci riesco, non riesco a vedere lui, la sua persona, i suoi occhi ho il buio davanti ma perchè se è così buio io me lo ricordo bene e poi male e poi bene non ho una logica...
Mi sono accorta con gli anni che mi sono fatta schiacciare troppe volte, non ho mai dato voce alla mia parola e mi sono tenuta tutto dentro ma ora voglio  urlarlo al mondo, fra qualche anno io sarò qui con qualcosa di meno un orgoglio perchè lui lo ha preso e portato via in una sola volta è inutile combattere ... sono solo una che vuol dire la sua parola.
Inoltre è un periodo che mi chiedo " cosa lascio alle persone? cosa lascerò quando i rapporti si logoreranno? forse tutto o forse nulla o forse incomincerò a capire un'altra cosa che non lo so fare.
Mi faccio forza vorrei fargli ritrovare tutte queste pagine, vorrei trovarmi nei suoi occhi ma non posso i suoi ormai sono solo suoi o di un'altra.




Una che sta seduta ai bordi del mondo e lo guarda girare...qualche volta mi unisco alla folla ..altre torno nel mio angolo di cielo...da qui la vista è davvero stupenda..

basta ....

ho lasciato correre le emozioni più belle
ho osservato il lento e fluttuante cadere delle foglie verdi dagli  alberi
ho guardato stelle nascoste dietro le nuvole dell'oscurità
ho preso in mano un vecchio e logorato oggetto ed era nuovo
ho cantato a squarciagola ma non sentivo dolore
ho visto la pioggia sul viso

poi è uscito il sole senza preavviso

so che dopo quel sole c'è il paradiso
so che la neve è calda al sicuro
so che le parole volano da bocca a bocca
so che i viaggi ci fanno  paura
so che i ricordi sono come le facce delle monete
so che non colorerò più un bianco e candido foglio

so che questa terra nostra è un germoglio

poichè in questa vita non c'è orgoglio
poichè in questa vita c'è fin troppo tanto poco amore....

Il drago e il suo tesoro

Ora ti racconto una storia, che mi hanno raccontato persone che non hai mai visto e che non ho mai visto neanche io. Poi dovrai fare una cosa per me. E' un accordo, un patto, a treaty. Rispettalo!
[...]
<<Essere buono non mi interessa. La bontà è come la tua allergia. Una disarmonia. Preferisco essere giusto.>>
<<Sia giusto, allora, e mi dica dove mi avete condotto.>>
<<Hai fatto tutto da solo. Noi ti abbiamo soltanto aperto la porta. E' impossibile che tu sia sprovvisto di talenti.>>
<<Si fidi, non ne ho.>>
<<Tutte le anime ne posseggono uno e vengono al mondo per farlo fruttare.>>
<<Evidentemente la mia aveva un difetto di fabbricazione.>>
<<La maggior parte degli uomini ignora di custodire il germe della propria fortuna. Lo cerca all'esterno, nelle sensazioni superficiali o in certe esperienze estreme. E, non trovandolo, finisce per condurre una vita infelice.
Conosci la favola del drago che aveva sotterrato il suo unico talento in una miniera abbandonata e vi montava la guardia per paura che qualcuno glielo rubasse? Arrivò un cavaliere, vinse il drago e liberò il talento, trasformando la miniera abbandonata in un tesoro.>>
<<Acqua passata, adesso sono un puntino nel blu. Desidero solo scomparire in pace.>>
In realtà gli stava tornando una pallida voglia di vivere e sperava che il Direttore si lasciasse scappare qualcosa di illuminante sul suo destino. 
<<Ti racconterò una storia. Il protagonista è un ragazzo che sognava di diventare un chitarrista. L'avventura incomincia la mattina del suo quattordicesimo compleanno. Quando gli regalarono una chitarra.>>
<<Che colpo di scena.>>
<<Era veramente bella. Ma piena di corde. Il ragazzo le sfiorò con le sue dita timide e ne fu respinto. Allora le toccò con più vigore: la chitarra emise un gorgoglio ottuso che non aveva niente da spartire con il mondo di suoni che lui sentiva dentro.>>
<<Avrebbe fatto meglio ad andare a lezione di musica.>>
<<Ci andò. Aveva imparato da qualche parte che quando un sogno ti resta incollato addosso per molto tempo significa che non è più un'illusione, ma un segnale che ti sta indicando la tua missione nella vita. Cucinare spaghetti. Fare calcoli. Ripagare orologi. Ciascuno ha la sua e l'errore consiste nel credere che una sia più importante dell'altra, solo perché non tutte procurano fama e denaro.>>
<<Ci sarà pure una differenza fra chi ripara orologi e chi viene chiamato a riparare il mondo.>>
<<Nel giudizio degli uomini. Non in quello dell'universo, se entrambi infondono nella propria opera il senso di un'esistenza. Il ragazzo era sicuro che la sua missione consistesse nel tirare fuori dalla pancia quei suoni.>>
<<E come si comportò a lezione?>>
<<Non apprese nulla, purtroppo. Allora ci ritornò. E fu ancora peggio.>>
<<In questi casi è sempre meglio smettere. Lo l'ho fatto un'infinità di volte. Lasciai perdere la boxe il giorno in cui riuscii a mandarmi al tappeto da solo.>>
<<Il ragazzo la pensava come te. Disse mi arrendo, il mio sogno era falso, non ho alcun talento per la musica. Nascose la chitarra in un baule e accese la radio per impedirsi di pensare. Venne invaso da un suono semplice e nuovo che riecheggiò nella sua anima. All'epoca lo chiamavano skiffle, ma era già rock.>>
<<Il rock? Vi facevo più noiosi, qui.>>
<<Il ragazzo riaprì il baule, abbracciò la chitarra e provò il primo accordo. In quel momento capì che per sapere se un sogno è giusto bisogna prima rinnegarlo, affinché la vita te lo restituisca per sempre con una rivelazione improvvisa.>>
<<E una volta compreso il suo talento, in quale modo lo sprecò>>
<<Chi trova il proprio talento non lo spreca mai. Quel ragazzo era John Lennon.>>


-L.U.R.-






















Ora è il tuo turno. 
Tranquilla, il compito che ti chiedo è semplice.  Più semplice. 
Devi sederti su questa sedia su cui sei già seduta. Devi incollarti lì su. Devi svuotare la mente (ti do un pò di tempo per farlo).
Devi ascoltare questa canzone, devi ascoltare le parole. Una per una. Ti avverto, è una canzone orribile. Orribilmente sdolcinata, ma è tanto che io e te non ne ascoltiamouna. E' tanto che io e te non facciamo più quello che non facevamo prima. E' tanto che io e te non siamo più amiche come prima.
Indipendence

mercoledì 28 settembre 2011


Stanchezza

Chiusi i pensieri
tra le braccia incrociate.
Curve le spalle
ad incatenare emozioni.
Marcate le rughe
nei capillari di paure.
Più piccoli gli occhi
profondo lo sguardo.

Vestito di fatica
unto di preoccupazioni
che allontanano
il te da te
e il te dall’io.

Piegato, accartocciato
dall’involucro del quotidiano.
Inchiodato al suolo
come piedistallo basculante.

Lascia, lascia tutto.
Chiudi gli occhi
fino a guardarti dentro.
Apri larghe le braccia
al sogno che ti sorregge.

Non devi fare nulla
uomo.
Fermati.
È il momento di essere.

odore di bianchetto

non lo so davvero cosa ti stai succedendo..forse è normale che non ti importo così tanto se io o mery litighiamo con i nostri genitori, forse è normale...tu ti sei sempre preoccupate degli altri e lo sai come la penso! Sai che per me fa bene essere egoisti perchè puoi aver fatto tutto il bene del mondo ma se avrai fatto anche una sola cosa sbagliata, nessuno ricorderà quella cosa buona ma ricorderanno proprio quello che tu hai fatto male.
Allora cosa avrai vissuto se vivrai per gli altri?? Ti vuoi scordare di te stessa? Un giorno nessuno ti ridarà la tua età, la tu avita e allora?? La vita è tua  e goditela non servirà a niente pensare agli altri....
credo di non sbagliare quando sono egoista, credo che la ragione sta da entrambi le parti, credo che mi sono moooolto scocciata di sentirmi parlare.
Ripeto sempre le stesse cose, mi sento nella mia mente, sento le mie parole, tutte quelle che vorrebbero uscire per cadere nella solita frase e vorrei scriverle per liberarmene ma non finirei mai ed il tempo manca purtroppo.
Tutti siamo presi da questo vortice, dormi, ti svegli, torni a casa, mangi, studi mangi, dormi, e di nuovo ma prima o poi ci sarà qualcosa e poi sarà proprio la routine a rendere particolare una festa anni 50-60  o altro.
Una volta mi hai detto " la parola che mi spaventa di più è stanca" tu oggi l'hai detta ma ricordati è normale essere stanchi.... ogni persona ha il diritto di essere stanca

domenica 25 settembre 2011

Just for a little.




Oggi ho i piedi freddi, eppure non è neanche Ottobre.
Odio dover sentire l'inverno arrivare. Quando sei piccola non ti accorgi di molte cose: dell'attesa alla stazione che non fa altro che lasciarti del tempo per odiare la tua partenza, delle foglie cadere e dell'autunno arrivare, di ciò che c'è dietro lo sguardo delle persone. 
E' brutto sapere ciò che l'altro pensa e, ciò nonostante, fingere di accettare la maschera che lui indossa quando ti parla. 
Mi manca qualcosa, mi manca davvero. Non parlo di collane o di feste. Non è il materiale ciò di cui ho bisogno. 
Al mattino mi alzo, arrivo a scuola e so che questa serenità finirà con le interrogazioni, torno a casa, mangio, studio, ceno, vado a dormire. Mi alzo, arrivo a scuola e so che questa serenità finirà con le interrogazioni, torno a casa, mangio, studio,ceno, vado a dormire. Mi alzo, arrivo a scuola e so che questa serenità finirà con le interrogazioni, torno a casa, mangio, studio, ceno, vado a dormire. Ancora. Ancora. Ancora e ancora.
Mi mancano le emozioni, mi mancano davvero. Non ricordo neanche più l'ultima volta che ho sorriso per contenere le farfalle nello stomaco, l'ultima volta che ho sorpreso qualcuno. Succedeva così spesso prima. 
Ho bisogno di un "BOOM!". Capisci cosa voglio dire? 
Forse no. Siete tutti così impegnati con i vostri passati, con le storie che vi hanno fatto bene e male, con quelle persone che dovevano rimanere nelle fotografie. Nessuno si cura più di ciò che accadrà. Di ciò che di nuovo accadrà. Siete tutti "e se", "avrei potuto", "se non l'avesse fatto". 
Sbaglio oppure nessuno ha davvero voglia di cambiamento? 
Mi sento impantanata in una melma da troppo tempo ormai. Più rimango immobile, più la natura attorno a me invecchia, perché non me ne prendo cura. 
Fra poco compio sedici anni. Sono importanti, anche se non ne conosco il motivo. 
Non ho mai capito il proverbio "goditela, perché quest'adolescenza non torna più". Nessun anno torna più, vale la pena di goderseli tutti e poi non è che sia questa grande cosa l'adolescenza. 
I sedici anni sono importanti in tutto il mondo: in Spagna, negli Stati Uniti, in Canada e non riesco a capire perché qui non succeda niente. Perché dentro di me non succede niente? 
Gli anni passati sono stati così maledettamente intensi e ora?
Sai, credo di aver compreso e mi spaventa. Ti ho fatto tante volte questo discorso, mentre tra me e me pensavo che non mi sarebbe mai accaduto e invece... mi spiace dirmelo.
Sono stanca, stanca davvero. 
Sono stanca di dovermi alzare al mattino, stanca di dover venire a scuola, stanca di dover mangiare, stanca di dover parlare, stanca di dover dormire, stanca di non sentire più niente. Stanca di andare avanti. Stanca davvero. Mi sento stanca e non lo decido io. Ho perso l'entusiasmo e non credo che le cose cambieranno. Non credo.
Ogni volta che mi sono sentita dire questa frase, ogni volta che la ho letta negli occhi di chi mi era di fronte, poco dopo non li ho più visti. Non arrabbiarti o spaventarti, ma è così. 
So di essere stata brava a fingere. Sono davvero brava in quello, ma ora mi ritrovo da sola a piangere e a parlare per paura di urlare. 
Sarà che mi manca, sarà che qualcosa di bello deve ancora arrivare, ma non sapevo come fare. Non sapevo, non so come comportarmi. Non riesco a tirarmi su. E' come se una mattina, alzatami, avessi deciso di andare a fare una passeggiata e, mentre cammino, sentissi una voce, una piccola vocina. Ad un tratto vedo una buca, mi affaccio e una bambina, tutta sporca di terreno, mi guarda e mi dice:"Perché mi hai buttato qui? Ci sono successe tutte quelle cose e non sei più riuscita a riprenderti, così sono finita anche io qui. Perché ci è accaduto questo?". Io mi sporgo per tenderle una mano e lei mi punta i suoi grandi occhioni di velluto in viso e:"non ce la faccio.. non mi va di farcela, non più. Sono stanca di dover ricadere."


Sono stanca di ricadere. 
L'unica cosa bella a cui riesco a pensare ora e che tu non puoi capirmi davvero, perché, e ringrazio tutti i giorni per questo, non hai sofferto per una perdita così infinitamente grande. E credimi se ti dico che ogni singola lettera di "infinitamente" e "grande" mi hanno trafitto lo stomaco. 
Non so cosa mi stia succedendo. Pensavo di essere riuscita a superare gran parte di ciò che è accaduto, ma ora mi sto accorgendo di non averlo fatto affatto. 
Sarei capace di uccidere per non farti vivere un solo secondo di tutto quello che ho passato io. Non scherzo.
E' come se, durante la notte, qualcuno mi avesse fatto indossare una tuta, che non posso più togliere, che non mi fa più sentire niente. Tutto ciò che mi circonda è come muto e si muove piano, piano, pianissimo. Cammino per i corridoi di scuola e tutto va a rallentatore. Tu, M. mi parlate di quello che vi succede; mamma, papà mi sgridano e non mi interessa. Sento scivolarmi tutto addosso, come un robot.
Si dice sia depressione, ma non ho così tanta energia da farmi identificare in una delle infinite patologie psichiatriche. 
Forse qualcosa arriverà, forse è solo un lungo periodo. Non ho voglia di scoprirlo. Fin quando fuori nessuno nota nulla, non ho la forza di farlo.
Solo stanca, niente di più. 
indipendence

giovedì 22 settembre 2011

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vuoi sentire??
ecco.... parlo della storia di noi due( the story of us)
parlo, ma a chi... lui è come sommerso da un mondo del quale io non faccio parte e la solitudine aumenta, domani vado ad un matrimonio che aspettavo da quando ero piccola. Il matrimonio di mia cugina, mi sono sempre detta che sarebbe stato il primo a cui avrei mai partecipato ed infatti...
ma ora l'emozione passa e l'idea di dover rivedere quella costiera mi spaventa, mi fa paura, ma è un matrimonio e si è contenti. Sai non mi posso fare rovinare la vita da lui, ogni delusione che accumulo è un punto di allontanamento da lui. Non lo sento da moolto tempo, non so quanto ma fa strano
vorrei tanto scrivere in bacheca" Agli amici gli unici che non ti tradiscono mai!"
già agli amici. non sai che rabbia, mi sento tradita da mio fratello, dalle mie amiche, dalla mia amica, da una persona a cui tenevo ma io non valgo niente... non valgo la metà della loro vita
Mi sento delusa dalla verità, non è vero che ci tiene, non è vero che mi vuole, non è vero nulla di tutto quello che credevo e ora rivoglio tutto.... rivoglio quello che ha buttato ma dall'altro lato quel cestino vedendolo metà pieno non mi sento di buttarlo mi dico " sto a buon punto, questa è la volta buona" ma ogni volta che sogno il sogno diventa incubo e tutti quei progetti svaniscono ma ad esseri franchi vale di più la mia felicità che la sua, ad essere sinceri mi irrita pensarci, mi irrita vedere quello che mi sono persa, mi irrita essere come sono : una sognatrice.




Sogno da quando sono piccola, ma con gli anni le cose peggiorano, mi affligge un vuoto dentro che non hai idea, mi sento persa.
Sai quando stai in macchina è tipo il 15 gennaio e dentro all'auto si sta caldi, si sta riparati dalla pioggia , però tu sai che fuori fa freddo, sai che piove e quelle gocce che vedi scivolare sul finestrino ti fanno pensare che non ti separa quasi niente da loro. Ti senti come fragile perchè protetto, sai che stai dentro uno scudo che non dura per sempre perchè prima o poi dovrai affrontare la pioggia ed il freddo, prima o poi dovrai uscire dalla tana e allora tutti provano ad avere qualcuno che ti apra la portiera con l'ombrello in mano e non ti faccia bagnare, tutti così sanno che la protezione durerà più a lungo perchè in quel momento non sei più solo, in quel momento puoi dire che c'è qualcuno vicino a te basta  girare il volto e guardarlo... lo vedi?


IO ancora no...










ma sogno ancora un po'



martedì 20 settembre 2011

il prurito dietro la nuca








Ho poco tempo ora, ma non riesco a rimanere in silenzio. Non riesco a non scrivere. 
Ho così tante cose da dirti in questo esatto momento, ma so di poter esalare un solo respiro di più rispetto a quanto già sto facendo.
Promettimi che saremo sempre insieme. Promettimi che io e te saremo amiche per sempre e prometti che non saranno parole buttate al vento. Prometti che, a volte, non ci sopporteremo e prometti che, a volte, ci allontaneremo e prometti che, quelle volte, non ci forzeremo ad essere unite. Prometti che ci sarai sempre per me. Con la pioggia, quando mi vedrai bussare alla tua porta con i capelli bagnati e il mascara sciolto. Prometti che avrai sempre un abbraccio per me, anche quando saremo sposate e allora non saremo più quelle di prima. Prometti che rimarremo sempre le stesse. Prometti che un giorno partiremo insieme, ma che non ci soffocheremo. Prometti che tra di noi non ci sarà mai competizione, prometti!
Prometti che avrai sempre un pò di tempo per me. Prometti che mi  darai sempre una mano a rialzarmi.
Mi sento fragile in questo esatto momento e non avevo mai provato questa sensazione. O meglio, non mi ero mai accorta di provarla. 
Io ti prometto una cosa in cambio. Ti prometto che continuerò a fare tutte queste cose spontaneamente e ti prometto che continuerò a darle sempre come naturali per te.
Prometti che, nei momenti più neri, saremo l'una la forza dell'altra., perché ora mi manca tutto.




indipendence

lunedì 19 settembre 2011

non c'è odio che si può descrivere, non c'è amore che si possa misurare, non c'è rabbia che si possa quantificare, non c'è dolore che si possa placare, non c'è spazio dove ci si possa rifugiare, non c'è futuro da aspettare, non c'è bugia non svelata, non c'è parola non detta, non c'è frase non pensata, non c'è gioia non vissuta, non c'è paura che possa essere controllata, non c'è terrore che non venga mai visto, non c'è cosa che non si avveri, non c'è momento senza respiro, non c'è pensiero senza sentimenti, non c'è profumo senza gusto, non c'è persona senza amore, non esiste il nulla, non esiste l'odio o la rabbia o il dolore o lo spazio o futuro senza     un IO.
Non esisto senza paura, dolore, rabbia, amore, terrore, spazio, futuro, nono esisto e non decido. 

domenica 18 settembre 2011

Un odore di citronella persistente

E' mattina. Io non scrivo mai di mattina, ma oggi va così. 
Mi sono resa conto che ormai è tanto il tempo passato lì. Così tanto da riuscire a non soffocare e di provare ad andare avanti. Quanto siamo cresciuti, così tanto. Quanto, a volte, mi mancano i primi giorni fuori dal quarto ginnasio. 
"Hai alcuni amici?"- "Certo che ne ho."- "davvero, e quali?"- "questo non ti interessa. Interessati solo dei tuoi...Non so neppure perché ti ho risposto."
Oggi scrivo così. Nessuna parola avrà un nesso logico con quella precedente. Perché? perché mi va.
Bello il "mi va". Senza complicazioni, senza spiegazioni. 
Odio quando qualcuno mi dice:" Perché ti va?" oppure "Che vuol dire che ti va?". Vuol dire che mi va di fare quella cosa, di compiere quell'azione, di mandarti affanculo se necessario. Tu devi solo rimanere fermo, seduto su una sedia magari, e lasciarti colpire da tutto quello che voglio dirti. Perché? perché mi va. Sono una persona paziente,io. Quando sei paziente nessuno se ne accorge mai, perché i pazienti non lo dicono mai, a meno che non siano furiosi e io, in un certo senso, oggi lo sono. Nessuno lo nota mai, perchè sei..paziente e i pazienti restano in silenzio a ...pazientare e sopportare.
Odio quando le persone mi copiano. Proprio non lo reggo. E' da quando eravamo piccole che io e mia cugina ci ponemmo questa condizione per non continuare a litigare: "Tu non mi copi, io non ti copio. Va bene?"- "Sì, va bene". 
Oggi non riesco a sopportare quelle persone che prendono il ruolo di "segretarie". 
Se io mi alzo per andare a chiedere una cosa, tu non puoi alzarti per andare a chiedere una cosa. Se io decido di andare a parlare con una persona, tu non puoi andare a parlare con la stessa persona, appena un secondo dopo.Se una persona viene a salutarmi e iniziamo a scherzare insieme, tu persona, non puoi metterti in mezzo o addirittura rispondere al mio posto. Le segretarie lo fanno e io, credimi, non ne ho bisogno. Se io accavallo le gambe, ad esempio, tu non puoi guardarmi e poi accavallarle. Capisci cosa voglio dire? Sicuramente sai cosa voglio dire. Se io sono bruna e tu sei bionda, se io sono bella e tu brutta, se io sono nata ad Ottobre e tu a Maggio, come a Giugno, come a Novembre, come a Gennaio, se tu hai gli occhi chiari e io scuri, se io amo la pittura e ho acquisito l'accento siciliano e tu non ti ricordi neppure com'è il mare lì, oppure non ci sei mai andata, io e te siamo Diverse e non potremmo mai essere uguali. Di conseguenza fammi vivere la mia vita e non soffocarmi. Trovati una vita tua! 
Trovati un'altra a cui rubare linfa vitale, perché, così facendo, rovinerai tutto, oltre alle innumerevoli figuracce ottenute con le persone che ti hanno visto ripetere le mie stesse, identiche azioni. Proprio non riesco a comprenderle le persone così. Credimi, davvero non ci riesco. Non so come facciano a non capire che, in questo modo, si mettono in ridicolo e risultano come "prive di personalità". 
Ad ogni modo, io sono e sarò sempre la stessa. A pensarci, mi fa anche piacere vedermi come un esempio per persone che, forse, si sentono inferiori. Fatto sta che nessuno potrà MAI prendere il mio posto e non è imitando un altro che crederai di più in te stesso. 
Tra poco devo andarmi a vestire. Devo andare in chiesa. Ieri sera, sul terrazzo, hanno iniziato a parlare dei balli di gruppo e mi è venuto uno strizza budella tremendo. E' dura sapere che tutto ha una fine. Ho bisogno di qualcosa che duri nel tempo, che rimarrà senza una data di scadenza. E' così brutta la nostalgia. Molte volte non ha rimedio ed è peggio. Quando sono andata via, pensavo avrei perso tutto e tutti, ma così non è stato e ne sono felice. 
E' facile rimpiangere cose che non hai fatto. Ogni volta che torno da un viaggio, ne sento la mancanza, perchè so di aver lasciato un piccolo pezzetto di cuore in ogni luogo. Ogni volta che torno non ho rimpianti, perchè so di aver dato tutto. Di aver fatto il possibile e se qualcuno mi chiedesse, come è accaduto già:"Hai rimpianti?"- darei una risposta negativa, perché so di essermela goduta, nonostante il tempo. Se dovessi pensare a tutte le cose che volevo fare, allora sì che ne avrei di rimpianti. Ma sarebbe troppo facile, perchè chissà cosa inizierei ad immaginare e allora sarebbe naturale rimpiangere la perfezione. Tuttavia nulla mi dice che ciò che ho immaginato poteva avverarsi, capisci? 


E' passato del tempo. Mi sono vestita. Sono uscita per la chiesa. Sono tornata. Ho aiutato mamma a scegliere il vestito per questa sera a Capri. Un lungo vestito nero con una fascia sul petto anch'essa nera, ma con dei ghirigori argentati. Non lo voleva indossare, perché a papà non piace, ma è bellissimo.
Ormai sono stanca di chiedermi perchè sei arrabbiata o triste. Lo ho fatto così tante volte per poi sentirmi dire "non lo so" oppure "non ho niente". Nessuno più di te può saperlo e se scrivi che sei arrabbiata devi esserlo,no? 
Perchè , mi domando, quando mi succede una cosa sei sempre la prima a saperlo, anche se si tratta di parlare a distanza? Perchè, mi chiedo, non è lo stesso?
Mi sono stancata di pensare a come fare per farti sfogare. Io ho sempre trovato un modo per parlarti, tu invece vuoi farlo solo in determinate situazioni. Per me va bene, ma non voglio sentire altro prima di quel momento, perché mi innervosisce sapere le cose a metà. Non sono arrabbiata, sia chiaro. Il giorno in cui mi arrabbierò con te, allora sarà grave, perchè, per il resto, non poteri.
Quando arriverà il momento in cui ti sfogherai perchè DOVRAI sfogarti o perchè ti sarai ricordata di me e di avermi lasciata a metà, allora fammi uno squillo. 


Le zanzare devono andare via da questa penisola, perchè nella mia stanza c'è un odore di citronella persistente e sto iniziando a non sopportarlo più.














indipendence

giovedì 15 settembre 2011

everything leaves a mark

oggi no!!!!oggi non è il momento ma non riesco a trovare le parole, qui qualcosa non va, ma non posso spiegartelo mi vergogno troppo.... io non so come spiegartelo ma c'è un preciso perchè, per ogni mia azione c'è  un perchè .....sono una persona abbastanza sensata che nella vita si mette dei paletti, che nella vita ha visto mettersi dei paletti.
mi sta divorando, mi sta mangiando da dentro ma non c'è nè tempo nè spazio per dirlo anche perchè è turpe come cosa.
Non so forse l'etimolgia della parola bacio, temperamatite ma so la mia di etimologia... da cosa nasco, da chi nasco, so anche che ora devo andare a letto!!!
l'orologia gira e con le sue lancette regola il ritmo del mio cuore.


martedì 13 settembre 2011

Il giacimento dell'aria frizzante





Devo fare pipì. Devo fare urgentemente pipì! 
Vorrei che tu leggessi questo post prima di domani, ma non accadrà.
C'è una linea di scarto tra oggi e ...domani che sembra così doppia. Domani.
Domani si cresce, di nuovo. 
Ho paura, paura che accada qualcosa di brutto come gli altri anni. Ho paura di perdere qualcun altro quest'anno. So che può sembrare una banalità, ma ho paura. 


Un giorno, al villaggio, di ritorno dalla piscina, mentre mi stavo preparando per la cena ed ero sola a casa, la tristezza mi ha assalita. 
Era una tristezza che non mi sorprendeva da tanto ormai e questo era strano, sbalorditivo. 
Era così tanto che ormai non la pensavo, non in quel modo almeno, perchè per il resto non passa un singolo giorno in cui lei non ci sia. 
Lì mi sono alzata e, tra una nota e una lacrima, le ho parlato:"...Ti prometto una cosa. Da oggi ci divertiremo assieme, perchè ce lo meritiamo. Non avevo mai pensato che sarebbe finita così. Mi raccontavi tanto di queste terre e sognavo di vederle anch'io un giorno e ora? Ora sei così infinitamente lontana...non si può immaginare quanto tu lo sia. Ma stavolta lo faremo assieme. Ci divertiremo assieme, qualunque cosa io faccia qui, qualunque cosa accada. Promettimi una cosa anche tu, però. Prometti che ci sarai, prometti che ti farai sentire."
Quello è stato il posto in cui, alla fine di tutto, mi sono trovata accasciata su un letto, triste per un altro motivo che non fosse lei. E' stato strano. E' stato strano sentirsi viva di nuovo, per qualcosa che non fosse lei, ma con almeno un pò di quella vitalità che c'era prima.
Sono cresciuta quest'estate. Quel posto è stato come un raggio di sole tra tutte quelle macerie, come una pezza da rattoppo ai miei vestiti stracciati, come un fazzoletto per le lacrime che neanche vedevo più. 
Era così tanto che non mi sentivo coinvolta nella mia vita ormai, almeno un pò. 
Non avevi un attimo di respiro e non potevi pensare lì, perchè c'era sempre qualcuno che ti prendeva per mano e ti trascinava dentro. E' stato come il primo giorno di scuola in un posto tutto nuovo. Nessuno lì sapeva quello che mi era successo, nessuno sapeva di lei e di quel periodo tremendo che era appena trascorso. E' stato come tornare indietro e lasciare che tutto fosse...normale, semplicemente e tranquillamente normale. 


Sono cresciuta quest'estate. Tornare davanti a quella casa, davanti a quel lido è stato peggio di quanto immaginassi. Non sarei mai voluta andare via. Avrei voluto scavalcare, spalancare le porte e le finestre e buttare tutto giù e dire a qualcuno che noi saremo arrivati, era solo questione di tempo. Cercavo di vederla seduta lì, fuori al terrazzino sulla sua sdraio, a leggere e prendere il caffè nella sua tazzina come sempre, ma non c'era niente. Cosa volevo dimostrare?! Chi volevo prendere in giro?? Cosa, chi volevo trovarci lì? Devo smetterla di illudermi, ma non ci riesco. 
Per un secondo, per uno stupido secondo, quando ho fatto svoltare la bici, per un solo momento, ho creduto di ritrovarla lì. di guardare di nuovo attraverso le finestre aperte e rivederci Simone e Andrea correre per il salone, di salutare lo sguardo di zia appoggiata al davanzale con il suo computer e le sue enormi cuffie nere; speravo di risentire i piedini di B. scendere in tutta fretta le scale per venirmi incontro. 
Per un fottuttissimo nanosecondo mi sono rivista seduta di fronte a lei a parlare fino a quando il sole non calava e a ridere di tutto quello che succedeva nell'altra casa e a chiederci perché io non potessi passare l'estate lì con lei, ma tutto questo non c'era. 
Tutto ciò che si è presentato ai miei occhi è stato una casa vuota e spenta, un vecchio canestro appeso alle scale e un cancello fin troppo serrato. 
"Cosa credevo di fare?! Le persone se ne vanno e non tornano, non lo sapevo?! Si cresce. E' così che va avanti il mondo e io non faccio eccezione e ora non mi significano nulla queste lacrime." Più queste parole nascevano nella mia mente, più schiacciavo sui pedali e più acceleravo e, quando ad un certo punto mi sono sentita la macchina ad un passo dietro di me, non ho smesso di accelerare. La rabbia era così tanta che mi sono detta che nulla poteva farmi male, tanto c'era lei a proteggermi. Io potevo fare quello che volevo e più me lo dicevo più iniziavo a rallentare. 
Quando sono tornata, mi sono stesa sul letto in camera dei miei e ho versato un'unica, inutile lacrima. Non mi ricordavo neppure se questo era il primo anno senza di lei. La mia mente non voleva capire che questa era la prima volta che affrontavo i banchi senza di lei e che questa era e sarà la prima volta non la sentirò confortarmi qualunque cosa mi accada in questo momento della mia vita. Da questo momento in poi. Il tempo mi sembrava così tanto e così trasparente allo stesso tempo che quando ho compreso lo stomaco mi si è contorto.
Poi qualcosa. Sembrava una cassetta montata su tante parole già dette, ma non proveniva da nessuna parte: "Sarò con te. Tu non preoccuparti". Solo questo.
Non so cos'è stato, ma se ho deciso di dirtelo è perchè so che mi crederai.Nessuno dovrebbe mai fidarsi così tanto di una persona, ma io lo sto facendo. Ti sto affidando il segreto più importante e pesante che ho. Ti prego, non prenderla come una cosa senza senso o poco seria, perchè voglio credere sia stato vero. 


Sono cresciuta quest'estate e ho un anno alle spalle. Forse l'anno più lungo della mia vita. Un anno in cui mi hanno costretta ad entrare nel mondo dei grandi e da cui ne sto uscendo lentamente perchè non mi è piaciuto neanche un pò. 


La prossima volta che varcherò la mia porta di casa sarà per andare incontro ad una gigantesca bufera e non sono poi così pronta. 
La valigia che mi ha regalato l'estate è grande e forse l'inverno le ha finite per quest'anno. 
Non so cosa succederà e odio questa frase, ma è così. Non so come sarà e il pensare che dovranno per forza esserci dei momenti in cui tutto andrà male, non aiuta.
Non c'è un lieto fine a questi pensieri, ma so che ci sarà una pausa. So che quella pausa si dividerà in tanti momenti, in tanti treni presi sempre per lo stesso posto, in tante tazze di latte e miele, in tanti vestiti, in tanti post, in tanti pianti e, se sarò fortunata, in pochi, pochissimi innamoramenti. Io vivrò di quelli. Ce la farò e so che tu mi starai dietro. Almeno ci proverò. Tutto sommato non può andare tanto male.

Sarà dura, tu non sai quanto fa male dire e dirmi questo. 
Quest'anno mi metteranno alla prova. Tutte le abitudini che avevo lo faranno, perchè nulla sarà come prima. Soprattutto se il prima non c'è più, ma andrò avanti. Non sono in grado di fare altro. 
Domani?
Domani sto arrivando. 
Stiamo arrivando, siamo tutti qui ad aspettare un nuovo anno.


P.S. 
Insieme andrà tutto bene e, tranquilla, ci sarò. 


P.S. del p.s.
Ho trovato sul tavolo una busta bianca, c'era scritto Intercultura.La ho aperta. Non so cos'era, non ne so nulla. Ho solo letto il mio nome e: "Soggiorno desiderato: UN ANNO SCOLASTICO".




Era per questo che volevo lo leggessi prima. Prometti che ci sarai anche in quel caso. Ho bisogno che tu lo prometta. Prometti! 


Ti voglio bene, Rì ...te ne vorrò sempre.

indipendence

lunedì 12 settembre 2011

solo il primo

siamo già arrivate....
andiamo al liceo, ultimo giorno di libertà.
MI sono svegliata e ho pensato la scuola inizia domani.
MI sono svegliata alle 7.33, i miei ritmi tornano normali.
Non fa più caldo la mattina ed il sole non è forte,  non ho sonno, non ho ore di sonno arretrate, ho passato gli ultimi giorni di libertà con la mia migliore amica....
Facendo un resoconto  tutto è ok.
Ma quanto durerà? Reggeremo lo stress? L'ansia di non farcela mi domina come nulla sa fare eppure .... eppure so che anche quest'anno ce la faremo, so che anche quest'anno andremo giù per poi tornare su, so che anche quest'anno NOI ci saremo.
Ora però ti prometto una cosa: ci sarò sempre!!!
Infine GRAZIE.

Grazie per avermi regalato i 3 giorni più divertenti e pazzi di tutto l'anno.
Sono partita con l'anticipo di un giorno, ho corso avanti e indietro per prepararmi, sono andata in bicicletta, ho fatto il bagno in acqua il 12 di settembre, ho raccolto una marea di con chiglie, le nostre conchigliette,  ho sbandato parecchio in bici ma chissene, ho fatto un bagno in piena libertà, ho preso il treno sbagliato, sono salita sul treno sbagliato, ho vissuto un' avventura e poi... ho fatto il primo viaggio con la mia migliore amica.....

IL primo di una luuuuunga serie.
La giornata inizia ora!!! alle 7.52

Dada( qualcuno mi chiama così)

mercoledì 7 settembre 2011

i just wanna jump(jump)

.....

è su queste note che scrivo per non piangere come un cucciolo che non ha la mamma vicino.
E' strano quando cresci e ti rendi conto che non tutto era come desideravi, che non tutto sarà come desideravi.
In questo momento voglio solo ballare, non riesco a fare altro, vorrei ascoltare un po' della tua estate...vorrei fare questo....
So di certo che non parlerei, perchè in questo periodo parlo molto poco.
Mi manca....mi manca il mio papà.
Vorrei provare anche solo per un minuto a capire il mondo come gira, a capire che in fondo c'è ma non c'è e non voglio pianger quindi lascerò cadere una lacrima e poi cambierò discorso.

Sai voglio conoscere qualcuno di nuovo, di diverso.....
e non mi interessa nulla.
non lo faccio per ripicca, non lo faccio per lui ...lo faccio per me.
Questa volta è abbastanza .....
non è mai troppo tardi .....sai che farò ???
Andrò a ballare con duda e benny o con alessio e laura o con vittoria o con te ma devo farlo...
Voglio solo farlo per un secondo, voglio solo saltare per un secondo....
sono triste sai senza di te, sono triste perchè ancora non ci siamo viste ed ancora non so nulla della tua estate e voglio sapere
....


lunedì 5 settembre 2011

Il giardino dei pensieri volati





Io ho un sogno. Ne ho molti.
Ho un braccialetto al polso, ricordi?
Ci sono tanti ciondoli. Ognuno di quelli ha un significato per me, anche se nessuno lo sa. Ci sono una chiave,una biglia,un catenaccio,un anello,una lanterna,una stella, un cuore. Mi sono sempre detta che li avrei staccati ad uno ad uno per ogni avvenimento. 
Una mattina mi sono alzata. Era una mattina triste, una di quelle in cui apri gli occhi colmi di felicità pensando di essere in un'altra dimensione, poi ti accorgi di esserti solo illusa. Quella mattina mi sono alzata, ho lasciato il letto, mi sono vestita, sono rimasta sola nella mia testa, ho abbassato lo sguardo pieno di tristezza e l'ho visto.
Il cuore, il cuore aveva perso la sua luce, il suo piccolo diamante. 
Era stato quello il momento? Lo avevo vissuto, ma qual'era? Dov'era finito il mio piccolo cuoricino indifeso? 
Era una mattina. Era la mattina in cui riaprì gli occhi sulla nave credendo di essere ancora lì. Era la mattina in cui la nave aveva urtato il ritorno a casa e abbandonato quel posto.
Quel posto in cui ho lasciato quel piccolo cuore. 


Io ho un sogno e quel sogno mi tormentava e mi tormenta tutt'ora da giorni. Ero seduta in camera. Ho lasciato che la sedia scivolasse dal lato opposto, mi sono alzata, ho preso un libro, ho formulato la domanda.
























:"Si, si! Ringraziando il Signore. Si!"


Ti racconterò un giorno e allora capirai.

indipendence

giovedì 1 settembre 2011

Questa estate strana









E non c'è niente da dire. E non c'è niente da urlare e non ho niente da raccontare. E non ci ho capito poco. E non so cosa sto scrivendo. So solo che è successo qualcosa e che c'è qualcosa da urlare e che c'è qualcosa da raccontare. 




E' stato ... fantastico.


Non dimenticherò e io voglio ancora crederci. 
E se c'è una sola possibilità io voglio crederci. 
Sai come funziona, la speranza non la controllo io. E' successo con V. e con F. e ora succede con loro. 
VOGLIO CREDERCI. VOGLIO RIMANERE ANCORA IN QUEGLI ATTIMI.


E l'ultima luce che mi rimane e il resto è un ricordo. Cos'è un ricordo? E' mio oppure solo un pensiero di qualcosa che non è più qui? 
Non lo so, so solo che ho nostalgia di ciò che sento ancora addosso. 
So solo che quello che è nato lì non verrà trascritto qui su. So solo che non vorrò imprimerlo su queste pareti.
Ascolta, cara casetta,
 non dispiacerti. 
Non dipende da te, sono io. I ricordi sono ancora così vividi e le emozioni così forti. 
Sai quanto mi piaccia stare qui e raccontarti, ma non è questo il momento, mia cara. 
Forse tu non saprai mai cosa accadde in quel posto. Sappi solo una cosa...
Di quei giorni mi si è impressa una sola parola...
MAGIA.
la tua coinquilina



So solo che qui non verrà scritto niente. So solo che sto aspettandoti. So solo che quel giorno ti siederai accanto a me e allora inizierò a parlare e allora non fermarmi, ti prego. So solo che, forse, ti ho portato un po' della mia estate questa volta. So solo che, riaprendo queste finestre, vedo mare. Mare che ti racconterò.





indipendence