domenica 17 luglio 2011

una busta piena di scarpe che non metto più

E' così tanto che non vengo qui. E' così tanto che non scrivo. Mi mancavi così tanto, mia cara collina. Oggi ti vengo a trovare tutta sola. Oggi qui è notte, ma in cima c'è il sole che sta tramontando e io me lo sto guardando. Oggi salgo qui solo per me, perché so che questi aghi d'erba avevano bisogno di me..come io di loro. 
Non ho ancora letto ciò che hai scritto. Ci ho provato, ma non riuscivo a concentrarmi. Dovevo scrivere...non preoccuparti li leggerò.
Un giorno mi hai detto una cosa: "Dimmi qualcosa che non so". 
Ci sono così tante cose che non ti ho detto, così tante che ti ho scritto. Vorrei dirti tante, tante, milioni di cose, ma non credo che la maggior parte sarebbero adeguate all'immagine che ti sei fatta di me fin ora. Ci sono così tante parole, frasi che ti lascerebbero senza parole. 
Mi è mancato questo posto. 
Ti dirò qualcosa che non sai un giorno. Inizierò per caso,tu però ascoltami lì. Non stare a rispondermi, perché non cercherò risposte. Ascoltami e basta, come quel giorno in cui eravamo solo io e te a casa e hai iniziato a buttare tutto fuori mentre io ti preparavo la cioccolata in silenzio. 
Ti scriverò qualcosa che non sai. E' morto. Un mio zio è morto. E' successo il giorno dopo la morte di tuo zio. Un altro, un altro se ne è andato. Quando ero piccola andavo nel suo giardino a cercare le lumache. Era il marito di una sorella di nonna, quella a cui sono più legata.
Lui era amico di mio nonno quando erano giovani e ogni Domenica nonna andava con la famiglia da loro. L'ultima volta che li ho visti assieme, mia nonna e mio zio, stavano ballando assieme. Era il matrimonio di una sua nipote che ora è incinta. Scherzavano sempre assieme, come due amici e nonna mi raccontava di quando accompagnava sua sorella da lui e zia e zio ridevano. 









Sono stanca.

Non voglio più vedere le persone andare via. Non la finisce più. Non vedo l'ora che quest'anno finisca. Non vedo l'ora che tutto questo finisca.  Voglio partire, partire per un posto dove devi entrare senza mente, senza dolore. Voglio dimenticare tutto. Voglio alzarmi un giorno e scoprire che è tutto un incubo. Ma, lo sai? Non è possibile. 
Vorrei ricominciare a sentire qualcosa scorrermi davvero dentro. Vorrei essere davvero felice per qualcosa. 
La notte prima l'avevo sognata.  Era tornata e io le chiedevo perché. Lei apriva il cancello di casa sua e ora eravamo solo io e lei e davanti a noi c'era il mare, una marea immensa. "Ora abitiamo qui.". Di colpo si presentava davanti ai miei occhi una grande barca rossa - "perché?"-"Perché la casa è stata distrutta."- "E' bella, però". Non c'era nessuno con noi. Poi da lontano iniziava a vedersi un'altra barca con un uomo dai capelli grigi appoggiato alla ringhiera che ci guardava. "Hey, nonna quel signore ti sta guardando. Guarda come ti guarda!"-"ma quando mai!"- "sì,invece!"
Iniziavamo a ridere e lei arrossiva, poi papà mi ha svegliata: "Zio è morto. Noi andiamo."
Vorrei solo avere una gomma, una di quelle potenti che ti cancellano tutto senza tanti sforzi. 
Non doveva farmi questo. Non doveva esserci così tanto e poi andarsene. Doveva partire ad un certo punto e non farsi rivedere più. Dovevamo litigare, almeno una volta, così l'avrei odiata. 
Così è troppo. Ho solo quindici anni, non sono in grado di sopportare tutto questo e sono lucida, il mio viso è asciutto. E' troppo dura tornare lì e non vederci più nessuno. E' dura chiudere gli occhi anche solo per un secondo e vedere il giorno del funerale e la macchina che se ne va. Non riuscivo neppure a tenere Barbara in braccio in quei secondi. Stavo dicendo addio alla persona più importante della mia vita, ma non potevo piangere davanti a lei, così la stringevo tra le mie braccia e cercavo di non singhiozzare. Se ne era andata davvero? Non lo ho mai capito e forse non lo farò mai, è un colpo ogni volta.
Un giorno riuscirò a dirti tutto, ma non spaventarti, ti prego e non dirmi nulla. Se proprio vorrai restare, non rispondermi, non toccarmi perchè potrei farti male. E' questa la realtà! Potrei far male ed è l'ultima cosa che desidero.







Ho così tante cose da dirti, mio caro. Ho così tanto da urlarti chè so che rimarrà tutto qui. Fa così male pensare che la fine è una cosa finita definitivamente. Mi hai fatta così male. 
Sei entrato nella mia vita senza che nessuno lo volesse. Ti sei fatto strada in silenzio, hai aperto una porta che avevo chiuso tempo fa. L'avevo chiusa con così tanta fatica che quando ci ero riuscita sembrava di toccare il cielo con un dito. Ci avevo perso tanti di quei giorni e poi sei arrivato tu che solo con un tocco di mano l'hai aperta, senza neppure accorgertene. Mi hai colta di sorpresa, è questa la verità. Mi ero coperta così bene, avevo fatto attenzione a non lasciar passare neppure uno spiffero, poi una folata di vento mi ha buttata giù. Avevo fatto attenzione, avevo messo la sciarpa più pesante che avevo,ma non mi ero accorta di aver lasciato scoperto il cuore...lo avevo sottovalutato.  Fa così male quando ti senti dire che non è questo il caso. Fa così male quando ti mettono davanti alla realtà. 
Non so come tu ci sia riuscito, ma hai fatto in modo da inventare un altro te, forse non lo sai neppure...forse sono solo io che tendo a giustificarti
Cosa è rimasto di noi? C'è stato un noi? Se frugo nelle viscere del mio armadio, qualcosa lo trovo. Chissà cosa avevi in mente. Chissà cosa sarebbe successo quella sera. Chissà se ci hai tenuto a me come io a te...non ne sono più tanto sicura, sai? 
Hai fatto passare tanto freddo, tanta indifferenza. Sei scomparso quando non importava più cosa era successo tra di noi. La verità è un'altra. La verità è che tu hai scelto, hai scelto l'orgoglio quando io avevo bisogno di te. Ti sei girato dall'altra parte.Dov'eri quando avevo bisogno solo di te..almeno di te? Dov'erano tutte quelle coltellate che hai detto di preferire al posto della parola "fine" che ti stavo imponendo? Era una finzione? Mi hai fatto convincere di questo. Hai deciso tutto tu, ma ora è il mio turno. Ora sta a me scegliere e, la sai una cosa? Io ho già scelto. Ho scelto di andare e scusa se mi ci è voluto così tanto. Sai, impiego sempre un pò di fatica a chiudere le porte. La tua la ho bruciata.
C.

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