Fai silenzio attorno a te. Ora.
Immagina una stanza adibita a salotto. Immagina di entrare e di affondare i piedi in un tappeto azzurro. Immagina di scorgere un piano sulla sinistra. Immagina di avanzare, di alzare lo sguardo e ammirare un lampadario che ancora brilla. Immagina di superare lo specchio a muro e di scappare dal pavimento freddo per riascoltare nuovamente il sangue che fluisce verso l'alto a causa di un nuovo pavimento morbido. Immagina.
Immagina ora di non aver immaginato nulla, solo la stanza. Immagina il silenzio. Il silenzio e niente più. Immagina di aprire quella porta e di non sentire alcun rumore. Non più.
Immagina un tavolo. Sì, un tavolo. Uno di quelli circolari e costosi, in legno lucente. Immaginalo alla fine della stanza, vicino al balcone.
Non c'è nulla su quel tavolo. Nulla che sia degno di tanta attenzione, tranne una cornice.
Cosa c'è in quella cornice?
Silenzio.
Solo questo. Un silenzio speciale, però. Uno di quelli che ti parlano. Eccome se ti parlano. Con una voce maledettissimamente acuta.
Ti parla. Dice che lì, dietro quella sottile lamina trasparente è intrappolato un ricordo, uno sprazzo di vita.
Avvicinati ora. Chinati e poni l'orecchio in ascolto. Riesci, ci riesci a sentirlo?
Le emozioni sono così forti lì dietro che ne emerge come un formicolio, un gorgoglio. Ascolta meglio.
Ma forse sto perdendomi in particolari. Allontanati ora. Indietreggia. Fai qualche passo indietro in silenzio. Arriva all'altezza della finestra. Silenziosamente.Non sentir nulla.
Guarda il raggio di luce che spacca il vetro ora. Osserva la sua meta. E' diretto sulla foto, eppure la veemenza con cui attraversava la finestra è stata congedata dalla dolcezza con cui ora sta sfiorando la cornice.
Lo vedi? Riesci a vederlo? Entra nella mia mente e, vedrai, ci riuscirai anche tu.
Sembra quasi una danza. Prima questa stanza era buia, spenta. Ora scoppia di luce, non vedi? Era come se quel silenzio stesse aspettando solo lei. Se quel ricordo racchiuso dietro la lamina aspettasse silenzioso quel raggio di luce. Non importa quando arriverà.
E' come se ancora la scorgessi intenta a spolverare con il suo strofinaccio giallo quella vecchia foto, con indosso un sorriso, mentre passo di sfuggita. E non importava se faceva freddo o se il caldo ci affogava, i vetri di quel balcone, di quelle finestre erano sempre aperti al sole. E non importava se lì non ci entrava mai nessuno. Tutto doveva risplendere. Tutto era perfetto. E non importava se nessuno la vedeva, perchè lì dietro c'era un momento speciale e doveva essere limpido al punto da esser quasi reale.
E ora di nuovo silenzio.
Ora non c'è più nessuno che la spolvera. Lo so. Eppure osserva, guarda con quanta energia quel raggio entra dalla finestra e si dirige sul vetro.
E ora, in questo esatto momento, quella foto è sola. Sola su quella superficie lignea e fredda e dietro quella parete?
Silenzio.
Io. Un'ora,forse due o forse neanche cinque minuti, avvolta in una copertina e in braccio a lui. Un lui che non ho mai visto. Il suo lui. Il lui di cui mi hanno parlato tanto. Il lui di cui la donna che prima c'era e poi non c'è più stata era innamorata.
Silenzio. Ascolta. E' un attimo. Un attimo felice e ne racchiude un altro. Un altro in cui occhi che ora non possono più guardarla, spazzavano via la polvere con sguardo sognante. Quello in cui potevo correre da lei e sentirla tra le mie braccia. Ora?
Ora io corro e ci provo a correre e ad aprire le braccia, ma non c'è niente alla fine della corsa. Solo io. Io in un altro momento della mia esistenza in cui non sapevo neppure di esistere. Solo un bruciante ricordo in cui ancora non riesco a spiegarmi, senza versare lacrime, come lei potesse essere così felice di avermi vista nascere. <<Io...io non meritavo e non merito e invece lei mi ha sempre dato più quanto io potessi prendere.>>. Anche ora. Lo senti questo raggio che mi trafigge. Questa luce che ancora si ostina a danzare su un momento così passato.
Ma ora indietreggia, vai, vai, vai!! Indietro.
Silenzio.
..E guardo fisso quella porta, perché se rientrassi un'altra volta?
Indipendence
mercoledì 28 dicembre 2011
venerdì 23 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
Triade di numeri
Ci sono nozioni che apprendi a scuola, note che ti attraversano le vene sotto la pioggia, schizzi di vernice che ti imbrattano durante un'interrogazione di Chimica, sorrisi che ti investono dopo un versamento in banca.
Tutto il resto è cicatrice.Tutto il resto è profumo, alone od odore acre. Tutto il resto- si dice sia- Esperienza.
I miei occhi si sono frantumati e ricomposti più volte di quanto era concordato nel contratto della vita a vita. Ogni volta in un frammento è scivolata un pò di polvere, una di quelle invisibili all'uomo, una di quelle che risiede nelle crepe delle strade più anguste, una di quelle che si trova nella tasca di un Babbo Natale fuori tempo. Così, dopo essersi ricomposto, ha iniziato a dolermi al punto da arrivare allo sfregamento, all'irritazione, alle lacrime. La prima, la prima lacrima è stata crescita, unione di ciò che era- il frammento di pupilla- e ciò che è-polvere- per penetrare nella pelle della guancia di ciò che sarà . E' così che mi sono spiegata la parola crescita. Quando non avevo più dizionari a disposizione o corde vocali da sfregare.
Sono grande dunque? No. Solo un'imbucata ad una festa per grandi e, si sa, di qui si va sempre via prima degli altri.
Mi sono presa dei giorni di pausa prima di ritornare qui. Non riuscivo a sopportare la neve, così mi sono rintanata in casa a mirarla scivolare giù dalla collina silenziosa, mentre tu ti affannavi a contare i fiocchi di neve.
E io osservavo, ma tu non sapevi. Tu contavi e non mi vedevi, tornavi dentro per mostrarmi con sguardo fiero quanti fiocchi avevi racchiusi tra le dita e io ti rispondevo distratta. Ti arrabbiavi. Dicevi che ormai non sarei più uscita a vedere cosa raccoglievi e io ero in silenziosa.
Avevi bisogno di sfogarti lì fuori, non di me. Almeno non al tuo fianco, non nel medesimo istante della caduta dei fiocchi. Sarei arrivata al momento giusto. Quando la rabbia aveva sciolto la fettuccina di raso rosso per lasciar cadere la maschera di tranquillità e dolcezza.
Eccomi.
Fa freddo, non trovi?
Hai mai pensato a quando saremo vecchie? Come saremo? Chi saremo? Saremo sole? Potrei accettare la solitudine ad una sola condizione, forse la più aspra. Quella di aver amato tanto, tanto. Credimi davvero tanto. Di esser stata ricambiata allo stesso modo e di esser stata lasciata come il vento porta via l'ultima foglia del suo albero bicentenario...in silenzio: non molto tempo dopo avrebbe portato via anche me, l'albero bicentenario, a cui sarebbe rimasto l'ultimo respiro per raccontare- con più gioia possibile- le avventure passate. Proprio come lei.
Sai, ho compreso una cosa durante l'ultima frammentazione dello sguardo.
Ci sono tante cose che costano. I soldi fanno la felicità? A modo mio e non sempre. Ogniqualvolta ho ricevuto un regalo non è stato l'oggetto in se a rendermi entusiasta. L'attesa. Il desiderio. Il pensiero di colui che ha trovato del tempo per me e per realizzare il mio agognato desiderio. Gli occhioni colmi di felicità. Tutto questo. Tutto questo è il regalo. Allora sì: i soldi sono un mezzo per renderti felice. Solo un mezzo, però.
Le volte in cui ho pigiato l'indice sul tuo campanello ho strisciato sullo zerbino piedi che- il più dei passi- avrebbero desiderato l'automobile, ma che- il più dei geloni- hanno optato per altre possibilità. Con questo voglio dire che tendendo le mani al riparo sopra quattro ruote sarebbe stato l'ideale, ma non così necessario in questo caso. L'importante era arrivare da te. La felicità sarebbe arrivata dopo o, il più delle volte, durante. Quale faro lampeggiante avrebbe mai deterso il panorama al punto da recare agli occhi il piacere di osservarlo dal vivo e col naso rosso? Nessuno, posso assicurartelo. Ecco perché un anziano e saggio signore disse un giorno: "l'amore sincero non costa, vale."
Io e te, ad esempio, saremo amiche per molto tempo ancora e ancora e cosa siamo costate? Un paio di tubetti contenti brillantini, una dozzina di colori e due grandi stralci di carta. Niente più.
Ora comprendi?
Sai, col tempo, il calar dei soli e il sorgere delle lune un tatuaggio mi si è cicatrizzato dentro: nessuno, niente di fa scrivere meglio dell'amore. Nel mio caso scrivere vuol dire esprimere me stessa, quindi...niente di fa esprimere te stessa meglio dell'amore. Delle rocce fredde e appuntite che si sciolgono in miele nello stomaco, degli sguardi rubati, dei sorrisi mancati, dei treni partiti, dei baci stupiti, dei maglioni troppo grandi per una sola persona, dei sospiri grandi come urli, del "noi".
Ora però fa freddo. Io rientro. Tranquilla, al sorgere del sole verrà. Verrà come non è mai venuto e sarà quello fatto apposta per te. Egli ti scoverà senza sapere neppure perché è arrivato lì, dove nulla avrà più importanza, perché i vostri sguardi saranno l'uno nell'altro , i frammenti si mescoleranno. Devi solo aver pazienza. I sorrisi più capienti sorgono sulle labbra di chi non li aveva attesi.
Ora entra, vai a dormire, chiudi gli occhi, conta fino a tre. UNO, DUE,TRE..Sogni D'Oro.
indipendence
Tutto il resto è cicatrice.Tutto il resto è profumo, alone od odore acre. Tutto il resto- si dice sia- Esperienza.
I miei occhi si sono frantumati e ricomposti più volte di quanto era concordato nel contratto della vita a vita. Ogni volta in un frammento è scivolata un pò di polvere, una di quelle invisibili all'uomo, una di quelle che risiede nelle crepe delle strade più anguste, una di quelle che si trova nella tasca di un Babbo Natale fuori tempo. Così, dopo essersi ricomposto, ha iniziato a dolermi al punto da arrivare allo sfregamento, all'irritazione, alle lacrime. La prima, la prima lacrima è stata crescita, unione di ciò che era- il frammento di pupilla- e ciò che è-polvere- per penetrare nella pelle della guancia di ciò che sarà . E' così che mi sono spiegata la parola crescita. Quando non avevo più dizionari a disposizione o corde vocali da sfregare.
Sono grande dunque? No. Solo un'imbucata ad una festa per grandi e, si sa, di qui si va sempre via prima degli altri.
Mi sono presa dei giorni di pausa prima di ritornare qui. Non riuscivo a sopportare la neve, così mi sono rintanata in casa a mirarla scivolare giù dalla collina silenziosa, mentre tu ti affannavi a contare i fiocchi di neve.
E io osservavo, ma tu non sapevi. Tu contavi e non mi vedevi, tornavi dentro per mostrarmi con sguardo fiero quanti fiocchi avevi racchiusi tra le dita e io ti rispondevo distratta. Ti arrabbiavi. Dicevi che ormai non sarei più uscita a vedere cosa raccoglievi e io ero in silenziosa.
Avevi bisogno di sfogarti lì fuori, non di me. Almeno non al tuo fianco, non nel medesimo istante della caduta dei fiocchi. Sarei arrivata al momento giusto. Quando la rabbia aveva sciolto la fettuccina di raso rosso per lasciar cadere la maschera di tranquillità e dolcezza.
Eccomi.
Fa freddo, non trovi?
Hai mai pensato a quando saremo vecchie? Come saremo? Chi saremo? Saremo sole? Potrei accettare la solitudine ad una sola condizione, forse la più aspra. Quella di aver amato tanto, tanto. Credimi davvero tanto. Di esser stata ricambiata allo stesso modo e di esser stata lasciata come il vento porta via l'ultima foglia del suo albero bicentenario...in silenzio: non molto tempo dopo avrebbe portato via anche me, l'albero bicentenario, a cui sarebbe rimasto l'ultimo respiro per raccontare- con più gioia possibile- le avventure passate. Proprio come lei.
Sai, ho compreso una cosa durante l'ultima frammentazione dello sguardo.
Ci sono tante cose che costano. I soldi fanno la felicità? A modo mio e non sempre. Ogniqualvolta ho ricevuto un regalo non è stato l'oggetto in se a rendermi entusiasta. L'attesa. Il desiderio. Il pensiero di colui che ha trovato del tempo per me e per realizzare il mio agognato desiderio. Gli occhioni colmi di felicità. Tutto questo. Tutto questo è il regalo. Allora sì: i soldi sono un mezzo per renderti felice. Solo un mezzo, però.
Le volte in cui ho pigiato l'indice sul tuo campanello ho strisciato sullo zerbino piedi che- il più dei passi- avrebbero desiderato l'automobile, ma che- il più dei geloni- hanno optato per altre possibilità. Con questo voglio dire che tendendo le mani al riparo sopra quattro ruote sarebbe stato l'ideale, ma non così necessario in questo caso. L'importante era arrivare da te. La felicità sarebbe arrivata dopo o, il più delle volte, durante. Quale faro lampeggiante avrebbe mai deterso il panorama al punto da recare agli occhi il piacere di osservarlo dal vivo e col naso rosso? Nessuno, posso assicurartelo. Ecco perché un anziano e saggio signore disse un giorno: "l'amore sincero non costa, vale."
Io e te, ad esempio, saremo amiche per molto tempo ancora e ancora e cosa siamo costate? Un paio di tubetti contenti brillantini, una dozzina di colori e due grandi stralci di carta. Niente più.
Ora comprendi?
Sai, col tempo, il calar dei soli e il sorgere delle lune un tatuaggio mi si è cicatrizzato dentro: nessuno, niente di fa scrivere meglio dell'amore. Nel mio caso scrivere vuol dire esprimere me stessa, quindi...niente di fa esprimere te stessa meglio dell'amore. Delle rocce fredde e appuntite che si sciolgono in miele nello stomaco, degli sguardi rubati, dei sorrisi mancati, dei treni partiti, dei baci stupiti, dei maglioni troppo grandi per una sola persona, dei sospiri grandi come urli, del "noi".
Ora però fa freddo. Io rientro. Tranquilla, al sorgere del sole verrà. Verrà come non è mai venuto e sarà quello fatto apposta per te. Egli ti scoverà senza sapere neppure perché è arrivato lì, dove nulla avrà più importanza, perché i vostri sguardi saranno l'uno nell'altro , i frammenti si mescoleranno. Devi solo aver pazienza. I sorrisi più capienti sorgono sulle labbra di chi non li aveva attesi.
Ora entra, vai a dormire, chiudi gli occhi, conta fino a tre. UNO, DUE,TRE..Sogni D'Oro.
indipendence
17.37 a 17.43
17.37
scopro la verità in un passato di bugie e fa più piacere di quanto sperassi, fa paura però.
ne sono sommersa mi mentono sempre e continuano a farlo, in questo vortice di menzogne ci sono caduta ormai da tempo, ogni tanto la svwglia suona chissà chi vuole avvertire, chissà chi vuole mettere ansia. a chi vuole ordinare di muoversi e alzarsi.
Suona tin tin tin non fa altro che questo rumore, mi fa paura.
Non esistono le bugie bianche? forse sì o forse no, so che però non voglio più essere mentita, voglio avere chiarezza e vivere di risposte come sì e no come vero o falso, come queste maledette crocette che non so dove mettere, una a destra, una a sinistra, bianco o nero tutto così, cavolo voglio sapere la verità, non voglio sentirmi dire un'altra bugia, non voglio capire che qualcuno mi rifila una bugia e non poter dire nulla perchè in fondo come dimostrare il contrario?
non voglio più bugie, voglio bianco o nero.
17.43
un'altra piccola bugia, tutti cercano di dire la propria e continuano a mentire, cavolo basta!
non ce la faccio più a vivere in un mondo di bugie, in questo vortice.
E' tutto così sbagliato, ma lo sono anche io?
non lo so fatto sta che mi sono scocciata di pensare le cose e tenermele dentro, perchè tanto non serve a nulla, perchè tanto se non le urlo nessuno mi ascolta.
voglio trovare qualcuno che mi ami veramente ma io sono qui e lui chissà dov'è!
R.
martedì 6 dicembre 2011
auguri! clap clap
già auguri a te che mai guardi ma non mi vedi, auguri a lui che è partito, auguri a me che sono qui, auguri a te che stai dormendo,auguri alla monotonia, auguri a quel deficiente di turno che crede nell'amore, auguri a chi sa cantare, auguri a chi ascolta buona musica, auguri a chi ride e sa ridere di cuore, auguri a lei che comodamente mi guarda cadere, auguri al futuro che sa che nulla gli potrà mai succedere, auguri al passato che conosce ogni cosa, auguri al presente che è l'ignoto per eccellenza, auguri a chi mi ha visto cadere, auguri a chi mi ha ferito almeno una volta, auguri a chi ha visto questi occhi diventare di ghiaccio, auguri a chi dice di aver pianto per questi occhi, auguri a chi no ha pianto per questi occhi pur dicendolo, auguri a chi mi ha spudoratamente presa in giro, auguri a chi ha avuto l'onore di vedere questi occhi lucidi, auguri a chiunque ha riflettuto, auguri a chi si è accorto di avere fatto una scemenza, auguri a lui, a lui, a lei , a lui, a lei, a lei, auguri a chi ha pianto almeno una volta per amore, auguri ha chi ha riso con me, auguri a chi mi ha detto "Ti amo", auguri a chi l'ha detto mentendomi, auguri a chi non lo ha mai pensato, auguri a chi non mi ha mai voluta , auguri a chi non mi ha mai voluta bene, auguri a chi mi ha mentito , auguri a chi ha visto del marcio in me, auguri a chi è visto che ero marcia, auguri a chi ha visto del bello in me, auguri a chi non ha capito che io non ci sarò per sempre, auguri a chi come un'amica ha capito il contrario, auguri a te che mi hai spezzato, frantumato, spezzettato il cuore, auguri a chi non ha capito che la vita non sorride, auguri a chi ha capito che la vita ti sorride, auguri a chi mi ha guardato e visto veramente, auguri a colui che mi odia, auguri a colui che mi ama, auguri allo stupido, auguri al genio, auguri al furbo e al fesso, auguri a chi non sa chi sono e a chi pensa di saperlo, auguri a chi ha sognato e continua a farlo, auguri a chi mi ha tradito e non si è pentito, auguri a chi sorridendomi mi ha ferito e rigenerato, auguri a chi ci ha creduto in questa relazione, auguri a chi non mi chiama e non si fa sentire, auguri a chi mi ha visto crescere, auguri a chi non ha capito nulla della realtà, auguri a colui che più amo e più odio, auguri a colui nel quale non credo, auguri a me che finalmente ho visto dove sbaglio.
lunedì 5 dicembre 2011
venerdì 2 dicembre 2011
ci vorrebbe solo una chiave
Le dobbiamo sempre fare, le facciamo sempre senza accorgercene e continuiamo su questa strada o su quella perchè sappiamo che la nostra scelta per quanto errata sarà sempre corretta.
Immagina milioni e milioni di persone che si accalcano a ritmo di musica, che fanno gli stessi passi, che si baciano in un clima di confusione totale dove ci si scorda dove è giusto o meno andare e poi..... poi comincia di novo tutto daccapo, una cosa tira l'altra, e ti porta qui davanti a due porte: una non ancora aperta ma in mano hai la chiave e l'altra chiusa, serrata, con un lucchetto che la lega per sempre ad una cornice.
Chi scegliere, dove andare, qual è la strada giusta?
Le domande di una vita e una vita per risolverle, la realtà è questa e devo accettarla, non posso controllare ogni porta, ogni lucchetto, non ho la chiave per tutto, non ho la chiave per nulla in vero, io non voglio averla questa maledetta chiave.
continuo a girare intorno all'argomento perchè mi terrorizza parlarne o parlartene.....
Ho sognato tutto, ho sognato la mia estate e poi tutte quelle stupide scelte che ho fatto ,tutte quelle stupide persone che ho incontrato e piangevo perchè mi vedevo fare quelle scelte da fuori, ero come in una bolla di sapone ma non potevo decidere nulla , non potevo fermare nulla, non mi potevo controllare, mi vedevo mentre lo conoscevo, mentre lo salutavo, mentre mi baciava, rivedevo tutto e soffrivo per questo e con le lacrime agli occhi mi sono seduta intrappolata in questa bolla ad aspettare che le immagini di tutto passasse, mentre piangevo per la realtà, perchè sapevo che avrei pianto per questo, perchè non mi potrò mai dimenticare che una notte alle quattro del mattino a casa tua sotto le coperte piangevo, perchè con un vuoto dentro, perchè mi chiedevo dove avessi sbagliato e tu mi accarezzavi la testa e mi dicevi che non era colpa mia, ma io non potrò mai dimenticarmi che ho pianto per lui, potrò dimenticarmi di lui ma non di questo, nè che ho riso per lui, non potrò mai e se potessi giuro che mi aprirei io stessa la testa e ci caverei tutto quello che ricordo, giuro lo farei, giuro che lo farei.
Ma in fondo mi trovavo solo in una bolla di sapone, la più piccola e opprimente che io abbia mai visto perchè mi angustiava l'essere lì dentro con me stessa, perchè sapevo che da me non potevo fuggire, perchè lo sapevo, sapevo tutto, stavo lì obbligata ad ascoltarmi, quasi come se tutto questo periodo in cui mi ero cacciata giù fosse scomparso ma ora ho bisogno di parlartene perchè ho bisogno di liberarmi di lui, lo sento sotto alla mia pelle, mi ha inciso qualcosa di più profondo di un tatuaggio, di più permanente di nero su bianco, lui c'era, io c'ero in quella maledetta bolla vedevo tutto ed era così orripilante, era tutto lì davanti ai miei occhi ma non potevo controllarlo, non potevo controllarmi, non avevo nulla per proteggermi, nulla per capire cosa fare, dove mettere mano, c'ero io e per la prima volta ero veramente SOLA a combattere contro me stessa, a combattere contro quello che in realtà sono, una stupida bambina che non ha la chiava per aprire quella porta bloccata da un lucchetto, quella porta che porta alla camera dei genitori, quella porta che mi porta lì dove sarei sempre voluta stare.... a casa.
lunedì 28 novembre 2011
are you ready?
alcune volte è proprio vero, c'è monotonia in questa vita e sta crescendo di minuto in minuto, secondo in secondo, giorno in giorno, vita in vita.....
ti sto perdendo, ti sto lentamente lasciando andare eppure posso farci ben poco, nulla è per sempre, la frase che più volte ho sentito dire e quella che più volte mi ha ferito eppure....
se ci fossero parole ma il motivo per cui sto scrivendo non esiste, ho solo bisogno di farlo, troppe cose parole sensazioni, missioni impossibili e poi c'è lui che ogni tanto compare come amico su fb e l'unico mio istinto è sapere che cavolo di fine ha fatto da agosto a oggi ma sai..... è normale per lui....
alcune volte mi chiedo come sia possibile avere amato ma ora che non c'è più amore soffrirne per l'assenza, per l'assenza di non avere più nulla di poetico, dolce, da raccontare e di non avere più quel sorrisino stupido che mi compariva sul volto poichè ora non ho più nessuno da raccontare, più nulla da raccontare.... allora incominciamo ad amare chiunque il primo che si incontra perchè potrebbe sempre accadere, è ora di conoscere gente nuova, è ora di conoscerne molta, perchè sempre gli stessi hanno reso la mia vita monotona e io incomincio a scocciarmi.
...
" CECI me ne ero scordata della sensazione che si ha l'inizio di una storia, quella scintilla" furono queste le mie parole 2 anni fa al tel con te, mentre i miei piedi toccavano l'acqua e camminavano avanti indietro a riva, erano queste, e ora???
ora mi sto scordando di nuovo di com'era, ora me ne sto scordando!!!
non posso accettarlo, non posso.
questo no!!
allora domani ne conosciamo di nuova di gente??
allora domani cominciamo a non sentire rumori di macchine che si sfasciano, da domani incominciamo tutto di nuovo.
PROMESSO!!
L’amico è colui che ti incoraggia senza invidia e timore di essere superato
Quegli amici che hai e la cui amicizia hai messo alla prova, aggrappali alla tua anima con uncini d’acciaio.
sabato 26 novembre 2011
in another life but no ....in this life ....we are here
ferisce di più questo... alcune volte..... forse in un' altra vita.....
forse è così come tutti vogliono farmi credere, che non è vero, che forse io non sono abbastanza forte, da piccola ero caparbia, oggi sono solo un birciolo, un niente rispetto a ieri, e questo vuol dire che sono cambiata e sì è successo.
Forse in un' altra vita avrei avuto la classica famiglia del mulino bianco, avrei potuto dire molte cose ma non posso.
Le sicurezze crollano tanto velocemente così come le abbiamo costruite, perchè niente è per sempre, il per sempre finisce prima o poi.
In un'altra vita avrei avuto tanti di quei soldi da potermici rotolare, avrei sapurto cantare bha chissà forse ....
forse è così come tutti vogliono farmi credere, che non è vero, che forse io non sono abbastanza forte, da piccola ero caparbia, oggi sono solo un birciolo, un niente rispetto a ieri, e questo vuol dire che sono cambiata e sì è successo.
Forse in un' altra vita avrei avuto la classica famiglia del mulino bianco, avrei potuto dire molte cose ma non posso.
Le sicurezze crollano tanto velocemente così come le abbiamo costruite, perchè niente è per sempre, il per sempre finisce prima o poi.
In un'altra vita avrei avuto tanti di quei soldi da potermici rotolare, avrei sapurto cantare bha chissà forse ....
in un'altra vita
forse sarebbe stato come volevi
avresti visto dei carri volare
avresti riso per quello
o per questo
avresti detto la tua
mi avresti amato
ma no
in un'altra vita
forse avremmo cantato
forse avrei qualcosa da dire
cresci!!
sono solo le 21.25 di una luuunga giornata
amare più di quanto
si possa mai fare
ma no
in un'altra vita
mi avresti raccontato la verità
mi avresti vista diventare una donna
una persona
una madre
una moglie
invece non sono nulla
ma no
in un'altra vita
ma no
in questa vita non posso amare un fantasma.
spesso i fantasmi nei sogni sono i nostri fantasmi interiori
in un'altra vita
forse avremmo cantato
forse avrei qualcosa da dire
cresci!!
sono solo le 21.25 di una luuunga giornata
amare più di quanto
si possa mai fare
ma no
in un'altra vita
mi avresti raccontato la verità
mi avresti vista diventare una donna
una persona
una madre
una moglie
invece non sono nulla
ma no
in un'altra vita
ma no
in questa vita non posso amare un fantasma.
spesso i fantasmi nei sogni sono i nostri fantasmi interiori
eppure, ebbene, se....
se ci fosse un modo, se ci fosse un modo.
Non sento nulla, nessun rumore, eppure non c'era mai stato tanto caos.
oggi voglio dirtelo così perchè i migliori hanno l'ispirazione in sogno.
Correvo su quello che sembrava un deserto, su quello che sembrava la mia terra eppure a quanto pare non era così.
Continuavo a camminare, vestita di bianco con un cappello anch'esso di questo colore, aspettavo con ansia l'arrivo di qualcuno che da non lontano vedevo come un puntino nero, aspettavo con ansia.
Incominciai a correre eil mio passo era sempre più veloce, vedevo immagini davanti ai miei occhi, alcune di cui oggi non ricordo nulla, altre invece che sono prive di significati, parti di film, sogni, futuri, fantasia, voli ma nessuno di essi mi avvicinava al mio puntino nero.
Sembrava così brutto, era una di quelle corse senza fine, senza mete perchè achille non raggiungerà mai lka tartaruga, eppure io correvo sicura che ce l'avrei fatta prima o poi.Prima o poi lo avrei raggiunto.
Lo cercavo, lo desideravo, passava il tempo eppure tutto rimaneva immutato.
Avevo fatto così tanta strade, le mie gambe erano stanche di correre e avevo aspettato molto forse troppo tempo.
Sentivo un caldo sulle spalle, una fiamma che proveniva da dentro e continuavo a correre nonostante tutto perchè io ce la dovevo fare.
Così continuavo ...... e continuavo.....e continuavo..... ancora e ancora....ancora e ancora...
Di colpa ero in acqua, una di quelle acque rinfresacanti, stavo in canoe e avevo un piede a penzoloni nell'acqua una voce lontana mi diceva " non farlo che cadiamo" ma io, io facevo di testa mia, perchè ero stupida poi un delfino mi si avvicinò e la mia pella strisciava contro la sua, era così liscia, morbida, volevas solo un po' di coccole, tutti mi dicevano " rita esci, stai attenta, potrebbe farti del male" tutte voci stupide di persone non curanti della sua dolcezza in fondo era come noi essere umani: desiderosi di coccole, lo amavo così tanto, snetivo un bene per quell'animale che non saprei spiegare in altro modo , se non così.
Quell'animale era dolce, era bello , era mio, in quel momento io avevo bisogno di coccole quanto lui, perchè ero sola, mancava qualcuno per me troppo importante e ne sentivo la mancanza.
Avevo paura di sbagliare , errare, inciampare eppure continuavo ancora e ancora ad accarezzare quella pelle liscia e bagnata.
..........
poi c'è una parte della storia che mi dispiace ma la sappiamo solo io e tu mia cara cecilia, perchè una cosa negata èer quanto piccola è pur sempre un dispiacere.
Non sento nulla, nessun rumore, eppure non c'era mai stato tanto caos.
oggi voglio dirtelo così perchè i migliori hanno l'ispirazione in sogno.
Correvo su quello che sembrava un deserto, su quello che sembrava la mia terra eppure a quanto pare non era così.
Continuavo a camminare, vestita di bianco con un cappello anch'esso di questo colore, aspettavo con ansia l'arrivo di qualcuno che da non lontano vedevo come un puntino nero, aspettavo con ansia.
Incominciai a correre eil mio passo era sempre più veloce, vedevo immagini davanti ai miei occhi, alcune di cui oggi non ricordo nulla, altre invece che sono prive di significati, parti di film, sogni, futuri, fantasia, voli ma nessuno di essi mi avvicinava al mio puntino nero.
Sembrava così brutto, era una di quelle corse senza fine, senza mete perchè achille non raggiungerà mai lka tartaruga, eppure io correvo sicura che ce l'avrei fatta prima o poi.Prima o poi lo avrei raggiunto.
Lo cercavo, lo desideravo, passava il tempo eppure tutto rimaneva immutato.
Avevo fatto così tanta strade, le mie gambe erano stanche di correre e avevo aspettato molto forse troppo tempo.
Sentivo un caldo sulle spalle, una fiamma che proveniva da dentro e continuavo a correre nonostante tutto perchè io ce la dovevo fare.
Così continuavo ...... e continuavo.....e continuavo..... ancora e ancora....ancora e ancora...
Di colpa ero in acqua, una di quelle acque rinfresacanti, stavo in canoe e avevo un piede a penzoloni nell'acqua una voce lontana mi diceva " non farlo che cadiamo" ma io, io facevo di testa mia, perchè ero stupida poi un delfino mi si avvicinò e la mia pella strisciava contro la sua, era così liscia, morbida, volevas solo un po' di coccole, tutti mi dicevano " rita esci, stai attenta, potrebbe farti del male" tutte voci stupide di persone non curanti della sua dolcezza in fondo era come noi essere umani: desiderosi di coccole, lo amavo così tanto, snetivo un bene per quell'animale che non saprei spiegare in altro modo , se non così.
Quell'animale era dolce, era bello , era mio, in quel momento io avevo bisogno di coccole quanto lui, perchè ero sola, mancava qualcuno per me troppo importante e ne sentivo la mancanza.
Avevo paura di sbagliare , errare, inciampare eppure continuavo ancora e ancora ad accarezzare quella pelle liscia e bagnata.
..........
poi c'è una parte della storia che mi dispiace ma la sappiamo solo io e tu mia cara cecilia, perchè una cosa negata èer quanto piccola è pur sempre un dispiacere.
lunedì 14 novembre 2011
Un altro modo di vedere la faccenda
Sarebbe bello se L'io andasse scritto in maiuscolo come in inglese, non trovi?
Ci sono posti così lontani che l'altra parte di te, quando arrivi lì, attiva un processo di archiviazione in "posto non troppo lontano dal...cuore".
Non ti sto per parlare di quello a cui stai pensando ora. No, non lo sto facendo.
Prima che cominci, mi scuso per come scriverò, anche perchè non so ancora quale sarà l'argomento.
Prima che cominci, mi scuso per come scriverò, anche perchè non so ancora quale sarà l'argomento.
Ho visto tanti posti, questo è vero. Ne ho visti tanti per avere soltanto sedici anni e questo, forse, mi ha resa ciò che sono. Davvero. Credo che molte delle minuscole particelle che mi compongono siano frutto di tutti gli occhi che hanno incrociato o che sono affondati nei miei. Per diventare miei...IO.
Ho preso parecchi aerei, ma- ora che scrivo- mi rendo conto che i posti, fin ora, si dividono in classi.
Tutti i luoghi mi hanno lasciato qualcosa che ho poi offerto, spontaneamente, a chi mi sarei trovata davanti dopo. Tutti. Copenaghen con la sua grande piazza, con i suoi musei dei record, con quel vento che si vede solo nei film, in cui i capelli scivolano tra le membra dell'aria, con i suoi artisti di strada,con i suoi ragazzi, che sembrano tanti Ken. Tutti tranne uno. Con Christiania, la piccola città nella città, dove non sei più a Copenaghen, ma in un mondo dove non si pagano le tasse, dove le canne e la marijuana sono alla portata anche dei bambini e senza ostacolo.
New York....non bastano parole o sospiri o qualsiasi altra cosa per descriverla. A chi me lo ha chiesto - ed è strano dover rispondere a domande del genere, come se fossi una professoressa o un'esperta- ho risposto con un solo vocabolo: Film. Tutto ciò che si vede nei film su NY è NY. Il fumo che fuoriesce dalle fogne, le ragazze con i capelli rosa, milioni di facce diverse,con l'odore di ciambelle e di caffè appena fatto, con CENTRAL PARK. Che serenità che ho sentito in quel luogo. Mai la dimenticherò. Gli alberi in fiore, gli scoiattoli che scendevano dai tronchi degli alberi, il signore degli hot-dog all'entrata. Hot- dog degni di questo nome.Upper East side, Upper West Side e il mio preferito, il greenwich village, dove gli appartamenti costano anche di più. NY con China Town e i suoi molluschi giganti e puzzolenti appesi fuori ai negozi, TIME SQUARE con i cartelloni pubblicitari di dimensioni spaventose e in perenne movimento, con un antiquario di origini siciliane, che non ricorda più bene la sua lingua. Forse il posto più bello che abbia mai avuto il dono di vedere. Lì,probabilmente, ho lasciato uno dei miei sospiri più liberi. Uno di quelli in cui non c'è solo aria, ma anche la forza mischiata alla serenità di andare avanti e la sicurezza che tra un minuto troverai anche di meglio. Se possibil...uh! Ho appena visto il tuo SMS.
"E' molto importante, veramente". Tu non lo dici mai. Mi fai preoccupare, ma ora sono le undici. Che faccio? Ti ho squillato. Poi mi sono fermata. Tu e la tua benedettissima abitudine di andare a dormire insieme ai Teletubbbies. Dolci, però.
Dov'eravamo, Rì? Che aereo stavamo per prendere?
Ah, sì!
<<Otturati le orecchie ora. No! Troppo tardi! Ora sarai invasa dalle urla di bambini sfiancati dal divertimento di parchi immensi. Orlando. Sbrigati! Dai, su! Voglio andare sulle montagne russe della Mummia, chè l'ultima volta ci sono andati solo papà e lori. Poi ti porto nel mondo di Curious George!! Nel frattempo, renditi utile e tieni un secondo il ventilatore portatile. Devo trovare nella borsa i dollari così compriamo le liquirizie alla fragola. Vedrai, ti piaceranno. Ah, non farmi dimenticare. Lorenzo me ne aveva chiesto un pacco da portare ai suoi amici cretini. Dopo andiamo anche da E.T.? Daidai! Vedrai, sarà come pedalare sulla Luna.
Ad Orlando Down-Town non ci andiamo, perchè è inutile.
Chiudi gli occhi e conta fino a 5, ok?
-Riaprili. Guarda dove sei. Questa è la strada più mozzafiato che vedrai mai. Siamo sulla road for Key West, un'isola caraibica. Abbiamo fatto la scelta giusta, prendendo il fuoristrada con tettuccio semi-decappottabile, così possiamo renderci conto di quanto sia assurdamente pazzesco marciare su una lingua d'asfalto tra due immense braccia d'oceano. Non farmi distrarre, però. Sennò ci bagniamo prima del previsto!
Un sole così rosso al tramonto non mi aveva mai accarezzato la pelle prima d'ora. Andiamo, hai messo il costume? Daiii. Porta anche il portafogli che dopo andiamo sul molo per bere qualcosa mentre guardiamo il sole andare a nanna. Qui è tradizione, sai? Ma tanto che te lo dico a fare. Tu lo porti sempre il portafogli, sono io che...
Bellissimo, non trovi? Bello.
-Miami. Eccola. La volevi vedere ed eccoti accontentata. Cosa ci trovi di così speciale ora che le rotelle del tuo trolley stanno passeggiandoci dentro? Il mare? Non dirmi il mare, perchè è pessimo. E' Oceano e l'oceano non ha mai avuto fama d'essere d'acqua limpida come quello da cui siamo appena risalite. E' normale, agitato e con le alghe e con i gabbiani che ti scarnano i pesci davanti agli occhi. Meno male che mamma ci ha prenotato questo appartamento. Ma quant'è bella questa cucina tutta gialla e piccolina e piena di luce e quant'è allegra la camera da letto color arancia. Tutti i cuscini sono miei! Uh, guarda, alla TV trasmettono un film che in Italia arriverà tra due mesi e mezzo. Vabè usciamo...
Dimmi?! No, dimmi! No, perchè io, a parte il mercato di frutta all'aperto e il negozio della Apple non ci ho ancora trovato granchè. Ma aspetta. No, Rita. No, Rita, non dirmi che queste ragazze che ballano semi nude fuori ai locali, che questo lungo mare infestato di urla e musica house, che questi due tipacci dall'occhio languido e intriso di alcool che ci stanno squadrando, che questa discoteca di Forcella su scala reale ti attira. No perchè - se è così- allora, hai ragione, Miami è stupenda.. 'Ndiamo forza.
Bello, però. Bello davvero.
Lo sapevo, le mani mi si stanno seccando con tutto questo volare. Mi succede sempre, non è che hai un pò di crema idratant...ma certo che ce l'hai, come potevo dubitare.
-Questo ti piacerà, vedrai.
Non fa tanto caldo qui, non tanto quanto dovrebbe in posti come questi. Welcome to the Cayman Islands, honey! Ecco! Qui ritorniamo in un mare decente...forse un pò più che decente. Hai notato come l'acqua sia salata e calda? So che ti aspetti una motivazione, ma non so perché. Ah, amica mia, è arrivato il nostro momento di sederci qui e...oziare. Eh, sì. Ci tocca. L'ultima volta ero in compagnia del Giovane Holden. Le cose vanno sempre meglio, vedi?
Stasera non voglio muovermi tanto. Di fronte c'è un pub all'aperto in stile messicano e caraibico. C'è sempre festa lì. C'è sempre festa dove andiamo noi.
[...]
Non sei esausta?...e quando mai. Ad ogni modo io sono distrutta..Ti sbrighi a lavarti i denti che mi devo struccare?! Ma non sono bellissimi questi letti con trilioni di cuscini e questo materasso altissimo? Ritaaa.
Daii che domani la colazione è fino alle 10 e mezzo. Io voglio preparami le cialde, ma non con lo sciroppo, perchè non mi piace. Con lo zucchero a velo. Poi voglio il muffin ai semi di girasole. Quello ai mirtilli non riesco mai a trovarlo e quello alla banana ha un gusto inaccettabile...non so come tu faccia a mangiarlo.
Finalmente!
Sì, domani anch'io voglio andare prima in piscina e poi in spiaggia. Gradualmente: ci alziamo dalla veranda, gettiamo i rimasugli della colazione, muoviamo i nostri primi due passetti e ci gettiamo nella piscina di fronte. Poi usciamo, muoviamo altri due faticosissimi piedi ormai atrofizzati dai tacchi e ci sediamo al ristorantino sul bordo. Infine percorriamo dieci metri e restiamo sulla sabbia bianca fino al tramonto. Ah,da non dimenticare. Ora attacco un post-it. Dopodomani-Dio piacendo, come dice Prete- abbiamo il bagno con le mante e poi visita al centro con tanto di ennesimo Hard Rock e del Margaritaville. Ma come, già te lo sei dimenticato?! Il locale con la piscina, lo scivolo. Rita! Rita? ...Ah, ti sei addormentata...
Che bello, che è. Bello.
-Bienvenue en France! Questo paese scorre nelle vene di chi ho chiamato per la prima volta: "Papà". Ha i baffi, la bandiera Blu, Bianca e Rossa che sventola fiera in terrazza, un accento che nessuno potrebbe mai acquisire, a meno che non sia indigeno, un paio di giacche con la erre moscia stampata sù, un amore incondizionato per i formaggi e il romanticismo ti un dolce pittore abitante della Tour Eiffel...non dirglielo però.
Tante volte ho avuto sotto mano un pezzo di carta con destinazione oltrealpina, alcune per piacevoli vacanze, altre per affrontare una dura e cruda realtà...questa è un'altra storia. C'è un posto che mi rimasto nel cuore ed- non ricordando affatto Parigi e non avendo AFFATTO visto la Tuor- è: La Provenza.
-Ora è lì che ci stiamo dirigendo. Preparati.
La Francia è un luogo dove puoi anche chiudere gli occhi. Sono gli odori che importano e la Provenza non fa eccezione. Quindi chiudi i tuoi occhioni e immagina, annusa. La lavanda, la senti?
Aspetta ora ci chiniamo assieme. Riesci ad annusarla? Certo che puoi. Prendine un pò, così tua mamma la mette tra i panni per lasciarne impresso l'odore. Che bella che è. Bella
-Ora ascolta. Siamo a Grasse, la città dei profumi. Dove un giorno uno sconosciuto si alzò e creò il primo profumo. Chiudili. Sì, di nuovo. Stavolta concentrati, però. Senti il rumore delle piccole viuzze gremite di personcine distinte e vanamente silenziose? La dolcezza con cui questa anziana signora ci sta chiedendo da dove veniamo e la sua sorpresa nel sentirsi rispondere un "ciao". L'odore delle baguette che infestano i cortili e che, con la pozione di tutti i profumi mischiati e creati all'alba, creano un'atmosfera magica? Visto che bello. Bello.
-Come fai a non trovare queste pietre scomode?! Sì, sì ,lo so. Tu e Amalfi, ma io? Io e non Amalfi troviamo questa sottospecie di spiaggia maledettamente scomoda. Poi dicono Nizza. Nizza non ha una spiaggia comoda. Per fortuna solo quella. Stasera andiamo al Negresco. Devo ancora decidere cosa mettere. Quell'albergo mi incute soggezione e il suo ristorante arredato come se fosse una giostra per bambini, con tanto di cavallini è troppo elegante per me. Almeno potremmo dire di aver cenato nel luogo più famoso dei Nizza.
Quanto avrei voluto che anche Napoli si fosse divisa in guidatori e pedalatori. Perchè nel mondo si da tanto spazio alla vita all'aria aperta e non nella nostra città?
Che bella che è! Bella.
-Meooowwww. Meeeeoooowwww.
<<Signori e Signore, benvenuti alla F1 di Monte Carlo!>>
Ed eccoci anche qui. Ricordiamoci di prendere dei souvenir per i ragazzi.
Uh! E siamo a 35. Qui le persone posseggono solo auto da corsa? La crisi mondiale deve essere ancora all'aeroporto, dispersa tra Gucci e Luis Vitton.
Noooo...nooo. Vedi, lo abbiamo trovato. Segna l'indirizzo: questo sarà il negozio in cui spediremo i nostri futuri mariti per comprare gli anelli di fidanzamento. Io voglio quello col cuore. Sì, sì lo so che piace anche a te...cos'è che non piace qui dentro? Ma tu guarda quel trenino che continua a fumare, con i vagoni carichi di diamantini..bah. Ma non avranno troppe cose luccicanti. Secondo te ce ne regalano uno. Piccolino, dico. Tanto non cambia nulla per loro. Cartier, caro Cartier,
questa è una minaccia. Io tornerò e allora riuscirò anche ad entrare e a comprare qualcosa. Lo prometto...lo spero.
E dopo le baguette e il "oi" ci gettiamo nel "buenos dias, senoritas!".
¿estás lista?
Madridddddd. La paella, i sombreri, plaza del Sol insieme a tutte le altre,el museo del Prado e le sue opere che avevo sezionato così tanto sui libri di storia dell'arte da crederli ormai frutto della fantasia, il sole negli occhi degli spagnoli, il Rostro, mercato in salita con tutti gli indumenti dei grandi magazzini! Incredibile, vero? Era per questo che abbiamo conservato e risparmiato negli altri posti. Come avremo fatto senza neppure un euro? Ci saremo limitate a guardare questi bellissimi vestiti, queste fantastiche maglie, questi indimenticabili gioielli e queste scarpe Uniche dalle vetrine?! NOOO.
Bellissima, non trovi? Indimenticabile direi.
Siamo giunti all'ultima tappa, Rì. Stavolta ci tocca riposare un pò di più in quel grosso affare con le ali. Stavolta il sole sarà rovente, ma le bevande dissetanti. Stavolta i ragazzi abbronzati e milioni di pesci nel mare blu. Stavolta il mio primo bacio e gli anni passati,ma il mio migliore amico e gli anni ancora passati. Stavolta tutto a galla, ma pur sempre uno dei tre posti più belli che ho visto. Stavolta è tutto perfetto e la cucina è internazionale nel villaggio e le camere coloratissime e i terrazzini sul mare e il ristorante sulla barca e SBRIGATII che altrimenti parte la navetta per l'Isola dei Cervi. Riesci a crederci?? Siamo arrivate fin qui. Siamo alle Mauritius! Pensa che siamo partite solo da...casa nostra.
"Bella. Non scordarla, ok?" -
"Va bene, Rì. Che poi non puoi dirmelo ora quello che c'era scritto nell'SMS?!"
"Magari quando atterriamo a casa, Cè.">>
indipendence
venerdì 11 novembre 2011
You belong with me
So che l'abbiamo sentita tante volte, ma questo era il mio inizio...la mia fine, in un certo senso e ora tocca a te. Stavolta l'ascolterai in modo diverso...è arrivato il momento. E' arrivato il momento che temevo sarebbe arrivato. Non ti farà stare meglio, o forse sì...chissà.
This is for ya, honey. Listen to it with the heart...try to forgett the anger
A volte è così dura dover vedere un'altro nella tua stessa situazione e sapere già come andrà a finire...soprattutto se quella persona sei tu...
Ma,hey! Guarda il lato positivo: lei non è la tua migliore amica e...
...non è irrimediabilmente uguale alla ragazza nel video.
We'll go on together
This is for ya, honey. Listen to it with the heart...try to forgett the anger
A volte è così dura dover vedere un'altro nella tua stessa situazione e sapere già come andrà a finire...soprattutto se quella persona sei tu...
Ma,hey! Guarda il lato positivo: lei non è la tua migliore amica e...
...non è irrimediabilmente uguale alla ragazza nel video.
We'll go on together
giovedì 10 novembre 2011
ma non basta
vorrei solo che tu mi amassi come prima se mai tu l'abbia fatto e se non è così bhè alzo le mani perchè mi ero illusa che fra noi potesse andare...
ogni tanto torni nella mia vita, a piccoli passi ti imponi tra me e il mio futuro quasi per ricordarmi che ti volevo, che tu un tempo eri qui, che ora non ci sei e mi fai quasi sentire in colpa per avere la forza o il coraggio di non volerti più parlare o vedere.
Ogni tanto torni anche con una stupida domanda di qualcuno " Ma A.?" e la mia risposta " ma A. chi?" e la risposta sei sempre tu, la mia vita è piena di te, ma io la sto svuotando a quanto pare a te non è costata tanta fatica perchè ora hai lei, la ******* di turno che non sa nulla di te, neanche il tuo colore preferito, non sa il tuo cibo preferito, non sa della tua stupida dieta, non sa il nome di tua madre e tuo padre, non sa nulla del tuo futuro e non le interessa, perchè a lei piaci ora non le interessa un futuro con te ma un giorno te ne accorgerai e non mi dispiace nel frattempo caro ridimi in faccia ancora per poco, perchè fra poco capirai cosa vorrà dire non avere neanche la voglia di ridere e nemmeno la forza.
Vergognati! perchè sei talmente pieno di te che non riesci a vedere oltre di te e del tuo riflesso, vergognati perchè dici di avere una persona che non possiedi, lei non ti guarderà mai come ho fatto io, lei non ti vorrà mai quanto ti ho voluto io ma a te cosa importa ti basta poco, o meglio qualche taglia in più non solo di seno ma di tutto, ti odio così tanto che se possibile verrai là e ti farei così male da non darti nemmeno la forza di alzarti da terra, ma aspettami, dai tempo al tempo poi vedrai.
vorrei solo sentirmi dire per una volta da quelle labbra "Scusa" ma non accadrà mai.
Allora concludo con una delle frasi o parole più brutte che abbia mai sentito dire "ADDIO"
QUESTA VOLTA NON LO GETTO AL VENTO, questa volta lo penso e mi dispiace solo per me di averci messo tanto.
" Ti amo ma la verità è che ora non mi piace chi sei"
R.
ogni tanto torni nella mia vita, a piccoli passi ti imponi tra me e il mio futuro quasi per ricordarmi che ti volevo, che tu un tempo eri qui, che ora non ci sei e mi fai quasi sentire in colpa per avere la forza o il coraggio di non volerti più parlare o vedere.
Ogni tanto torni anche con una stupida domanda di qualcuno " Ma A.?" e la mia risposta " ma A. chi?" e la risposta sei sempre tu, la mia vita è piena di te, ma io la sto svuotando a quanto pare a te non è costata tanta fatica perchè ora hai lei, la ******* di turno che non sa nulla di te, neanche il tuo colore preferito, non sa il tuo cibo preferito, non sa della tua stupida dieta, non sa il nome di tua madre e tuo padre, non sa nulla del tuo futuro e non le interessa, perchè a lei piaci ora non le interessa un futuro con te ma un giorno te ne accorgerai e non mi dispiace nel frattempo caro ridimi in faccia ancora per poco, perchè fra poco capirai cosa vorrà dire non avere neanche la voglia di ridere e nemmeno la forza.
Vergognati! perchè sei talmente pieno di te che non riesci a vedere oltre di te e del tuo riflesso, vergognati perchè dici di avere una persona che non possiedi, lei non ti guarderà mai come ho fatto io, lei non ti vorrà mai quanto ti ho voluto io ma a te cosa importa ti basta poco, o meglio qualche taglia in più non solo di seno ma di tutto, ti odio così tanto che se possibile verrai là e ti farei così male da non darti nemmeno la forza di alzarti da terra, ma aspettami, dai tempo al tempo poi vedrai.
vorrei solo sentirmi dire per una volta da quelle labbra "Scusa" ma non accadrà mai.
Allora concludo con una delle frasi o parole più brutte che abbia mai sentito dire "ADDIO"
QUESTA VOLTA NON LO GETTO AL VENTO, questa volta lo penso e mi dispiace solo per me di averci messo tanto.
" Ti amo ma la verità è che ora non mi piace chi sei"
R.
martedì 8 novembre 2011
un emerito nulla
Non spacciate per amicizia ciò che comunemente è chiamato amore.
E' proprio vero che il primo amore non si scorda mai io a distanza di sei anni non l'ho fatto, ogni volta che lo rivedo mi viene un colpo al cuore, perchè è lui, perchè mi ricordo tutto, perchè avevo solo 11 anni e stavo solo in prima media.
Me lo ricordo ancora com'era diverso e come lo ero anche io , ero più libera, ero più allegra, c'era una parte di me che tante cose non le aveva ancora vista, quella parte che non conosceva nulla, che non si preoccupava per nulla come vorrei riavermi indietro ma le cose cambiano e le persone cambiano. Ho pianto tante volte ma oggi come oggi non rimpiango nulla vorrei solo un futuro tutto mio da costruire, un futuro fatto di sogni.
Ma stavo parlando di P. come ho fatto ad arrivare al futuro?
bho.
Ho finito il libro, finisce così con una frase, la più tragica che io abbia mai sentito.
Forse l'amore è l'unica cosa che salva, forse è vero, forse ho bisogno di qualcuno che mi ami, che mi faccia sentire amata, qualcuno che per me c'è stato per anni, anni interi in cui gli ho voluto bene e poi con una vecchia rimpatriata amarlo ancora di più di quanto abbia mai potuto fare da bambina perchè lui era il mio piccolo rospo.
Se potessi solo per un giorno all'anno riavere quella vita credimi farei di tutto.
forse possiamo viaggiar nel tempo ma perchè? per rendere tutto così perfetto?
Ho scambiato l'amicizia per l'amore e l'amore per l'amicizia così tante volte che ora, non posso dirti nulla, ora fai quel che credi, non ti pentirai di nulla perchè l'hai fatto con il cuore, CREDIMI.
Mi manca quando non mi sento bene immagino che lui mi stringa talmente forte da farmi stare ancor peggio ma questo non succede mai... immagino la sua risata eppure pian piano ho scordato la sua voce, siamo come due vecchi amanti, consumata la passione non rimane altro che odio per la fine di tutto.
MI immagino ancora di poterlo un giorno chiamare amore ma questo non succederà mai e imparo ad accettare il sogno che svanisce.
Ho amato tanto nella mia vita , ne sono passati tanti ed ogni volta poi ci rido sopra ma con lui non ci riesco perchè per quanto assurdo lui per pochi secondi mi ha fatto sentire amata, mi ha fatto toccare l'amore ed ora tutto così normale. Restava il problema che erano attimi, minuti, secondi non era tutttttoooo il tempo.
Forse un giorno capiterà su queste pagine e leggerà tutto, tutte le virgole che ho sbagliato a mettere o forse un giorno sarò io stessa a dirglielo, forse ad un matrimonio altrui.
MI sono innamorata , ho odiato, ho pianto, ho ballato sotto la pioggia, ho fatto un bagno particolare, ho riso tante volte, ho assaporato i sapori del cibo, ho visto un aeroporto posso dire che a 15 anni non ho ancora fatto un cazzo di quello che mi aspetta nella mia vita, un emerito cazzo.
E' proprio vero che il primo amore non si scorda mai io a distanza di sei anni non l'ho fatto, ogni volta che lo rivedo mi viene un colpo al cuore, perchè è lui, perchè mi ricordo tutto, perchè avevo solo 11 anni e stavo solo in prima media.
Me lo ricordo ancora com'era diverso e come lo ero anche io , ero più libera, ero più allegra, c'era una parte di me che tante cose non le aveva ancora vista, quella parte che non conosceva nulla, che non si preoccupava per nulla come vorrei riavermi indietro ma le cose cambiano e le persone cambiano. Ho pianto tante volte ma oggi come oggi non rimpiango nulla vorrei solo un futuro tutto mio da costruire, un futuro fatto di sogni.
Ma stavo parlando di P. come ho fatto ad arrivare al futuro?
bho.
Ho finito il libro, finisce così con una frase, la più tragica che io abbia mai sentito.
Forse l'amore è l'unica cosa che salva, forse è vero, forse ho bisogno di qualcuno che mi ami, che mi faccia sentire amata, qualcuno che per me c'è stato per anni, anni interi in cui gli ho voluto bene e poi con una vecchia rimpatriata amarlo ancora di più di quanto abbia mai potuto fare da bambina perchè lui era il mio piccolo rospo.
Se potessi solo per un giorno all'anno riavere quella vita credimi farei di tutto.
forse possiamo viaggiar nel tempo ma perchè? per rendere tutto così perfetto?
Ho scambiato l'amicizia per l'amore e l'amore per l'amicizia così tante volte che ora, non posso dirti nulla, ora fai quel che credi, non ti pentirai di nulla perchè l'hai fatto con il cuore, CREDIMI.
Mi manca quando non mi sento bene immagino che lui mi stringa talmente forte da farmi stare ancor peggio ma questo non succede mai... immagino la sua risata eppure pian piano ho scordato la sua voce, siamo come due vecchi amanti, consumata la passione non rimane altro che odio per la fine di tutto.
MI immagino ancora di poterlo un giorno chiamare amore ma questo non succederà mai e imparo ad accettare il sogno che svanisce.
Ho amato tanto nella mia vita , ne sono passati tanti ed ogni volta poi ci rido sopra ma con lui non ci riesco perchè per quanto assurdo lui per pochi secondi mi ha fatto sentire amata, mi ha fatto toccare l'amore ed ora tutto così normale. Restava il problema che erano attimi, minuti, secondi non era tutttttoooo il tempo.
Forse un giorno capiterà su queste pagine e leggerà tutto, tutte le virgole che ho sbagliato a mettere o forse un giorno sarò io stessa a dirglielo, forse ad un matrimonio altrui.
MI sono innamorata , ho odiato, ho pianto, ho ballato sotto la pioggia, ho fatto un bagno particolare, ho riso tante volte, ho assaporato i sapori del cibo, ho visto un aeroporto posso dire che a 15 anni non ho ancora fatto un cazzo di quello che mi aspetta nella mia vita, un emerito cazzo.
sabato 5 novembre 2011
Un maglione troppo grande, troppo scuro
Ero lì, seduta a quel tavolo, a badare a due bambine di sei anni. Erano così dolci. Spero che quell'ingenuità, quella grande capacità di perdonare ogni dispetto o bugia regni nei loro occhi e nei loro cuori per molto e molto tempo; che quelle risate così pulite e vere possano sentirsi ancora e ancora, perchè l'amicizia da piccoli è la porta che ti consente ti accedere sempre nel cuore dell'altro e che, nonostante i trucchi, i buchi alle orecchie e i tacchi, ti mostra sempre la stessa bambina con cui ti divertivi a vestire le bambole.
L'altro giorno, mentro ero in macchina e le goccioline imburravano il vetro, le ruote dell'auto sono rotolate fino alla sua vecchia casa, così i pensieri sono caduti su di lei.
Chissà come sarebbe stato averla ancora qui, con me. Sarebbe rimasto tutto uguale? Avrei sentito le stesse nocche maschili bussare alla mia porta o avrei solo dovuto premurami di aprire la sua per farli entrare e restare seduta, in un angolo, a guardare sognante? Mi sarei sempre sentita meno di lei e lei avrebbe perso almeno un'occasione per non farmelo notare, come invece dimenticava sempre?...forse perchè non lo sapeva, chissà.
Ho riflettuto un pò prima di aprire questa finestra e cacciare questo lungo e vecchio respiro. Ho pensato che avrebbe potuto darti fastidio. In fondo è stata una ragazza che- per quanto mi costi ammettere- ha significato molto, anche se non so perché...in effetti non lo so più.
Poi però, ho riflettuto sul fatto che, essendo amiche, dovevamo dirci tutto quello che tentavamo di non pronunciare.
Ti capita mai di renderti conto che stai dando troppo a quella persona, che- nonostante la facciata- le stai affidando troppo, le stai affidando te stessa; che forse dovresti fermarti, perchè potrebbe voltarti le spalle un giorno e salire su un palco, prendere un microfono e annunciare a tutti tutto quello che sussurravi all'orecchio con tanta paura?
Da quando M. se ne è andata mi capita spesso.
So che devi sopportare tanto, quindi- ora che sai di cosa si tratta- non leggere se non ti va....capirò, tranquilla.
Solo che, a volte, la mente cerca respiri puliti e solo che non li trova nel presente e, allora si chiude a riccio e, come una talpa nella sua biblioteca, mette a soqquadro i ricordi fin quando non trova il suo libro e solo che quando lo trova non si accontenta di contemplarne la copertina, ma ne sfoglia le pagine...tutte le pagine e tutto risale a galla come quando sturi il tubo intasato del rubinetto della cucina.
Tu lo sapevi che dopo la "e" la virgola può essere aggiunta? io lo ho scoperto da poco.
Ero in macchina l'altro giorno e ho rivisto il suo sguardo così spento e sfuggente quella sera, durante la festa di Mè. Uno sguardo dove gli occhi ti stanno implorando di ritornare, ma dove la realtà ha prenotato per sé tutti i posti a sedere. Uno sguardo dove ciò che conoscevi, ciò in cui confidavi era stato soffocato dal...presente, da UN presente. Uno sguardo di un'altra, un'altra che tu..tu non avevi mai visto prima d'ora. Uno paio di smeraldi inquinati, un paio di occhioni che non si specchiavano più nel tuo mondo. Un andamento disinteressato e ferito, delle mani intrappolate in tasche troppo strette per chi, come lei, era sempre a mirarsi le unghie. Una bocca oscurata da parole adulte e fredde, persino per chi riesce ad aprire il portone senza la spinta della mamma già ad undici anni, oscurata da un fumo troppo fitto e che non era altro che il risultato di una tua permanente ed egoistica assenza.
Come se tutto fosse ieri. Come se niente fosse così passato. Così come è sempre stato per, con lei.
Come quando una persona parte per anni e anni e il suo aereo cade su un'isola deserta e i suoi capelli cominciano ad incresparsi come le onde del mare, i suoi occhi ad inquinarsi per tutte le scorie che i tuoi pensieri e la tua esasperazione ci gettano dentro, i tuoi indumenti ad invecchiare e la tua valigia a disintegrarsi così quella ragazzina ferita mi si è presentata dietro ad un pioggia troppo spessa. Spessa da rendermi invisibile, ma non troppo da impedirmi di osservare quella che un giorno avevo davvero chiamato- e richiamato- amica del cuore...perchè a quel tempo si usavano ancora quelle piccole paroline.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Era cresciuta, era cambiata così tanto.
Il suo sguardo era pensieroso, serio e non si curava della pioggia nè del suo cane zuppo...era cambiato anche lui. Aveva i capelli raccolti in uno chignon sbadato, con uno di quei suoi soliti codini sporchi e riusati mille volte e da mille persone differenti, me compresa.
Completamente vestita di nero se ne andava, muovendo i piedi uno davanti all'altro fiaccamente, quella che una volta saltellava e una volta strisciava su questo parquet.
Se fossi scesa? Avrebbe avuto senso? Cosa le avrei detto?
Oh, facile. L'avrei guardata e lei mi avrebbe colpita con tante di quelle sue piccole schegge verdi, ma non avrebbe avuto alcuna importanza a quel punto. Credo che l'avrei abbracciata qualsiasi tipo di veleno lei mi avesse sputato addosso. Sarebbe stato come quando torni a ballare dopo tanto tempo e i vecchi calli ricominciano a far male, ma ciò che importava era ballare, quindi.
A quel punto avrebbe preso a litigare con i suoi piedi per imporre loro di camminare e mi sarebbe toccato starle dietro- un altro callo avrebbe iniziato a dolermi di nuovo-, ma l'avrei raggiunta e allora tutto quello che erano nato, cresciuto o...andato via durante la sua assenza avrebbe rotto gli argini per sgorgare fuori come un fiume in piena. Le avrei spiegato tutto, le avrei parlato di tutti voi...
I suoi piedi si sarebbero imposti a quel punto e magari si sarebbe anche avvicinata per iniziare a vedere dove quelle piccole schegge erano conficcate. Avremmo iniziato a passeggiare e allora un grande velo sarebbe caduto sul mondo per trasportarci indietro.Nel passato.
Conoscendola, avrebbe iniziato piano e con mano fredda per poi iniziare a correre con la storia e, sì, ci sarebbe caduto anche lui nella storia...ci sarebbe rimasto a lungo, ma la vita va avanti.
E poi?
Volevo davvero indietro tutto? Forse sì.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Incredibile.
Magari doveva andare così.
Tutte le volte che i miei occhi della mente si erano riflessi nei suoi del pensiero non mi ero mai accorta di quel minuscolo Post-it che stava giacendo in terra, che solo ora - dopo undici anni- ha deciso di farsi trasportare da un alito di vento e dove vi era, vi è e vi sarà scritto per sempre il motivo per cui, ogni volta che parlo di lei, dimentico sempre di anteporre un ex davanti alle parole Migliore Amica.
La ragione, le ragioni non sono quelle che dicono che lei ha bisogno di me, che nel suo mondo sta male e molte volte non sa affrontarlo (non ci sarà sempre qualcuno nella vita a sostenerti e forse era arrivato il suo momento di affacciarsi sulla piazza della vita). Il vero motivo per cui il rivederla per strada mi sussurra sempre "un ciao" è che sono io ad aver bisogno di lei.
Forse non capirai, non lo comprendo neppure io e non so se userò le giuste parole, ma lei è l'unico ponte sicuro verso il mio passato.
Da quando il liceo mi ha aperto le porte, tutto è cambiato, molto del mio passato e delle strade sicure sono crollate, mentre lei è riuscita a ferirmi prima. Nel suo caso, però ferire non ha significato fine.
E' l'ultimo appiglio che mi rimane,che mi fa ancora credere che non sono impazzita, che tutte quelle persone sono esistite davvero, che quella vita che prego sempre mi infesti i sogni è davvero stata mia.
Un'altra bocca da cui far uscire parole che ricordino ciò che ora guardo con freddezza o che non guardo affatto.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Ora lei era lì e io sopra quattro ruote. Stavo guardando il mio passato, tu lo avevi mai visto il tuo così da vicino? Vedere il passato così diverso.
Il passato non può cambiare, o meglio, nessun uomo si è mai preoccupato di informarsi se il passato riusciva a cambiare...non sarebbe stato più passato. I bei ricordi si sarebbero potuti guastare se ci si fosse messi a tavolino con lui.
"Tuttavia non si cresce con i e se, ma con grandi nonostante..."
Quindi, mentre l'osservavo camminare, mi sono detta che lei, la mia M., rimarrà per sempre così. Una figura muta. Colei che, anche dopo il suo ultimo piede qui, custodirà per sempre il mio bene più prezioso...il passato.
La ragazza che, nonostante tutto, mi resterà sempre nel cuore e che, almeno stavolta, non sa di avere tra le mani qualcosa di così importante per me.
Forse un giorno ci incontreremo di nuovo e, credimi, fa male ammettere che quel momento potrebbe anche non esserci.Mai. Forse quel giorno tutte le brutte sensazioni saranno scomparse e allora rivedrò sul suo volto un sorriso sincero e sul mio un ritorno ad un passato che, magari, ero riuscita a dimenticare. Finalmente.
"...Ricorda, l'amore è universale e coniuga i verbi al futuro"
[Citazioni de "L'ultima riga delle favole]
Dove il mio ultimo rigo è la fine di un altro libro...uno che, a patto sia scritto, non sarà per me. Mai.
Love ya
indipendence
Riguardo a lui..beh..
Mamma distrattamente mi ha detto: "E' il tuo primo amore, non è vero? Allora non lo dimenticherai...non lo ho fatto neppure io"
L'altro giorno, mentro ero in macchina e le goccioline imburravano il vetro, le ruote dell'auto sono rotolate fino alla sua vecchia casa, così i pensieri sono caduti su di lei.
Chissà come sarebbe stato averla ancora qui, con me. Sarebbe rimasto tutto uguale? Avrei sentito le stesse nocche maschili bussare alla mia porta o avrei solo dovuto premurami di aprire la sua per farli entrare e restare seduta, in un angolo, a guardare sognante? Mi sarei sempre sentita meno di lei e lei avrebbe perso almeno un'occasione per non farmelo notare, come invece dimenticava sempre?...forse perchè non lo sapeva, chissà.
Ho riflettuto un pò prima di aprire questa finestra e cacciare questo lungo e vecchio respiro. Ho pensato che avrebbe potuto darti fastidio. In fondo è stata una ragazza che- per quanto mi costi ammettere- ha significato molto, anche se non so perché...in effetti non lo so più.
Poi però, ho riflettuto sul fatto che, essendo amiche, dovevamo dirci tutto quello che tentavamo di non pronunciare.
Ti capita mai di renderti conto che stai dando troppo a quella persona, che- nonostante la facciata- le stai affidando troppo, le stai affidando te stessa; che forse dovresti fermarti, perchè potrebbe voltarti le spalle un giorno e salire su un palco, prendere un microfono e annunciare a tutti tutto quello che sussurravi all'orecchio con tanta paura?
Da quando M. se ne è andata mi capita spesso.
So che devi sopportare tanto, quindi- ora che sai di cosa si tratta- non leggere se non ti va....capirò, tranquilla.
Solo che, a volte, la mente cerca respiri puliti e solo che non li trova nel presente e, allora si chiude a riccio e, come una talpa nella sua biblioteca, mette a soqquadro i ricordi fin quando non trova il suo libro e solo che quando lo trova non si accontenta di contemplarne la copertina, ma ne sfoglia le pagine...tutte le pagine e tutto risale a galla come quando sturi il tubo intasato del rubinetto della cucina.
Tu lo sapevi che dopo la "e" la virgola può essere aggiunta? io lo ho scoperto da poco.
Ero in macchina l'altro giorno e ho rivisto il suo sguardo così spento e sfuggente quella sera, durante la festa di Mè. Uno sguardo dove gli occhi ti stanno implorando di ritornare, ma dove la realtà ha prenotato per sé tutti i posti a sedere. Uno sguardo dove ciò che conoscevi, ciò in cui confidavi era stato soffocato dal...presente, da UN presente. Uno sguardo di un'altra, un'altra che tu..tu non avevi mai visto prima d'ora. Uno paio di smeraldi inquinati, un paio di occhioni che non si specchiavano più nel tuo mondo. Un andamento disinteressato e ferito, delle mani intrappolate in tasche troppo strette per chi, come lei, era sempre a mirarsi le unghie. Una bocca oscurata da parole adulte e fredde, persino per chi riesce ad aprire il portone senza la spinta della mamma già ad undici anni, oscurata da un fumo troppo fitto e che non era altro che il risultato di una tua permanente ed egoistica assenza.
Come se tutto fosse ieri. Come se niente fosse così passato. Così come è sempre stato per, con lei.
Come quando una persona parte per anni e anni e il suo aereo cade su un'isola deserta e i suoi capelli cominciano ad incresparsi come le onde del mare, i suoi occhi ad inquinarsi per tutte le scorie che i tuoi pensieri e la tua esasperazione ci gettano dentro, i tuoi indumenti ad invecchiare e la tua valigia a disintegrarsi così quella ragazzina ferita mi si è presentata dietro ad un pioggia troppo spessa. Spessa da rendermi invisibile, ma non troppo da impedirmi di osservare quella che un giorno avevo davvero chiamato- e richiamato- amica del cuore...perchè a quel tempo si usavano ancora quelle piccole paroline.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Era cresciuta, era cambiata così tanto.
Il suo sguardo era pensieroso, serio e non si curava della pioggia nè del suo cane zuppo...era cambiato anche lui. Aveva i capelli raccolti in uno chignon sbadato, con uno di quei suoi soliti codini sporchi e riusati mille volte e da mille persone differenti, me compresa.
Completamente vestita di nero se ne andava, muovendo i piedi uno davanti all'altro fiaccamente, quella che una volta saltellava e una volta strisciava su questo parquet.
Se fossi scesa? Avrebbe avuto senso? Cosa le avrei detto?
Oh, facile. L'avrei guardata e lei mi avrebbe colpita con tante di quelle sue piccole schegge verdi, ma non avrebbe avuto alcuna importanza a quel punto. Credo che l'avrei abbracciata qualsiasi tipo di veleno lei mi avesse sputato addosso. Sarebbe stato come quando torni a ballare dopo tanto tempo e i vecchi calli ricominciano a far male, ma ciò che importava era ballare, quindi.
A quel punto avrebbe preso a litigare con i suoi piedi per imporre loro di camminare e mi sarebbe toccato starle dietro- un altro callo avrebbe iniziato a dolermi di nuovo-, ma l'avrei raggiunta e allora tutto quello che erano nato, cresciuto o...andato via durante la sua assenza avrebbe rotto gli argini per sgorgare fuori come un fiume in piena. Le avrei spiegato tutto, le avrei parlato di tutti voi...
I suoi piedi si sarebbero imposti a quel punto e magari si sarebbe anche avvicinata per iniziare a vedere dove quelle piccole schegge erano conficcate. Avremmo iniziato a passeggiare e allora un grande velo sarebbe caduto sul mondo per trasportarci indietro.Nel passato.
Conoscendola, avrebbe iniziato piano e con mano fredda per poi iniziare a correre con la storia e, sì, ci sarebbe caduto anche lui nella storia...ci sarebbe rimasto a lungo, ma la vita va avanti.
E poi?
Volevo davvero indietro tutto? Forse sì.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Incredibile.
Magari doveva andare così.
Tutte le volte che i miei occhi della mente si erano riflessi nei suoi del pensiero non mi ero mai accorta di quel minuscolo Post-it che stava giacendo in terra, che solo ora - dopo undici anni- ha deciso di farsi trasportare da un alito di vento e dove vi era, vi è e vi sarà scritto per sempre il motivo per cui, ogni volta che parlo di lei, dimentico sempre di anteporre un ex davanti alle parole Migliore Amica.
La ragione, le ragioni non sono quelle che dicono che lei ha bisogno di me, che nel suo mondo sta male e molte volte non sa affrontarlo (non ci sarà sempre qualcuno nella vita a sostenerti e forse era arrivato il suo momento di affacciarsi sulla piazza della vita). Il vero motivo per cui il rivederla per strada mi sussurra sempre "un ciao" è che sono io ad aver bisogno di lei.
Forse non capirai, non lo comprendo neppure io e non so se userò le giuste parole, ma lei è l'unico ponte sicuro verso il mio passato.
Da quando il liceo mi ha aperto le porte, tutto è cambiato, molto del mio passato e delle strade sicure sono crollate, mentre lei è riuscita a ferirmi prima. Nel suo caso, però ferire non ha significato fine.
E' l'ultimo appiglio che mi rimane,che mi fa ancora credere che non sono impazzita, che tutte quelle persone sono esistite davvero, che quella vita che prego sempre mi infesti i sogni è davvero stata mia.
Un'altra bocca da cui far uscire parole che ricordino ciò che ora guardo con freddezza o che non guardo affatto.
Incredibile quanto l'amore governi questo universo. Ora lei era lì e io sopra quattro ruote. Stavo guardando il mio passato, tu lo avevi mai visto il tuo così da vicino? Vedere il passato così diverso.
Il passato non può cambiare, o meglio, nessun uomo si è mai preoccupato di informarsi se il passato riusciva a cambiare...non sarebbe stato più passato. I bei ricordi si sarebbero potuti guastare se ci si fosse messi a tavolino con lui.
"Tuttavia non si cresce con i e se, ma con grandi nonostante..."
Quindi, mentre l'osservavo camminare, mi sono detta che lei, la mia M., rimarrà per sempre così. Una figura muta. Colei che, anche dopo il suo ultimo piede qui, custodirà per sempre il mio bene più prezioso...il passato.
La ragazza che, nonostante tutto, mi resterà sempre nel cuore e che, almeno stavolta, non sa di avere tra le mani qualcosa di così importante per me.
Forse un giorno ci incontreremo di nuovo e, credimi, fa male ammettere che quel momento potrebbe anche non esserci.Mai. Forse quel giorno tutte le brutte sensazioni saranno scomparse e allora rivedrò sul suo volto un sorriso sincero e sul mio un ritorno ad un passato che, magari, ero riuscita a dimenticare. Finalmente.
"...Ricorda, l'amore è universale e coniuga i verbi al futuro"
[Citazioni de "L'ultima riga delle favole]
Dove il mio ultimo rigo è la fine di un altro libro...uno che, a patto sia scritto, non sarà per me. Mai.
Love ya
indipendence
Riguardo a lui..beh..
Mamma distrattamente mi ha detto: "E' il tuo primo amore, non è vero? Allora non lo dimenticherai...non lo ho fatto neppure io"
mercoledì 2 novembre 2011
lunedì 17 ottobre 2011
su un'ala bianca...
Ho letto e visto tante cose nella mia vita, ho capito che cosa volesse dire restare senza parole.
Lo odio ma in fondo sto imparando a conviverci ed a non sentire più dolore.
Sai è una strana sensazione quasi come quando il cuore si consola e pian pian tutto diventa più freddo.
Incomincio a ragionare come se finalmente fossi in grado di capire che alcune volte si parla di destino.
Chissà forse meno la cerchi una cosa e prima arriva, ma forse è il caso di dire che tutti vengono feriti alcune volte.
E' stato straziante vedermi cercare di ricucire la mia ferita, ogni volta che stava per guarire lui ripiombava e me la uccideva per l'ennesima volta e così io tornavo da te e mi facevo ricucire come se andassi dal medico. Poi mi sono accorta che si era creata una rete,un circolo, lui mi feriva, io guarivo, lui mi feriva un'altra volta, io guarivo, lui mi feriva per un'altra un'altra volta e poi!
Poi continuavo così mi sentivo stretta dentro quelle scarpe, mi sentivo strana, mi mancava qualcosa, dovevo fare qualcosa.
Dovevo cucirmi da sola la ferita, tu la cucivi per me dovevo essere io a farlo.
Ho incominciato a capire che per farlo dovevo farlo diventare un ricordo e non ne ho parlato più, ho incominciato a chiudere le porte in faccia a tutti, perchè dovevo esserci solo io con la mia ferita, dovevo guarirla ma dovevo farlo io.
Così pian piano ho incominciato a cucirla, punto dopo punto ho ricucito tutto.
Ora sto in quella fase dove fa ancora un po' male seppur sia guarita.
così ho pensato ormai sono abbastanza forte da cucirmela io da sola, ora posso parlarne di nuovo senza dover far cadere delle lacrime.
Sono stata delusa da lei ma sono fiera di me stessa e lui bhè lui è fatto così, non prova rimorso e io non voglio provarne nè ora nè mai.
ho accettato tutto e ho pensato di tornare da te e spiegarti il perchè.
Ero assente perchè ero troppo impegnata a curarmi e perchè mi mancava qualcosa: lo scadere di un tempo.
IO scandisco un tempo per ogni cosa e non averlo mi spiazza, così ho capito :
Mi mancava il tempo.
Vuoi sapere quando ho incominciato a svegliarmi?
Quando mi sono accorta che per lui io ti stavo allontanando e che ti stavo perdendo bhè non ho voluto dargliela vinta un'altra volta, un' altra amica, ma non solo un'amica la mia migliore amica, lui qui non poteva metterci piede.
Sono rinata alla mia prima interrogazione per di più di greco.
Bene! ti ho spiegato gli ultimi miei mesi, ti ho spiegato perchè, come e quando ...
ero troppo fragile dovevo essere più forte e non ho più paura di non vederlo o di non sentirlo, non penso mai ora lo contatto, saranno mesi 3 addirittura che non ci parlo, mi sento come una di quelle persone che per liberarsi da un vizio contano il tempo per darsi forza ma lo sai il tempo per me è davvero tutto.
Devo dirti ne vado fiera perchè era la mia ferita, le mie mani, la mia forza era più grande di lui per la prima volta ero abbastanza forte da ucciderlo e ora posso.
Posso andare avanti ed uccidere quei piccoli momenti in cui ci penso, quelle volte in cui finalmente mi sento libera di non volergli bene nè di odiarlo.
Perchè ora sono abbastanza forte Cè , sono abbastanza forte per partire e scappare ed andare via, correre lontana, sono abbastanza forte per fare questa maledetta valigia.
Questa valigia conterrà poche cose: ricordi, parole, gesti e poi tutto, tutto il resto io la spedirò lontano perchè tanto non voglio più saperne, voglio essere libera ora e per sempre.
Amerò solo chi merita di essere amato.
così questo è il mio addio, a lui, a lei, al passato e per finire alla paura!
benvenuta libertà!
E un oratore disse:
Parlaci della Libertà.
E lui rispose:
Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto, prostrati, adorare la vostra libertà,
Così come gli schiavi si umiliano in lodi davanti al tiranno che li uccide.
...Sì, al bosco sacro e all'ombra della rocca ho visto che per il più libero di voi la libertà non era che schiavitù e oppressione.
E in me il cuore ha sanguinato,poiché sarete liberi solo quando lo stesso desiderio di ricercare la libertà
Sarà una pratica per voi e finirete di chiamarla un fine e un compimento.
In verità sarete liberi quando i vostri giorni non saranno privi di pena e le vostre notti di angoscia e di esigenze.
Quando di queste cose sarà circonfusa la vostra vita, allora vi leverete al di sopra di esse nudi e senza vincoli.Ma come potrete elevarvi oltre i giorni e le notti
Se non spezzando le catene che all'alba della vostra conoscenza hanno imprigionato l'ora del meriggio?
Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.
p.s. tra il ragazzo perfetto ed il ragazzo che amerai un giorno non ci sarà nessuna differenza, perchè lui seppur imperfetto sarà perfetto.
Lo odio ma in fondo sto imparando a conviverci ed a non sentire più dolore.
Sai è una strana sensazione quasi come quando il cuore si consola e pian pian tutto diventa più freddo.
Incomincio a ragionare come se finalmente fossi in grado di capire che alcune volte si parla di destino.
Chissà forse meno la cerchi una cosa e prima arriva, ma forse è il caso di dire che tutti vengono feriti alcune volte.
E' stato straziante vedermi cercare di ricucire la mia ferita, ogni volta che stava per guarire lui ripiombava e me la uccideva per l'ennesima volta e così io tornavo da te e mi facevo ricucire come se andassi dal medico. Poi mi sono accorta che si era creata una rete,un circolo, lui mi feriva, io guarivo, lui mi feriva un'altra volta, io guarivo, lui mi feriva per un'altra un'altra volta e poi!
Poi continuavo così mi sentivo stretta dentro quelle scarpe, mi sentivo strana, mi mancava qualcosa, dovevo fare qualcosa.
Dovevo cucirmi da sola la ferita, tu la cucivi per me dovevo essere io a farlo.
Ho incominciato a capire che per farlo dovevo farlo diventare un ricordo e non ne ho parlato più, ho incominciato a chiudere le porte in faccia a tutti, perchè dovevo esserci solo io con la mia ferita, dovevo guarirla ma dovevo farlo io.
Così pian piano ho incominciato a cucirla, punto dopo punto ho ricucito tutto.
Ora sto in quella fase dove fa ancora un po' male seppur sia guarita.
così ho pensato ormai sono abbastanza forte da cucirmela io da sola, ora posso parlarne di nuovo senza dover far cadere delle lacrime.
Sono stata delusa da lei ma sono fiera di me stessa e lui bhè lui è fatto così, non prova rimorso e io non voglio provarne nè ora nè mai.
ho accettato tutto e ho pensato di tornare da te e spiegarti il perchè.
Ero assente perchè ero troppo impegnata a curarmi e perchè mi mancava qualcosa: lo scadere di un tempo.
IO scandisco un tempo per ogni cosa e non averlo mi spiazza, così ho capito :
Mi mancava il tempo.
Vuoi sapere quando ho incominciato a svegliarmi?
Quando mi sono accorta che per lui io ti stavo allontanando e che ti stavo perdendo bhè non ho voluto dargliela vinta un'altra volta, un' altra amica, ma non solo un'amica la mia migliore amica, lui qui non poteva metterci piede.
Sono rinata alla mia prima interrogazione per di più di greco.
Bene! ti ho spiegato gli ultimi miei mesi, ti ho spiegato perchè, come e quando ...
ero troppo fragile dovevo essere più forte e non ho più paura di non vederlo o di non sentirlo, non penso mai ora lo contatto, saranno mesi 3 addirittura che non ci parlo, mi sento come una di quelle persone che per liberarsi da un vizio contano il tempo per darsi forza ma lo sai il tempo per me è davvero tutto.
Devo dirti ne vado fiera perchè era la mia ferita, le mie mani, la mia forza era più grande di lui per la prima volta ero abbastanza forte da ucciderlo e ora posso.
Posso andare avanti ed uccidere quei piccoli momenti in cui ci penso, quelle volte in cui finalmente mi sento libera di non volergli bene nè di odiarlo.
Perchè ora sono abbastanza forte Cè , sono abbastanza forte per partire e scappare ed andare via, correre lontana, sono abbastanza forte per fare questa maledetta valigia.
Questa valigia conterrà poche cose: ricordi, parole, gesti e poi tutto, tutto il resto io la spedirò lontano perchè tanto non voglio più saperne, voglio essere libera ora e per sempre.
Amerò solo chi merita di essere amato.
così questo è il mio addio, a lui, a lei, al passato e per finire alla paura!
benvenuta libertà!
E un oratore disse:
Parlaci della Libertà.
E lui rispose:
Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto, prostrati, adorare la vostra libertà,
Così come gli schiavi si umiliano in lodi davanti al tiranno che li uccide.
...Sì, al bosco sacro e all'ombra della rocca ho visto che per il più libero di voi la libertà non era che schiavitù e oppressione.
E in me il cuore ha sanguinato,poiché sarete liberi solo quando lo stesso desiderio di ricercare la libertà
Sarà una pratica per voi e finirete di chiamarla un fine e un compimento.
In verità sarete liberi quando i vostri giorni non saranno privi di pena e le vostre notti di angoscia e di esigenze.
Quando di queste cose sarà circonfusa la vostra vita, allora vi leverete al di sopra di esse nudi e senza vincoli.Ma come potrete elevarvi oltre i giorni e le notti
Se non spezzando le catene che all'alba della vostra conoscenza hanno imprigionato l'ora del meriggio?
Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.
p.s. tra il ragazzo perfetto ed il ragazzo che amerai un giorno non ci sarà nessuna differenza, perchè lui seppur imperfetto sarà perfetto.
martedì 11 ottobre 2011
Il cinismo del cuoio
Avrei voluto essere al tuo fianco mentre guardavi fuori, con quei tuoi occhioni, che tutto cambiava. Che niente sarebbe più stato lo stesso. Avrei voluto fermare quel treno, quella macchina per non farti mai arrivare qui. Magari saresti stata più serena lì, dove tutto era più giusto...più normale. Avrei preferito conoscerti in un'altro modo, sapendoti triste solo per i ragazzi, oppure non conoscerti affatto se questo comportava vedere sempre il lato destro dei tuoi occhi spezzato, come se fosse sempre in cerca della sua scheggia mancante.
A volte mi viene da pensare che tutto questo sia colpa mia. Forse tutto quello che è successo a te è solo colpa mia. Forse era scritto che, per doverci incontrare, tu dovevi affrontare tutto quello che hai avuto la forza di reggere...da sola.
Forse se avessi abitato lì, tutto questo non sarebbe mai successo. Se qualcuno lì su sa che è per questo, allora ti chiedo scusa.
"E se un giorno le venisse in mente di rompere tutto? Di aprire l'armadio, prendere un borsone, riempirlo, poggiare la mano sulla maniglia ed uscire? Dove andrebbe? Lei è troppo fragile per girare come una vagabonda per le strade della città, del mondo. Mi avviserebbe?". Non immagini quanto questo pensiero possa spaventarmi. Non immagini quanta paura mi tengo dentro sapendo che, da qualche tempo a questa parte, schiacci sempre più verso l'oblio qualsiasi colpo tu riceva. L'oblio non è l'infinito, è solo qualcosa di cui non conosci la fine.Questo non vuol dire che non ci sia, però.
Ti prego, ti prego, ti chiedo una sola cosa. L'ultima. Sfogati.
Oggi ti ho chiesto se avevi da dirmi qualcosa e tu hai risposto:" niente di che..". Così ho preso e me ne sono andata. Tu ,però, volevi parlarmi. Cosa volevi dirmi?! Prima mi chiamavi per dirmi quella che per te era la cosa più importante. Prima non avevi mai "niente di che.." da dirmi. Prima era diverso...prima, evidentemente, io e te eravamo diverse.
Forse tutto ciò che ci è accaduto è così pesante da sopportare che non abbiamo più tempo l'una per l'altra. Forse il tempo che trovavamo prima, ora non c'è o, semplicemente, non vogliamo trovarlo. Se prima riuscivamo a parlare dovunque, ora sappiamo solo farlo quando siamo chiuse in una stanza, da sole. Forse la potenza che emanavamo prima non è più tanto forte.
Non dirmi che dico cose brutte, perchè come lo sono per te leggerle, per me sono ancora più dure da scrivere. Non amo mentire o girare intorno alla cose importanti e credo tu lo abbia imparato avendo a che fare con la mia nuca nuda.
Ci ho riflettuto a lungo e poi ci ho guardato. Non so, davvero, cosa ci sia accaduto, ma è come quando due amici finiscono il liceo e devono separarsi per le università. Così iniziano a conoscere nuove aule, nuovi professori, hanno nuovi impegni e rimane sempre un "tanto c'è...dopo".
Magari noi abbiamo quel tipo di amicizia a cui non serve sempre acqua, magari noi siamo quell'uno su un milione. Magari.
Forse non c'è più spazio per noi. Forse sono diventata così assente da me stessa da divenirlo anche con gli altri. Magari ci siamo abituate a tenerci tutto per conto nostro da dire "tanto c'è...dopo", per poi finire col non dirci più neanche quello che abbiamo mangiato.
Magari la crescita ha bussato alle nostre porte e ha fatto uscire il peggio di noi e, perdonami, se non hai più voglia di trotterellarmi tra i piedi, dovunque io sia, in qualunque momento (imbarazzante) io mi trovi.
Sono consapevole di essere cambiata. Sono consapevole di aver indurito il cuore e abbassato il livello di pazienza. Non so cosa mi possa essere accaduto. L'ultima cosa che ricordo è stata che mi sono alzata una domenica, in cui avrei dovuto compiere sedici anni, in cui ero sola a casa, in cui ha squillato il telefono: "Ceci, auguri!!"-"Grazie, zia.". L'ultima cosa che ricordo è l'eterna sensazione di incompleto. Come se fosse arrivato il momento di smettere di scherzare, il momento per il bambino più bravo a nascondersi di uscire, il momento di dire: "ok, adesso basta. Il gioco è finito. Forza uscite tutti, dai!".
Come se, per tutto quel tempo, mi fossi presa in giro, mi avessero presa in giro. Come se fosse arrivato il suo momento di smetterla di scherzare e di iniziare a comporre il mio numero di casa e farmi gli auguri. Ero così arrabbiata con lei. Perchè non si decideva a chiamarmi? Per quanto ancora voleva nascondersi?!
E' stata un'agonia terribile. E' stato come avere finalmente la situazione davanti e la situazione era che un anno fa lei era sul tuo terrazzo a ballare con te e a cercare di vedere F. senza farsi notare e ora eri solo tu, nel tuo letto ad infuriarti, perchè lei non chiamava. Perchè lei non era a casa tua, sul tuo divano ad aspettare solo che tu scendessi quelle scale, per ricordarti di lei e lasciare gli invitati su, anche solo per un momento, chè per lei sarebbe stato importante? Perché non si decideva ad arrivare?
Credimi, ho uno tzunami dentro e ora sta venendo tutto fuori.
Avrei tanto voluto parlarne con mamma, chiederle se era strano piangere e sentirsi tremendamente spaesata il giorno più bello della sua vita, dirle che mi mancava...tanto. Poi ho capito che non avrei voluto vedere la tristezza appropriarsi nuovamente di mia madre, così ho taciuto. Da quando tutto è successo è silenzio. L'ultima cosa che vorrei è farle leggere queste righe o farle vedere queste lacrime.
E' così brutta l'illusione. Quell'illusione che continua a non voler mai finire. Quell'illusione che ti fa credere che lei si farà vedere, prima o poi. Perché va bene passare il Natale, il Capodanno, la Pasqua, l'inizio della scuola, il cambiamento di mio fratello, la sparizione dalla sua stessa casa, l'estate senza di lei, ma questo...questo non avrebbe, no, non avrebbe, dovuto farmelo.
Quanto vorrei averla qui e poter piangere tra le sue braccia di qualcosa per cui non avrebbe più senso piangere. Quanto, credimi, vorrei averti qui per sentirti dire parole che non ti ho mai dato la possibilità di pronunciare. Per dirmi che va tutto bene, anche se non è così. Non immagini quanto.
Quindi scusami se sono cambiata. Ti prego, insegnami a ritornare quella di prima. Ti prego, ne ho bisogno. Dentro di me non c'è nient'altro che lei e io non riesco più a convivere con questo dolore.
Forse, però, sono successe tante cose anche a te ed è giusto che sia arrivato il momento di non aiutarsi più a vicenda, ma di pensare solo a se stessi. E' giusto, se è a questo che siamo arrivate.
A volte mi sembra che l'unica verità di cui vuoi farmi venire a conoscenza sia che hai paura di parlarmi, o, forse, non ti vanno più bene le condizioni in cui puoi farlo, o, forse, non ti vado più bene io. Non posso biasimarti. Hai già dovuto sopportarmi troppo, quindi se vuoi me ne andrò, in silenzio. Se non riesci più ad importi sul chiasso scolastico, al rumore delle linee telefoniche, ai sabati in cui avrei, di gran lunga, preferito rimanere a casa che andare ad una festa, allora io me ne andrò. Tutto ritornerà come durante i primi giorni di liceo. Chiuderò questo blog. Lo stamperò. Te ne farò una copia e, forse, un giorno lo cacceremo per raccontarlo a chi non c'era. Se vorrai non lo stamperò, non ne avrai una copia. Se vorrai, sparirà.
Questo è tutto ciò che posso offrirti ora, tutto ciò che ho e che sono. So che è poco, ma non posso far di più.
L'altro giorno, mentre eri all'interrogazione di inglese, la mente mi ha portata in una dimensione in cui tu non c'eri. Non c'eri più. Non c'era più il tuo banco. In cui portavo a tua madre da mangiare, affinché non si disturbasse a cucinare. In cui ogni notte mi sarei trovata a parlarti. In cui ogni mattina avrei sentito i tuoi piedi ostacolare il mio passo. In cui avrei dovuto sforzarmi a cancellarti e, credimi, è stato fantastico poter riaprire gli occhi e ritrovarti lì ad annaspare con l'inglese, che credi di non sapere.
Tu sei questo per me. Se una parte della mia vita a cui mi sono legata troppo. Quando qualcosa diventa parte di te, non hai bisogno di controllarla sempre, perché sai che è inutile. Lei è te, sarebbe stupido. Poi,però ci sono delle volte in cui ti accorgi che quella frazione di te è in procinto di atrofizzarsi o che è da un pò che, non sai perché, non vuole partecipare alla tua vita. Così inizi a spaventarti, a pensare che se quella parte non funziona, allora tutto il resto non funzionerà. Tu sei questo per me. Qualcosa che è mischiato a molte parti di me e completamente scisso da tutta l'altra me, anche se quell'altra me è molto più grande.
Non ti capisco quando sei arrabbiata o quando hai i tuoi momenti di totale indifferenza. Prima me ne parlavi, ora ti limiti a "fartelo passare". Se è a questo che siamo arrivate, allora va bene.
Sappi che ti vorrò bene fin quando avrò fiato per esalare l'ultimo respiro, nonostante tutto. Sappi che il "ti vorrò bene per sempre" non lo sentirai mai più uscire dalle mie labbra, perchè le persone cambiano e io non credo più al "per sempre". Credo nei conti non troppo a lungo. Credo nell'immediato futuro, per cui, se mi vorrai, ci sarò anche quando sarà il tuo momento. Quando dovrai compiere sedici anni.
Sembra passata un'infinità, ma solo un anno fa è nato questo posto. Tutto dal tuo compleanno, dagli auguri. Tutto quando molto c'era ancora. Tutto quando ancora eravamo dietro la porta del futuro.
Se me lo concederai, quel giorno sarà perfetto. Se me ne darai la possibilità, se riusciremo ancora a ricavarci del tempo, lo ricorderai per sempre. E' così tanto che ci penso. Se avrai ancora voglia di parlarmi, allora ti sentirai dire ancora "Auguri!".
indipendence
A volte mi viene da pensare che tutto questo sia colpa mia. Forse tutto quello che è successo a te è solo colpa mia. Forse era scritto che, per doverci incontrare, tu dovevi affrontare tutto quello che hai avuto la forza di reggere...da sola.
Forse se avessi abitato lì, tutto questo non sarebbe mai successo. Se qualcuno lì su sa che è per questo, allora ti chiedo scusa.
"E se un giorno le venisse in mente di rompere tutto? Di aprire l'armadio, prendere un borsone, riempirlo, poggiare la mano sulla maniglia ed uscire? Dove andrebbe? Lei è troppo fragile per girare come una vagabonda per le strade della città, del mondo. Mi avviserebbe?". Non immagini quanto questo pensiero possa spaventarmi. Non immagini quanta paura mi tengo dentro sapendo che, da qualche tempo a questa parte, schiacci sempre più verso l'oblio qualsiasi colpo tu riceva. L'oblio non è l'infinito, è solo qualcosa di cui non conosci la fine.Questo non vuol dire che non ci sia, però.
Ti prego, ti prego, ti chiedo una sola cosa. L'ultima. Sfogati.
Oggi ti ho chiesto se avevi da dirmi qualcosa e tu hai risposto:" niente di che..". Così ho preso e me ne sono andata. Tu ,però, volevi parlarmi. Cosa volevi dirmi?! Prima mi chiamavi per dirmi quella che per te era la cosa più importante. Prima non avevi mai "niente di che.." da dirmi. Prima era diverso...prima, evidentemente, io e te eravamo diverse.
Forse tutto ciò che ci è accaduto è così pesante da sopportare che non abbiamo più tempo l'una per l'altra. Forse il tempo che trovavamo prima, ora non c'è o, semplicemente, non vogliamo trovarlo. Se prima riuscivamo a parlare dovunque, ora sappiamo solo farlo quando siamo chiuse in una stanza, da sole. Forse la potenza che emanavamo prima non è più tanto forte.
Non dirmi che dico cose brutte, perchè come lo sono per te leggerle, per me sono ancora più dure da scrivere. Non amo mentire o girare intorno alla cose importanti e credo tu lo abbia imparato avendo a che fare con la mia nuca nuda.
Ci ho riflettuto a lungo e poi ci ho guardato. Non so, davvero, cosa ci sia accaduto, ma è come quando due amici finiscono il liceo e devono separarsi per le università. Così iniziano a conoscere nuove aule, nuovi professori, hanno nuovi impegni e rimane sempre un "tanto c'è...dopo".
Magari noi abbiamo quel tipo di amicizia a cui non serve sempre acqua, magari noi siamo quell'uno su un milione. Magari.
Forse non c'è più spazio per noi. Forse sono diventata così assente da me stessa da divenirlo anche con gli altri. Magari ci siamo abituate a tenerci tutto per conto nostro da dire "tanto c'è...dopo", per poi finire col non dirci più neanche quello che abbiamo mangiato.
Magari la crescita ha bussato alle nostre porte e ha fatto uscire il peggio di noi e, perdonami, se non hai più voglia di trotterellarmi tra i piedi, dovunque io sia, in qualunque momento (imbarazzante) io mi trovi.
Sono consapevole di essere cambiata. Sono consapevole di aver indurito il cuore e abbassato il livello di pazienza. Non so cosa mi possa essere accaduto. L'ultima cosa che ricordo è stata che mi sono alzata una domenica, in cui avrei dovuto compiere sedici anni, in cui ero sola a casa, in cui ha squillato il telefono: "Ceci, auguri!!"-"Grazie, zia.". L'ultima cosa che ricordo è l'eterna sensazione di incompleto. Come se fosse arrivato il momento di smettere di scherzare, il momento per il bambino più bravo a nascondersi di uscire, il momento di dire: "ok, adesso basta. Il gioco è finito. Forza uscite tutti, dai!".
Come se, per tutto quel tempo, mi fossi presa in giro, mi avessero presa in giro. Come se fosse arrivato il suo momento di smetterla di scherzare e di iniziare a comporre il mio numero di casa e farmi gli auguri. Ero così arrabbiata con lei. Perchè non si decideva a chiamarmi? Per quanto ancora voleva nascondersi?!
E' stata un'agonia terribile. E' stato come avere finalmente la situazione davanti e la situazione era che un anno fa lei era sul tuo terrazzo a ballare con te e a cercare di vedere F. senza farsi notare e ora eri solo tu, nel tuo letto ad infuriarti, perchè lei non chiamava. Perchè lei non era a casa tua, sul tuo divano ad aspettare solo che tu scendessi quelle scale, per ricordarti di lei e lasciare gli invitati su, anche solo per un momento, chè per lei sarebbe stato importante? Perché non si decideva ad arrivare?
Credimi, ho uno tzunami dentro e ora sta venendo tutto fuori.
Avrei tanto voluto parlarne con mamma, chiederle se era strano piangere e sentirsi tremendamente spaesata il giorno più bello della sua vita, dirle che mi mancava...tanto. Poi ho capito che non avrei voluto vedere la tristezza appropriarsi nuovamente di mia madre, così ho taciuto. Da quando tutto è successo è silenzio. L'ultima cosa che vorrei è farle leggere queste righe o farle vedere queste lacrime.
E' così brutta l'illusione. Quell'illusione che continua a non voler mai finire. Quell'illusione che ti fa credere che lei si farà vedere, prima o poi. Perché va bene passare il Natale, il Capodanno, la Pasqua, l'inizio della scuola, il cambiamento di mio fratello, la sparizione dalla sua stessa casa, l'estate senza di lei, ma questo...questo non avrebbe, no, non avrebbe, dovuto farmelo.
Quanto vorrei averla qui e poter piangere tra le sue braccia di qualcosa per cui non avrebbe più senso piangere. Quanto, credimi, vorrei averti qui per sentirti dire parole che non ti ho mai dato la possibilità di pronunciare. Per dirmi che va tutto bene, anche se non è così. Non immagini quanto.
Quindi scusami se sono cambiata. Ti prego, insegnami a ritornare quella di prima. Ti prego, ne ho bisogno. Dentro di me non c'è nient'altro che lei e io non riesco più a convivere con questo dolore.
Forse, però, sono successe tante cose anche a te ed è giusto che sia arrivato il momento di non aiutarsi più a vicenda, ma di pensare solo a se stessi. E' giusto, se è a questo che siamo arrivate.
A volte mi sembra che l'unica verità di cui vuoi farmi venire a conoscenza sia che hai paura di parlarmi, o, forse, non ti vanno più bene le condizioni in cui puoi farlo, o, forse, non ti vado più bene io. Non posso biasimarti. Hai già dovuto sopportarmi troppo, quindi se vuoi me ne andrò, in silenzio. Se non riesci più ad importi sul chiasso scolastico, al rumore delle linee telefoniche, ai sabati in cui avrei, di gran lunga, preferito rimanere a casa che andare ad una festa, allora io me ne andrò. Tutto ritornerà come durante i primi giorni di liceo. Chiuderò questo blog. Lo stamperò. Te ne farò una copia e, forse, un giorno lo cacceremo per raccontarlo a chi non c'era. Se vorrai non lo stamperò, non ne avrai una copia. Se vorrai, sparirà.
Questo è tutto ciò che posso offrirti ora, tutto ciò che ho e che sono. So che è poco, ma non posso far di più.
L'altro giorno, mentre eri all'interrogazione di inglese, la mente mi ha portata in una dimensione in cui tu non c'eri. Non c'eri più. Non c'era più il tuo banco. In cui portavo a tua madre da mangiare, affinché non si disturbasse a cucinare. In cui ogni notte mi sarei trovata a parlarti. In cui ogni mattina avrei sentito i tuoi piedi ostacolare il mio passo. In cui avrei dovuto sforzarmi a cancellarti e, credimi, è stato fantastico poter riaprire gli occhi e ritrovarti lì ad annaspare con l'inglese, che credi di non sapere.
Tu sei questo per me. Se una parte della mia vita a cui mi sono legata troppo. Quando qualcosa diventa parte di te, non hai bisogno di controllarla sempre, perché sai che è inutile. Lei è te, sarebbe stupido. Poi,però ci sono delle volte in cui ti accorgi che quella frazione di te è in procinto di atrofizzarsi o che è da un pò che, non sai perché, non vuole partecipare alla tua vita. Così inizi a spaventarti, a pensare che se quella parte non funziona, allora tutto il resto non funzionerà. Tu sei questo per me. Qualcosa che è mischiato a molte parti di me e completamente scisso da tutta l'altra me, anche se quell'altra me è molto più grande.
Non ti capisco quando sei arrabbiata o quando hai i tuoi momenti di totale indifferenza. Prima me ne parlavi, ora ti limiti a "fartelo passare". Se è a questo che siamo arrivate, allora va bene.
Sappi che ti vorrò bene fin quando avrò fiato per esalare l'ultimo respiro, nonostante tutto. Sappi che il "ti vorrò bene per sempre" non lo sentirai mai più uscire dalle mie labbra, perchè le persone cambiano e io non credo più al "per sempre". Credo nei conti non troppo a lungo. Credo nell'immediato futuro, per cui, se mi vorrai, ci sarò anche quando sarà il tuo momento. Quando dovrai compiere sedici anni.
Sembra passata un'infinità, ma solo un anno fa è nato questo posto. Tutto dal tuo compleanno, dagli auguri. Tutto quando molto c'era ancora. Tutto quando ancora eravamo dietro la porta del futuro.
Se me lo concederai, quel giorno sarà perfetto. Se me ne darai la possibilità, se riusciremo ancora a ricavarci del tempo, lo ricorderai per sempre. E' così tanto che ci penso. Se avrai ancora voglia di parlarmi, allora ti sentirai dire ancora "Auguri!".
indipendence
Iscriviti a:
Post (Atom)