Rita fermati accendi la musica, ascoltala e comprendi che quella non sei tu. Non ho niente da raccontare, ho solo troppi ricordi e speranza, troppa voglia di cambiare taglio di capelli perché voglio cambiare io. Non bisogna mai reagire così, perché un taglio non ti fa voltare pagina, ti ricorda che c'è qualcosa che ti fa voltare pagina. Sai che forse il mondo ha imparato a funzionare per bene, il mondo ha imparato a camminare come deve, il mondo ha imparato che io....io..... sono una stupida.
Ho paura a rifidarmi di lui che ha ancora la faccia tosta di venire a casa mia, la faccia tosta di esistere nella mia testa, sì perché anche questo è colpa sua, perché lui non dovrebbe stare qui,non ora non in questo momento. Vorrei fosse distante e a poco a poco lo diventa. Incomincio a dimenticare il suo odore e la felicità dei bei momenti passati perché era tutto finto. Lui è un falso, lui è tremendamente infantile e lui è tutto tranne la persona che voglio con me un giorno. Ora so chi sono:" Sono nessuno ma nessuno potrà mai essere me". Perché ora è così giusto dimenticarlo? Perché ora è più giusto di tutte le altre volte? Perché è così brutto ricordare anche i bei momenti? Sai ho tutto dentro di me i ricordi, i pensieri, i giudizi ma lui? Lui ha lasciato un'altra volta il posto ad un altro, QUELL' altro. Sai di lui ricordo il dolore, ricordo quando ho pianto sul divanetto di casa tua a settembre per lui, ricordo che quando ho saputo di dovermene andare da Amalfi ho pianto perché non ci saremmo visti per lungo tempo, ma lui c'è è qui ora e prima era solo un ricordo, un brutto ricordo. Ricordo tutti i suoi errori, tutti i suoi sbagli e tutto il mio dolore ma c'è una bilancia dentro di me che mi vedere anche il bene che mi ha fatto. Lo so che lo odi, so che non sei d'accordo ma solo io posso sapere quanto mi abbia ferito e quanto debba essere punito. Credo che un giorno rinfaccerò ad entrambi tutto ma solo quando verrà un principe azzurro su un cavallo bianco. Sì, ci voglio credere nelle favole perché un giorno avrò anch'io la mia favola, la mia storia da raccontare a mia nipote o a mia figlia. Spero che lui sia onesto, buono, gentile, dolce, premuroso, un po' geloso e che mi ami veramente. Forse sarò così contenta e realizzata che gioirò all'idea di stare un attimo con lui, ma nel frattempo continuo a vedere tutto questo come un sogno lontano.
Qualcuno un giorno mi ha detto:" Quando amerai veramente incomincerai a temere un mondo senza di lui". Ho paura che non sia vero, perché io l'amavo o forse lo amo, ma un mondo con lui ora mi fa schifo. Sai mi ha deluso e tanto ma ora sono qui a parlare di questo ragazzo che per tanto tempo è stato dentro di me e ci è rimasto.
Amo i ricordi, sono la cosa più bella del passato e la più brutta. Ti fanno ricordare il dolore, il che è un male , ma ti fanno ricordare com'era amare e stare al mare, ti fanno ricordare che in fondo tu vuoi ricordare tutto questo, perché questo è ciò che sei che ti piaccia o no. Incomincio ad accettarmi, a capire chi sono e cosa voglio. Penso che farò medicina e poi mi specializzerò in veterinaria o chirurgia per lavorare nello studio con mia zia. So che l'idea di fare l'avvocato però mi attira e so che non devo decidere ora e che già sapere qualcosa è un gran passo. Voglio un futuro senza nessun ripensamento e senza questo bho... questo che non so come si chiami.
Ho scritto, ho parlato ma è ora di dire la verità , quella che fatico tanto a dire, quella che dice non dirla perché tutta questa filos-sofìa sarebbe gettata, bene ma me ne frego perché il tempo stringe e qui c'è bisogna di crescere:" Divertiti a vedere che tutto è fatto di bugie, perché un giorno qualcuno che tu ami ma veramente te la farà pagare e non penserai che tu hai fatto lo stesso a me e sono contenta che tu non lo faccia, perché avrai solo dolore e delusione dentro di te. Solo dopo finito tutto ti ricorderai di me ma ormai io sarò già a chilometri di distanza".
-Non essere triste Rita lui si divertirà a vedere il mondo con quegli occhi, ma tu ne avrai già altri, innamorati e felici. la ruota gira, oggi sei tu domani è un altro e qualcuno ha letto troppi baci perugina in questi giorni
- ( ma non è vero neanche uno)
-zitta tu non puoi parlare
-( ma questo è il mio..)
- è il vostro blog ed io ho il diritto di entrare
-( ma non è vero esci su su)
-sono dentro di te mi chiamo Maria e Stefania, sono te, l'altra parte di te
-( ecco perché sei così fastidiosa, rivoglio il controllo delle mie... )
-non rompere
-( basta !!!!!)
- senti tu non rompere, questo posto ha bisogno di me, di un po' di mondo senza contegno e cattiveria
- hai ragione fai pure ma fammi dire a cecilia che non sono io quella cattiva
- lo hai appena fatto ciao a stasera quando incomincerai a pensare a quanto sei stupida a soffrire per lui
- stasera scappo corro da un altra persona, torno da me, torno a casa
AHHHHHHHHHH un po' di spazio.
Mi scoccio di stare qui però ora torno a casa ciao ceci!!! Ti vogliamo bene entrambe. <33333
Lo sapevo che dovevo solo dargliela vinta per un minuto poi avrebbe taciuto. Tornando al mio futuro credo che sia lontano e credo che mi debba muovere a concludere e a capire che sono solo io in questo caso a scegliere. Che bello ho scritto e tanto, ho parlato e tanto, ho riso e tanto,ma non ho pianto, perché non ho rimpianti.
Questo è per il pon di italiano e lo so che è triste ma era il mio scopo
La mia realtà
Porto il peso della cultura sulle spalle, io che nasco da una fabbrica sconosciuta. Prima ero stato abbandonato in un cassonetto di una spenta, cupa, insignificante via. Un oggetto bianco, grande, con due occhi lampeggianti e una superficie trasparente mi aveva preso e mai più portato in quella casa calda e accogliente. Ne avevo paura, molta, inoltre mi ero rotto una gamba poco tempo prima di essere gettato . Nessuno aveva pensato a me , non avevano dubitato più di due minuti i miei padroni a gettarmi e farmi diventare il nulla. Dopo essere stato trasportato insieme ad altri miei amici su quell’oggetto mi hanno lasciato in un angolo per poi rinascere nella mia forma originaria con delle piccole modifiche. Ora sono qui in un angolo di questo luogo, che tutti i passanti chiamano scuola. Sono impolverato ed irritato perché nessuno mi permette di liberarmi da questo carico. Sono grande ma nessuno mi nota. Ormai mi sono arreso alla realtà di questo luogo: non sono abbastanza. Un tempo ero contento di avere dei libri su di me, ma ora… ora la tristezza è aumentata ed è diventata la mia routine. Vorrei essere uno di quei passanti, che vive nella piena libertà delle proprie scelte. Gli altri miei amici in questa stanza sono più stanchi di me. La loro vita è come la mia ma come quelle persone che vivono diversamente gli uni dagli altri, ci siamo anche noi che ci comportiamo differentemente. Vorrei poter avere un peso inferiore della cultura ma sono troppo insignificante per essere ascoltato. La mia parola è come l’aria, si avverte ma non si tocca. Sono così grande eppure così piccolo, so bene che non potrò mai essere notato , so bene che ora, finito questo momento di calore, ritornerò nel freddo e nel buio più tetro. Desidererei per una volta essere diverso da tutti i miei compagni, tutti grigi, tutti pieni di libri ma in fin dei conti vuoti. Non abbiamo nulla, siamo senza scelta, senza parola, senza mani, senza accessori, siamo degli oggetti. La realtà più triste è proprio questa. Siamo nati così e moriremo così, per poi reincarnarci in noi , un circolo di agonia. Alcune volte spero la fine di tutto questo viaggio, la fine di questa routine, la fine di questa esistenza. Sarebbe una decisione togliersi la vita ma, del resto il mio destino non è in mio potere. Quando invecchio perdo colore, ho 534 giorni prima di essere ucciso per poi rinascere e continuare questa esistenza futile. Alcune volte provo a ridere, a pensare che, non potendo mai fare un errore, non proverò mai quel sentimento chiamato rimorso. Poi, però, ogni parola mi ricorda che qualche tempo fa ero fermo qui , a piangere per un’ etichetta di cui ero innamorato. Lei se n’è andata , le avevo chiesto di restare, le avevo detto che avrei cambiato il mio futuro, pur non potendolo fare , le avevo dichiarato il mio amore ma lei, lei mi aveva risposto che non valeva quanto il mio futuro, non poteva privarmi di tutto e credeva nel destino che prima o poi ci avrebbe fatto rincontrare. Una piccola finestra spera di illuminare tutta questa camera, ma alcune volte la luce non basta a rischiarare ciò che gli umani solitamente definiscono anima. Vorrei sapere che forma ha se è grande, piccola, di colori diversi ma in fin dei conti solo lei, quell’ etichetta sa com’è. Lei è entrata dentro di me, ha visto cosa c’era e poi ha deciso che il mondo era migliore senza una libreria. Sono stanco di questa realtà ne voglio una tutta mia, dove non esistono il dolore, la solitudine, l’egoismo, dove non esiste altro che luce. Un giorno quella finestra illuminerà qualcosa ma per ora rimango qui a guardare quella luce che neanche mi sfiora.
La mia realtà? Io sono solo un oggetto, solo una libreria.
Mi sa che ho scritto abbastanza e che tu ti sia scocciata ma va bene mi diverte darti fastidio.
ciaoooo
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