sabato 28 maggio 2011

Piccoli petali secchi sul davanzale

Stavolta forse è reale! Stavolta sarà davvero così, se il mondo ce lo permetterà! So che non sai di che cosa sto parlando, ma sono così contenta...lo sono così tanto. Sono contenta di avere un'amica come te...sono così contenta e mi dispiace se a volte sono acida. Ricorda una cosa, però - una di quelle che dirò a mio discapito- quando sarò sincera da far paura, da far male. Quando sarò più acida che mai, lì capirai quanto bene ti voglio. Non so perchè ti sto confidando queste cose. Sono semplicemente..contenta. Mi viene da ridere e vorrei fosse sempre così. D'altra parte però, se fosse sempre così, forse questa non sarebbe felicità. Mi viene da saltare e gridare e ballare e dirti che Ti voglio tanto bene. Ti voglio tanto bene perchè io e te andiamo al contrario e questo, a volte, non è del tutto positivo. Pensaci: tu sei felice, io sono acida. Tu sei triste, io sono felice. Tu prendi un bel voto, io un 4 o un 5 e viceversa. Io perdo peso, tu ne acquisti e viceversa. Tu ti svegli più tardi del solito il giorno in cui io, inspiegabilmente, mi sono alzata presto e viceversa. Tu hai l'influenza e io no. A te passa, a me viene. Non te l'ho mai detto perchè mi avresti detto che sono coincidenze e, magari, sarà così, ma io mi sono abituata all'idea.
Oggi è uno di quei giorni da "ah, finalmente!". Oggi sono contenta come il minuto successivo alla fine degli esami di terza media, come quando ho scoperto di non avere debiti. Come quando V. al mio compleanno mi diede un bacio. Come quando so che con una cioccolata calda, forse, posso farti star meglio, fosse solo per un secondo...anche se in realtà non funziona.
Non sai il perchè, ma quando lo saprai allora sarà tutto perfetto e anche tu urlerai di gioia. Non provare ad indovinare e non gettare delle risposte a caso. Te lo dico io...o forse no.
Partiamo! Si che partiamo!! Si, si che lo prendiamo quel treno e anche se dobbiamo andare in un posto piccolo piccolo, partiamo. Io e te partiamo! Mi hanno dato il permesso e ora tu, tu non puoi deludermi e prova solo a dir di no..ti prego, non farlo.
Avevo detto che un giorno ti ci avrei portata, ma era solo un sogno...una di quelle cose che si butta là e poi si dimentica perchè troppo assurda e invece?! Invece no!! Riesci a crederci. Forse tu non puoi capire, ma lì c'è tutto. Tutto quello che ero, che sono stata. Tutte le ragioni per cui io sono io. Tutte le ragioni per cui mi vedi sognare qualche volta. Tutto quello che c'era e che ora..non c'è più. La prima volta che torno al mare da quando...da quando nonna se ne è andata, è con te. Non so perchè, forse il destino vuole così e forse solo con te riuscirei a rivedere quel posto. Ho paura, sai. Ho paura di crollare ritornando davanti a quel piccolo cancello bianco che era sempre aperto. Ho paura di farmi troppo male di quanto non me ne sia già fatto.
Sai, ieri è stato il suo compleanno.. me ne ero dimenticata. A lei non piaceva festeggiarlo perchè non le piaceva che tutti le portassimo regali...in realtà amava qual giorno, ne sono sicura. Da bambini , io e mio fratello andammo in un negozio e, con quei pochi soldini che conservavamo da tempo, le comprammo un paio di orecchini di pasta di corallo azzurra. Eravamo così piccoli che si commosse quando lo seppe.
Sono ritornata a Latina, ma al mare non ce l'ho fatta. Una parte di me dice che non reggerò, che non ce la farò, che il dolore sarà troppo forte. Poi penso che sarà inevitabile, dovrò tornarci per forza..ci passerò sempre davanti a quella casa, anche se ora sarà chiusa...sarà chiusa, non riesco ancora a capacitarmene.
Sono contenta di  ritornare in quel posto..sono contenta perchè ci sarai tu. Forse ti piacerà, non so. Faremo tante cose, vedrai. Staremo alla casa al mare e forse ci sarà anche nonna. Al mattino attraverseremo la strada e andremo al mare e se non ci piacerà lì, andremo un pò più in là. Puoi scegliere se andare a destra o a sinistra. A destra dove andavo l'estate scorsa, a sinistra dove la sabbia è più chiara e dove ci sono anche solo gli scogli oppure, semplicemente, restar ferma. Riattraverseremo la strada e faremo la doccia in giardino con l'acqua gelata oppure scenderemo in cantina dove la doccia è rosa ed grande come il mio bagno oppure saliremo a casa e la faremo lì...lì però non è divertente. Nonna avrà già cucinato e forse mangeremo sul tavolo piccolo in cucina, dove al mattino c'è tanta, tanta luce e c'è la radio che lascio sempre accesa. Dopo pranzo ci metteremo sul balconcino e sarà come stare in giardino e parleremo, leggeremo. Dopo pranzo andremo da Giacomino e prenderemo uno di quei gelati con la panna gratis. Dopo pranzo andremo in città...da H&M!!!!!! e compreremo tutto quello che vogliamo. Scenderà il tramonto e se quel "dopo pranzo" ha previsto la casa, andremo in spiaggia e guarderemo i surfisti e parleremo con i pescatori e faremo il gioco delle onde che facevo da piccola con Lory. Saremo indipendenti, perchè prenderemo le bici e le prenderemo!!Ti farò superare questa fobia, come tu mi hai fatto dimenticare la paura di innamorarmi. Faremo pratica nel giardinetto e poi, pian piano, andremo in strada e non preoccuparti...una volta in pista ciclabile vedrai campi sconfinati a cui mette fine solo l'orizzonte. Al mattino presto andremo a correre, lì è come in America, ci vanno tutti a correre, quindi porta le scarpette.
E ricorderemo tutto questo per sempre, perchè tutto sarà fantastico, anche se non sarà tutte queste cose che ti ho detto...promettimelo! Promettimi che sarà così, perchè...ho paura. Promettimi che non cadrò nella tristezza. Promettimi che saremo amiche per sempre e che troveremo sempre il modo per sorridere, promettimelo!

indipendence
sono mooooolto nervosa, mi irrito per ogni cosa, nulla mi scivola sopra, non so come spiegartelo.. aspetto di trovare qualcuno e subito incavolarmi. Sono veramente irritata, come se avessi della rabbia da sfogare non so per cosa contro chiunque mi intralci il cammino.
Non riesco a dirmi di stare calma, non ci riesco e più vedo le persone e più mi incavolo.. insomma è tanto difficile farsi capire?? essere lasciati in pace?? così difficile volersi sfogare e voler piangere ma non riuscirci perchè troppo nervosi??
i miei nervi sono contratti, ogni gesto che compie ogni persona mi fa innervosire, non riesco a calmarmi nè a spiegarmi perchè sono così..... bho così .. in questo momento sono NERA.
sento mamma che si lamenta ogni due tre, che brontola, e mi verrebbe voglia di urlarle di lasciami in pace che non volio sentire nessuno, lo stomaco mi si contrae dal nervoso e più ne parlo più mi arrabbio e più mi arrabbio più sento il bisogno di sfogarmi... oggi è una di quelle giornata dove servirebbe un film, uno di quelli dolci.... forse ho solo bisogno di sfogarmi e pagherei per sentire una voce diversa da quella di mia madre, per dormire altrove ho veramente bisogno di staccare la spina, di prendere e andarmene .... non importa dove basterebbe un'ora basta che sia un'altra città, un'altro mondo, voglio gente che non mi conosca, voglio girare il mondo e portarmi il mio mondo in un sacco...quest'ambiente, questa città, questa giornata mi hanno stancato moltooooooooo...
un bacio.

questo blog è davvero BELLO!!!!

venerdì 27 maggio 2011

un posto sicuro


Quando ero piccola amavo trascorrere il tempo negli ospedali, vedevo la vita frenetica delle persone, vedevo una donna con il pancione, vedevo persone che ne salvavano altre, vedevo persone piangere, altre che stavano aspettando, sentivo il loro bum-bum dei piedi ansiosi di una risposta, vedevo sorrisi, vedevo medici con delle occhiaie profonde, vedevo un camice bianco che dava sicurezza al paziente quando entrava nella stanza, vedevo tutte persone indaffarate e che avevano il compito di salvare qualcuno.
Poi crescendo ho un ricordo vago di quando sono stata io in ospedale per un'infezione ad un rene...una stanza bianca, papà che mi stringeva la mano e che si sforzava di non piangere perchè la sua piccolina poteva morire.
Mi raccontava la storia di Biancaneve, ero inconsapevole di cosa mi stesse succedendo, ero proprio una bambina.Poi venne una dottoressa, mi ricordo solo un lungo camice bianco e mi ricordo che non avevo più paura, ero al sicuro. 
Può sembrare strano ma da piccola l'ospedale era per me un posto sicuro. Una volta andai da mia zia che lavora in ospedale ed un'ambulanza portò un'uomo con i pantalone strappati ed un braccio che penzolava su quel lettino bianco sporco. Zia disse" preparate una lavanda gastrica" io chiesi a papà perchè quell'uomo stava con i pantaloni rotti e lui disse" perchè ha bevuto troppo" io guardai mia zia che con aria decisa disse che doveva andare ... pensai guarda sta andando a salvare una vita umana, salva un uomo, volevo farlo anch'io da grande. 
Poi l'ultima volta andai per farmi curare le gambe scottate senza pelle e nonostante il dolore... stavo in 3o 2 media mi misi a chiedere cosa fosse quello e quell'altro e cosa stesse facendo il dott. in questo momento. 
Chiedevo che cosa c'era di miracoloso in quelle garze che mi facevano stare bene e mi rispondevano medicine .. ma a me non bastava io volevo sapere il tipo e domandavo e domandavo.
Quando poi dicevo a tutti che volevo fare i chirurgo tutti mi dicevano ma prima che incominci a lavorare... e il mio posto sicuro? 
il luogo dove mi sentivo rilassata? Lo abbandonavo? io??? no di certo, non posso...
credo di aver sempre voluto salvare la gente, ogni persona ma con gli animali proprio non ce la faccio.


Per legge non è omicidio uccidere un animale ma perchè????
Perchè no è un omicidio ucciderlo per non farlo soffrire?
un animale è l'essere più buono che esista al mondo che non ti può dire dove gli faccia male ma te lo fa capire, ti guarda con quegli occhioni da cucciolo e tu lo guardi e gli dici tante volte ti voglio bene sapendo che lui lo avverte ed io proprio no ci riesco a veder un animale star male, io mi preoccupo più per un animale che per me, se il mio gatto tossisce mi viene un colpo, se dorme profondamente penso che sia morta, non riuscirei mai a fare una puntura ad un gatto, cane coniglio che sia.. per me è tenero anche il topo...con il musetto a punte, gli occhi piccoli ed i baffi.
Gli insetti ammetto mi fanno schifo... però non li ucciderei mai, li butto giù dal balcone così cadono sul parapetto e possono fare quello che vogliono.... non voglio togliere a nessuno la possibilità di vivere...
ecco che con questo contorto ragionamento arrivo alla mia decisione di non poter fare il veterinario ma purtroppo neanche il dott. non potrei ma tollerare di aver lasciato morire un paziente perchè non potevo far nulla ..insomma io proprio non ci riesco e anche se tu dici ma non potevi far nulla io.. io.. mi blocco mi ricorderei di quella persona a vita.
l'ospedale resta il mio posto sicuro.. io no so come spiegartelo ma so che in quel momento all'interno di quell'edificio almeno una persona è stata salvata e almeno una famiglia rallegrata.
Se ci pensi un dott. offre la sua vita, la sua giornata per salvare o almeno tentare di salvare una vita. Fare il dott. è il mestiere più gratificante che ci sia.
Tu fai un mestiere stupendo in un posto sicuro... nessuno ti teme, tutti sono sollevati alla tua vista, le persone hanno bisogno di altre persone ........la legge più banale del mondo.






IL MONDO GIRA COSì....


R.

giovedì 26 maggio 2011

le otto delle sette

Era il 10 Agosto. Faceva caldo e Annie era in spiaggia, come sempre. Era appena uscita dall'acqua e il sole le toccava il ventre evidenziando la sua carnagione ramata . Non le piaceva granché il suo corpo, ma si accontentava di com'era. Procedendo verso il suo ombrellone, sul  viso si fiondò un bigliettino portato dal vento.  Annie si affrettò a toglierlo e, nel farlo, lo lesse: "10 agosto. 21:30. Falò & beach party. Il lungomare è tutto invitato. Ti aspettiamo!". L'idea non le piacque affatto e buttò il biglietto in un cestino. La madre le chiese cosa fosse :" Stupidaggini, mamma. Piuttosto, stasera tu e papà uscite? Posso badare ad Eggie se vi va?" - "No, tesoro, non preoccuparti...in realtà, stasera io e tuo padre avevamo pensato di uscire...con la bambina. Sai, c'è la festa della figlia di alcuni nostri amici e compie 2 anni, come Eggie. Se ti va puoi venire oppure...potresti uscire o, o rimanere a casa"- " Credo che rimarrò a casa. Ho da finire un libro".

La Ciotat era una cittadina della Provenza che pochi conoscevano e per Annie era un piccolo rifugio vacanziero...lì nessuno poteva disturbarla.Lei non era una ragazza che amava stare con gli altri, o meglio, era una timida, che aveva difficoltà a fare il primo passo...in ogni cosa. Secondo il suo parere, la prima mossa, il primo "ciao", il primo "ci vediamo stasera?", il primo "Ti amo" o "mi piaci", il primo "siamo amici?" o "stasera esci con noi?" era dovere degli altri; lei non ne aveva il coraggio. All' impatto sembrava una ragazza sicura di sè Annie, ma, in realtà, non faceva altro che pensare al giudizio degli altri, a cosa loro pensassero. 
Tornata a casa, fece una doccia, lavò i capelli e si espose al sole del suo piccolo balcone per asciugarsi. 
Morfeo stava per prenderla tra le sue braccia quando sentì un urlo, poi un altro. Aprì gli occhi e vide due ragazzi in bici che, dall'altra parte della strada, lanciavano bigliettini come quello che lei aveva buttato poco prima.
Uno dei due fece una brusca frenata e incrociò lo sguardo di Annie. Il ragazzo si fermò e lei continuò a guardarlo, arrabbiata perchè aveva interrotto il suo pisolino pre-pranzo. Tutt'a un tratto l'altro pazzo ciclista lo chiamò: " Benôit! Ti sbrighi?! Alè Alè"- "Arrivo, Adrièn. Arrivo! Hey, la hai vista la mia frenata. Fantastica, non trovi? ....

"Benôit! Che strano e brutto nome era quello?"- pensò Annie rientrando in casa. "Questa città sta iniziando a scocciarmi, sai Eggie? Non si può stare un pò soli che ora arrivano anche i Barbari". La piccola la guardò con i suoi grandi occhioni e le fece un pernacchio.



                                                                         

Quando nacque Eggie, per Annie fu amore a prima vista. Catherine e Philip avevano aspettato un pò prima di comunicarle la notizia e, quando Annie lo seppe, sentì una sorta di malinconia montarle dentro in maniera del tutto spontanea. Dovette però fingere di essere felice, sia con i suoi genitori che con se stessa. Così, quando il discorso cadeva sulla gravidanza della madre, Annie abbozzava un sorriso e un "sì, siamo tutti felici di questa notizia che, di certo, cambierà le nostre vite..per sempre". 
Eggie fu data alla luce una mattina di Maggio. Catherine era in ospedale già da due giorni, mentre Philip era rimasto a casa per badare a quella piccola bimba che ormai - e lui ancora non riusciva a capacitarsene- aveva tredici anni. Quei due giorni di convivenza padre-figlia furono i due giorni più divertenti che Annie aveva passato fin ora. Philp tornava dal lavoro e si accingeva ad apparecchiare. Annie tornava dalla scuola e iniziava a cucinare. Il menù prevedeva un ampia scelta: uovo in camicia, uova strapazzate, uova e bacon, uovo alla coque oppure pollo alle verdure. Dopo pranzo la figlia lavava i piatti e il padre li asciugava con la radio sintonizzata sempre sulla stazione che preferiva Annie. Il pomeriggio quest'ultima, rimasta sola a casa, si nutriva della sua dose quotidiana di compiti, dopodiché chiamava la sua migliore amica, Noelle e insieme guardavano i film degli anni Ottanta che i genitori tenevano in cantina. Alla sera, dopo cena, papà e figlia chiamavano Catherine per avere novità, poi andavano su e si addormentavano insieme nel lettone dopo tante domande e risposte su come avevano trascorso la giornata e risate su tutti gli strani pazienti che il dottor Phill aveva visitato. Avevano raggiunto un equilibrio quando una mattina alle 5:00  il telefono squillò a casa Duboit. 
Annie fu svegliata- buttata giù dal letto- con un : "Tesoro! Tesoro sveglia, sveglia su!! La mamma sta per partorire. Vestiti. No, anzi, non vestirti! oppure..". Philip andava su e giù per la camera  cercando di non svenire. "Papà! Papà su, calmati. Vai a mettere la giacca e infila le scarpe.Io ti aspetto giù" - "Va bene, mon petit. Inizia a mettere in moto la macchina, così ci antici..tu non guidi ancora! Aspettami in garage. Farò presto". Arrivati in ospedale, Annie fu lasciata in sala d'attesa per un tempo che le sembrò infinito. "Signorina Duboit? Annie Duboit?" -"Sì, sono io"- "Bene. La stanno aspettando. Venga con me". Dovettero attraversare un lungo corridoio che odorava di chewingum e dentifricio, con le pareti rosa e bianche.La ragazzina dovette vedere diverse porte su cui  lesse diversi numeri.Arrivarono alla numero 245 e l'infermiera dalla carnagione scura aprì la porta: "Ti lascio sola, signorina. Conosci la strada ora". Annie sentì la porta chiudersi alle sue spalle, svoltò l'angolo e li vide. Philip aveva gli occhi lucidi e indossava ancora il camice e la cuffia verde che gli avevano dato gli infermieri per pentrare in sala operatoria. Teneva la mano alla moglie e insieme sembravano due adolescenti dopo il primo bacio. Catherine aveva un colorito pallido e i capelli corvini erano arruffati. Apparentemente sembrava essere appena passata sotto le ruote di un trattore, ma aveva un sorriso che, forse, Annie non le aveva mai visto prima d'ora. Gliela porse, dicendo: "Eccola. Questa è Eggie, tua sorella. Abbine cura...ora lei avrà occhi solo per te. Sarai il modello a cui si ispirerà. Prendila in braccio, fa con cura però". La tredicenne obbedì alla madre e fu lì che le due sorelle si videro per la prima volta. Come poteva essere così piccola una cosa che assomiglia così tanto ad un essere umano? Come aveva fatto, Annie, a sentirsi a disagio all'idea di avere una sorellina?. "Come puoi essere tu? Come puoi essere tu, così bella e tenera, ad essere mia sorella?". Pronunciando queste parole le scivolò dagli occhi una lacrima che sorprese tutti, persino l'interessata. "Tranquilla, piccola mia. Da oggi ci sarò io..sarò peggio del pancione della mamma, non ti perderò mai di vista."



Il resto te lo racconto un' altra volta. Tranquilla, non dovrai aspettare molto..
indipendence

mercoledì 25 maggio 2011

esistono 11 modi per farlo....












( quest'immagine l'ho già usata ma avevo scritto di non sapere come fare ma ora... leggi)

















Oggi la prof. di religione ci ha detto se avevamo bisogno delle vacanze ed io subito ho detto sì.... ma per cosa per le vacanze  o per lui?? te lo dico io per nessuno dei due per me !!!

cavolo è bello essere concentrati su stessi per una volta, pensare a molti ma a nessuno in modo particolare, pensare a te e non avere l'ansia di dover fare i compiti, uscire la sera perchè non ti importa se ti svegli tardi o presto.. non conta.
Per una stramaledetta volta sono LIBERA e la musica triste mi annoia, ormai la mattina solo musica  scalmanata, ormai tanti casini e rumori. Ero e sono tutt'ora mielosa ma mi sono rotta di essere presa in giro, mi sono veramente rotta.
Insomma neanche il peggiore dei pupazzi si tratta così.
lo so che io sono la tipa dolce, che ascolta canzoni deprimenti, che ama stare sul letto con i gatti, che molto spesso non dice la sua, lo so e so di sbagliare alcune volte.
voglio rendere queste volte mai. voglio cambiare in meglio e uccidere una parte di me con lui.
Perchè è l'unico modo che conosco per mandare qualcuno per sempre nel dimenticatoio. 
non userò più chiodo schiaccia chiodo, peggiora solo le cose. Sai fra poco ne conoscerò un altro, poi un altro e sbatterò la faccia contro tutti ma nessuno mi avrà più come mi sono data a lui, non dirò tutto su di me, non mi abbasserò più a quel livello.
Io sono abbastanza forte da uscirne e ora lo so.
so che posso battere quel mostro dentro di me chiamato "AMORE", posso farcela ma perchè ora lo voglio.
molte volte mi hai chiesto "come fai a dimenticare una persona?"...bene ora ti posso dire una cosa.
1. quando ci pensi manda via il pensiero e se proprio no ci riesce fatti male, datti un pizzico
2. il dolore sarà associato a lui e lo penserai di meno
3.quando lo sogni non raccontare mai il sogno a qualcuno perchè te lo fa rivivere ( oggi io con te non l'ho fatto)
4. manda tutto più giù i ricordi lasciali offuscare, non rivivere il passato, 
5.quando lo hai in chat resisti dal contattarlo finchè no ti farà più effetto
6. usa tanti altri per dimenticarlo, diventa insomma una poco di buono senza fare nulla, semplicemente ridi con uno, mentre pensi ad un altro
7. parla con lui con freddezza
8. ricordati solo del male che ti ha fatto e mai del bene
9. pian piano quando incomincerai ad odiarlo amplifica il tuo odio
10.devi volerti vendicare, apparendo bella davanti a lui
11.l'ultimo punto di questa scaletta ma il primo per  importanza devi volerlo. 
non serve sentirtelo dire da un'amica, non serve a nulla perchè tanto prima o poi lui ritorna e mattone dopo mattone rompe quel muro che tu hai faticato a costruire .. devi solo volerlo ed io ci ho messo quasi un anno e posso dirti che lo rifarei tutto solo per provare un enorme senso di liberazione e spensieratezza. 
Segui tutte queste regole, non ne escluderne una... ora sai come fare, ora sei forte e se vuoi dimenticare qualcuno puoi buttarlo anche nel mio dimenticatoio, basta che usi queste semplice regole e tutto andrà come previsto .....
scordavo un punto importante per farlo devi pian piano smetterne di parlare per cancellare quelle parole che per giorni, mesi se non addirittura anni si sono posate sulla tua bocca.
molto spesso il ricordo ti consuma e tu devi lasciarti consumare per un po' ma ad un tratto devi dire basta, ne devi avere la forza.
chiunque tu voglia dimenticare fallo con consapevolezza, fallo non pensando al tuo cuore perchè ti dirò di più non ho pianto per come è finita e tu nemmeno lo farai. 
E' un processo lento ma che dopo poco porta i suoi frutti.. credi in quest'albero che cresce dentro me, fallo per te e per chiunque oserà ferire il cuore della persona più pura che io conosca.

un bacio
R.

Eccolo il mio dimenticatoio

Se inizi a leggere, non interromperti.

Questa non è una storia felice, non vi è un lieto fine...


Loro erano due. Una era figlia d'autunno, l'altra era nata dall'inizio dell'inverno e la fine delle foglie gialle: 21 Novembre, per la precisione. S'incontrarono per caso, a scuola. I nomi non ci sono dati saperli. L'unica cosa che sappiamo è che la loro era un'amicizia diversa,non così bella ma diversa. Avevano 6 anni la prima volta che si dissero "ciao". La prima aveva anche un'altra amica, ma quella poi se ne andò.
La vita della bambina di Novembre era difficile. Le sue stagioni si erano separate e lei, con le sue innumerevoli sorelle, viveva con la madre. Questa non c'era quasi mai, era sempre via, tutta la giornata, così la piccola andava spesso dalla bambina di Ottobre. Loro si litigavano spesso, perchè la bambina di Novembre si divertiva a litigare e aveva un potere magico, che la faceva passare sempre dalla parte del giusto: sapeva evocare le lacrime. Capitava spesso che la maestra punisse la bambina di Ottobre, anche quando non aveva fatto nulla e le diceva :" guarda bene, che gli amici non si scelgono e tu devi esserne solo felice e finirla di fare la cattiva". Le prime volte, la piccola ci rimaneva così male da andare a casa e piangere...perchè se era la sua amichetta del cuore, le faceva tutto questo? Perchè dire le bugie e farla punire, così, senza motivo? Col passare del tempo però si rese conto che, in fin dei conti, poteva anche lasciar perdere quei momenti perchè non poteva, di certo, punire tutto il bene che voleva alla sua compagna di banco. Loro erano diverse, eppure erano insieme...sempre. La bambina di Ottobre era tranquilla, i suoi erano occhi che tutti chiamavano di "velluto", ma lei  vedeva solo un colore scuro come il cioccolato..si, i suoi occhi erano goccie di cioccolato e non "velluto". I suoi capelli erano lisci come spaghetti, ma tutti le dicevano che, appena nata, li aveva ricci e lei, di tanto in tanto, andava in salotto a guardare le foto dei suoi capelli arruffati. Quando era bambina, le piaceva il suo nasino, le sembrava così dritto e piccolo...era la sua parte preferita e le piaceva guardarlo. Lei era una bambina e, riguardo la vita, ne sapeva un pò meno della sua amica. 
La bambina di Novembre, da piccola, aveva i capelli così ricci che ormai le erano divenuti rasta, perchè la mamma si ostinava metterle le fascie che la piccola non sapeva neppure tenere sù. I suoi occhi erano smeraldi grezzi e il suo nasino era perfetto sul suo piccolo viso. Lei sapeva molte parole strane, come "omeopatia" o "daltonico", ma si era trovata in una vita dove dover correre e correre e divenir un pò più grande degli altri. 
Loro facevano tutto assieme... lo avrebbero fatto ancora per molto tempo. Con lei, la bambina di Ottobre fece il suo primo dolce e passò i suoi primi pomeriggi a parlare e ridere. Col tempo le due bambine dal grembiulino bianco crebbero e divennero due ragazzine. Senza neppure rendersene conto, avevano passato un tempo infinito assieme e molte delle loro vite erano perse in quella dell'altra. Insieme avevano imparato a piastrare i capelli per bene e la ragazza di Novembre era spesso da quella di Ottobre, a volte anche con la sorella maggiore e tutte insieme mangiavano la Nutella o la cioccolata. Poi la Nutella o la cioccolata finì col mangiarla solo la ragazza di Novembre : "mamma non ce la prende mai.. buona, che buona!". I dispetti erano ormai acqua passata e ora, anche dopo piccole litigate, lei era sempre con lei: c'era a tutte le sue feste, anche le più tristi... La ragazza di Novembre c'era sempre alla fine e questo la ragazza di Ottobre lo aveva sempre saputo. L'aveva portata a casa della sua nonna e insieme avevano mangiato le polpette e le briciole di patate fritte...la ragazza d'autunno aveva dato una polpetta al cane, ma questo rimase un segreto. Ricordarono quel giorno, quelle patate anche molto tempo dopo. Andarono in vacanza assieme e La ragazza dell'inverno le fece vedere come sapeva fare la ruota e poi la ragazza d'Ottobre la invitò di nuovo da lei e quell'estate le insegnò una coreografia per il suo spettacolo. Erano inseparabili: l'una aveva bisogno dell'altra. Dormivano assieme, parlavano di tutto..un giorno la bambina- ormai ragazza- di Ottobre le disse che, mentre parlava con lei, i suoi si stavano litigando..di nuovo e lei le disse:"non preoccuparti...i miei si sono separati quando avevo due anni. non ricordi? tranquilla".Andarono persino a mangiare cinese una volta, con la madre della ragazza d'inverno. La bambina di novembre cambiò casa e gran parte delle loro avventure si persero lì...ancora oggi passando, la ragazza ricorda. Venne a vivere vicino alla sua amica e iniziò un nuovo capitolo della loro amicizia. La sua casa era divertente, era in disordine e, molto spesso, il frigo era vuoto : "ci sono milioni di cereali, però". A volte la ragazza di Ottobre usciva all'improvviso e andava da lei, a volte la ragazza di Novembre usciva all'improvviso e andava da lei. Gli occhi verdi erano indipendenti, ma facevano ormai parte della famiglia degli occhi marroni. Il loro era un umorismo quasi cinico e si capivano subito o quasi. Ridevano e poi non ridevano più. La loro amicizia era perfetta ormai. Anche se molti dicevano che la ragazza dai rasta, che poi si sciolsero in piastre, si faceva sentire solo quando le faceva comodo, anche se molti la chiamavano opportunista, alla ragazza di Ottobre non importava. Così i capelli crescevano e le due ragazze erano ancora assieme.Novembre aveva perso la testa per un ragazzo che abitava di fronte casa sua. Si chiamava Bruno.Ottobre si chiedeva perchè si fosse invaghita di uno così..così anonimo, la sua amica era così bella. Poteva prendere chi voleva. Pensando ciò, quest'ultima, nel frattempo era partita per un'isola. Lì aveva dato il suo primo bacio...la novembrina lo aveva dato tempo prima e, quando le venne raccontato tutto l'accaduto, non aveva emesso alcun segno di felicità o di sorpresa. La sua migliore amica però era più che sorpresa o felice. Lì aveva incontrato il suo migliore amico e il suo ragazzo...quello che doveva servire a dimenticarne un altro. Lei voleva rivederli,ma vivevano nelle stagioni lontane...lei però non ce la faceva proprio più. Si sentiva tutti i giorni con il suo migliore amico, ma con il suo primo bacio aveva chiuso in maniera troppo rude. Un giorno litigò anche con l'altro e non si parlarono per quasi un mese...stava davvero male.
La ragazza golosa di Nutella andò da lei e la convinse a chiamarlo. Così, la stessa sera, mentre lei si mise al computer per contattarlo, poi si girò per ringraziare l'amica e la trovò col suo diario segreto tra le mani. "che hai fatto?! lo ha letto". Le luci della cameretta erano fioche, ma gli smeraldi erano visibilissimi e, con loro, anche uno sguardo cattivo..soddisfatto che la ragazza di Ottobre non aveva mai visto prima d'ora. La risposta fu tagliente: "Sì, tutto"- "Vattene! Vattene subito da questa casa! Tu sai tutto di me, perchè anche questo?! rispondimi"-"io lo sapevo che ti piaceva lui...lo ho sempre saputo e tu hai sempre voluto negarlo. Lo sapevo e ora ne sono certa"- "vattene! ora!!". Era la prima volta che la ragazza d'Ottobre era così arrabbiata... quello era il suo diario segreto e aveva scritto di lui..del lui che c'era sempre stato. Sin dal primo giorno.
Quella sera le due amiche non si separarono, come sempre, la bambina- che era sempre stata- non ce la fece a mandar via la sua amichetta. Di lì in poi le cosa cambiarono, ora lei sapeva quello che Ottobre le aveva celato per anni, ma faceva finta di nulla. Quel ragazzo nel diario di Ottobre, su cui avevano sempre scherzato dicendo che la ragazza di Novembre ne era innamorata era entrato troppo nelle loro vite e stava per fratturare quel legame magico. Una sera, dato che ormai il discorso finiva sempre su di lui, al telefono la ragazza dagli occhi di cioccolato disse:" è inutile che fai così..ahah tanto lo sappiamo tutti che ti piace. Facciamo una scommessa: prima della fine degli esami tu ci uscirai, anzi, ti dico di più, ti ci metterai assieme"- "NO! sei matta? lui mi piaceva quando avevamo 11 anni ed è uscito con mia sorella...io lo odio. Ti giuro, non mi piace. Scommettiamo se non mi credi"- "scommettiamo un..mhh un chupa-chup, va bene?"- "ci sto!". Fare quella scommessa le era costato davvero tanto..le si spezzava il cuore. Era per questo che non aveva mai parlato di lui alla sua migliore amica. Conosceva i giuramenti di Novembre e sapeva che, purtroppo, avrebbe vinto la scommessa..tutta colpa di quella sera e di quel diario!
Arrivarono gli esami e, per la prima volta dopo tre anni, la ragazza di Ottobre uscì con la sua amica, con un suo amico e con lui. Era così bello ed era sempre stato così dolce con lei..lei però non lo voleva. Sapeva chi era davvero, sapeva quanto poteva far soffrire. Era stata la spalla su cui piangere di molte ragazze che lui aveva ferito e odiava il fatto di non poter fare a meno di provare un sentimento così strano e grande che non capiva ancora cosa fosse. Quel giorno però non fu felice come immaginava. Andarono in un parco e i due ragazzi si scambiarono sguardi complici. La ragazza d'autunno li conosceva entrambi ed aveva capito tutto...forse anche la sua amica lo sapeva. Doveva far qualcosa, non avrebbe retto nel vedere quello che temeva da tempo..aveva evitato tre anni di baci tra lui e le sue miriadi di "amiche" e ora non avrebbe visto la sua migliore amica lì: "io vado, ragazzi si è fatto tardi. Mio fratello mi aspetta. Rimarrà fuori casa senza le mie chiavi"- "Dove vai, fammi compagnia.Mi lasci con questi due buzzurri?ahah. Oggi mamma non c'è, posso venire da te?"-"certo che puoi.". La richiesta della sua amica aveva rincuorato la ragazza di Ottobre, forse lei non vuole..ho sbagliato tutto! Poi:"rimaniamo un pò però. A tuo fratello ci pensa tua madre quando verrà"- "...devo andare,Novembre. Se vuoi vieni con me."- "No, ora non mi va. Ti raggiungo dopo semmai, oppure ti chiamo"-"va bene. Ciao.". Se ne andò e non si girò..loro tre erano perfetti assieme e lei non centrava nulla. Il tempo passò e le due amiche non si sentirono per alcuni giorni. Una mattina, prima degli esami orali, una ragazza contattò Ottobre e le chiese se Novembre e *** stavano assieme, li aveva visti insieme. Arrivò un'altra telefonata, con la stessa domanda "li ho visti baciarsi e tenersi per mano"- "non lo so. Può essere, sai è un pò che non la sento." Lei sapeva benissimo, solo...non voleva vedere. Due settimane dopo, Novembre chiamò :"La sai la novità?"- "No,dimmi." pregava non fosse così- "avevi ragione,sai. Ora sto con ***. Posso venire da te a raccontarti? E tanto che non ci vediamo, posso?"- "devo andare a tagliare i capelli. Ora non posso"- "Va bene, vengo con te. Devo raccontarti tutto". S'incontrarono e lei non andò a tagliare i capelli. Gli smeraldi tagliarono il cioccolato in mille pezzi,ma il cioccolato, si sa, in un primo momento rimane intatto...si frantuma dopo. Si sentirono sempre più di rado. Non si sentirono più. 
Ottobre stava così male. La sua mente era rovente di domande : "perchè mi ha fatto questo? perchè dopo è venuta anche a raccontarmi tutto? Perché le loro foto, perchè ?!".
Ciò che accadde dopo è a noi sconosciuto. Sappiamo solo di un messaggio che Ottobre inviò a lui e che non fece altro che allontanare le due ragazze. Sappiamo di una notte buia e lunga, la stessa del messaggio, in cui la ragazza Di Ottobre voleva farla finita.Sappiamo che ne l'una, né l'altra rientrarono nel loro mondo, che nessuno andò più a casa dell'altra, che nessuno mangiò più la Nutella dell'altra. 
Passò un anno ed era giunta voce che i due si fossero lasciati...non fu un vero sollievo. Ottobre rincontrò Lui, che aveva giurato di dimenticare...chi ama però non dimentica e lei lo aveva amato. Lei fece finta di nulla. Fu invitata al panino delle elementari. Lì si rividero e Novembre, non facendocela più, disse: "E' arrivato un messaggio quest'estate. Io ero lì. Poi ci hai detto che era uno scherzo, perchè lo hai fatto? Ti ha divertita?"- "Io? ti sbagli, non ho fatto nulla."- "non sono stupida, Ottobre. So che eri tu, perchè?!" - "ti sbagli, Novembre."-"Lasciamo stare. Mi accompagni fuori a fumare?"- "Ora fumi?"-"si, Lui mi ha fatto iniziare. Avrei dovuto smettere..". Ottobre la guardò. La rivide bambina con la sua fascia che le scendeva sulla fronte,sporca di cioccolata e con le sue medicine omeopatiche che portava per gioco in cartella. La ragazzi dagli smeraldi grezzi ora era ,però, solo una piccola bimba che aveva solo bisogno di calore, un calore che Lui  aveva solo continuato a toglierle.Se ne era innamorata..come lei. Era cresciuta Novembre e ora fumava e i suoi smeraldi erano smerigliati in tanti pezzi, incollati con i cerotti.Ottobre ora aveva solo voglia di abbracciarla e di scusarsi anche se non sapeva per che cosa. Aveva voglia di dirle che ci sarebbe stata di nuovo e che di quel lui si poteva anche dimenticare. Doveva farlo, doveva buttargli quel pacchetto di sigarette, doveva ritornare felici come una volta..non lo fece però. Era cresciuta anche Ottobre e quella sera era cresciuta davvero troppo, perchè non capì quanto avrebbe dovuto fare ciò che sentiva...fu l'utima volta che l'una sentì la voce dell'altra.

Erano passati anni da quella storia quando Ottobre riprese il suo vecchio apparecchio. Lo accese, andò nella cartella video. Le rivide...insieme come una volta. C'era già lui sulle loro labbra, ma erano insieme.Ottobre aveva dimenticato la voce della ragazzina di Novembre e, risentirla, le contrasse lo stomaco...quanto le mancava. Tutti quelli a cui raccontò la seconda parte della loro amicizia le dissero che era stupida, come faceva a non odiarla o, semplicemente, a non volerle un di male. Lei non era mai stata in grado neppure di dirle no, come avrebbe mai potuto odiarla. Era solo una ragazza cresciuta troppo in fretta, che aveva imparato a stento ad andare a pari passo con dei tempi che non erano ancora i suoi. L'una aveva gli occhi chiari, l'altra scuri. L'una aveva tante sorelle, l'altra nemmeno una. L'una aveva iniziato a stirarsi i capelli o a truccarsi a dodici anni, l'altra odiava anche solo il lucida-labbra. L'una usciva con la sorella grande ed era andata a ballare, l'altra leggeva romanzi d'amore. L'una amava la Nutella, l'altra la odiava. Erano così diverse, perchè allora? C'era qualcosa, quel qualcosa per cui non potrò far altro che volerle bene...per sempre.

lunedì 23 maggio 2011

L'interrogativo della libellula

Ero in bagno e leggevo...mi capita spesso di leggere in bagno. E' il mio posto- senza attacchi. Quando sei in bagno tutti pensano che hai un'urgenza e nessuno ti viene a disturbare,così posso starmene in pace. Perchè parliamo? Mi spiego meglio. Perchè parliamo solo d'amore? Perchè stiamo male per loro? Perchè stiamo bene per loro? Perchè andiamo avanti (o indietro) solo in condizione a ciò che accade con loro, per loro, senza di loro?! Ci ho pensato e ho notato che il mondo è grande ed è, sì pieno di tanti altri ragazzi, ma è anche IL MONDO!
Io non voglio stare male per nessuno e farò di tutto perchè ciò che voglio si realizzi. Tutti quelli per cui piangi, hai pianto o piangerai (e spero che non ti accada) non meritano un solo granello del sale delle tue lacrime e, di certo, chi lo merita non ti farà piangere.  Il mondo è grande, Napoli lo è e ci sono tante cose che si possono sostituire all'amore, almeno per ora. 
Le persone si domandano spesso il perchè di tante cose, a scuola impariamo tante altre cose, camminando ne vedrai altre ancora, ma, a volte, quelle più importanti...si dimenticano. Ti sei mai chiesta, con la stessa attenzione che impieghi per pensarlo, perchè il mondo è più piccolo dell'universo? perchè nessuno cammina al contrario? perchè il tempo va avanti ma non indietro? perchè la nostra esistenza è come una medaglia a due facce,diametralmente opposte: la vita e la morte?ti sei mai domandata perchè tu sei tu? So che al primo impatto può sembrar assurda una domanda del genere, però io non lo so. Non so chi sono davvero: insomma, devo ancora crescere, il mio corpo deve ancora cambiare e cambiare fino allo spasmo.Quello che penso è destinato al continuo mutamento e ogni mio passo è, inconsapevolmente, una scelta. Pensaci, se ogni passo è una scelta nessuno è così indeciso. Quando qualcuno ti pone una domanda una risposta ti arriva, come una lettera impregnata a fuoco, nel cervello e, all'impatto, quella dovrebbe anche uscire dalla tua bocca. Che succede allora? Succede che se non ti sbrighi a farla uscire ne arriva un'altra, poi un'altra e un 'altra e quindi tutti sono indecisi...le risposte però ce le hanno. 
Ho visto Madrid e ho visto i madrileni e sai che cosa ho visto? ho visto ragazzi, ragazze, bambini e madri che avevano voglia di lottare e di lasciare tutte le futilità al bando. In Plaza del Sòl un tappeto di persone urlava, cantava, tambureggiava e portava materassi e bibite gratis per rinfrescarsi. C'è la rivolta degli studenti e lì, ti garantisco, non c'è nessuno che era in pena d'amore...quando sei in situazioni d'emergenza, le cose si dimenticano.
So che è dura, so che fa male e vorrei non saperlo. Non so cosa ti sia accaduto in questi giorni, spero solo tu abbia preso una decisione..starai meglio con un obbiettivo da raggiungere, chi meglio di te può dirlo. Ti sei innamorata e, al primo impatto, questo verbo sembra fantastico..tu devi dirmi se lo è ancora. Tu sai chi sei? Spero tu ne abbia capito un pò più di me. Devi promettermi una cosa però: se anche per un solo istante, un millesimo di secondo, tu ti sei sentita ...stanca di lui e di tutto quello che è successo, lascialo andare. Ti starò vicina qualunque cosa tu faccia (o non faccia), anche se non sarò d'accordo. Ce la farai, se vorrai dimenticarlo,andrà nel dimenticatoio. Se vorrai cambiare, correre da lui, dirgli che lo ami, dire che non te ne frega nulla di tutto quello che è successo (che poi non ho neppure capito cosa),allora vai! Se non vorrai far nulla, se vorrai lasciare tutto così,in sospeso, se non vorrai neppure dirgli che è andata, così da essere definitivamente libera da lui, anche se farà un pò male, allora continua..qualsiasi cosa accadrà, l'unico compito che hai è cercare, il più possibile, di rendere felice te stessa. Non dimenticarlo,io lo faccio spesso. Le persone cambiano, Rì, in continuazione.Cerca di fidarti di te il più possibile...le cose insuperabili saranno sempre altre.

   

indipendence

sabato 21 maggio 2011

no for the first time






L'amore alcune volte distrugge, rende tutti più poveri, inferiori, deboli, o altre rende tutti più sicuri, forti, arroganti, prepotenti ... porta con sè una valanga difficile da soffocare.
Ma pensaci, pensaci per un minuto.. sono qui e nonostante il poco sonno fatto, non riesco a non pensare ad altro. Le ante dell'armadio non bastano, chissà come sarà questa casa fra qualche anno . Forse la vedrò come vecchia, sporca, dolce, o forse non me la ricorderò.
Guardati!!! non ti va di muoverti, non ti va di andare dove ti porta il mare, un tempo ti saresti lasciata trasportare ma ora?? grazie per avermi svegliata!! credi che non lo sappia?? credi che non sappia quanto voglia scappare e restare allo stesso momento?? Tu credi davvero ciò?  mi dispiace dovevo dirtelo prima, ho mentito a te e a me. Ho mentito sì, ho detto di aver dimenticato e sono qua di sabato pom. a scrivere una deprimente storia d'amore a cercare una spiegazione a tutte queste parole ma nulla!!!
sai tempo fa odiavo le coppiette che si sbaciucchiavano ma ora!!! ora pensaci loro stanno vivendo la loro storia d'amore e che c'è di male ?? perchè criticarli? io non ci trovo nulla di sbagliato.. credo che sia la cosa più naturale del mondo e più ci penso e più credo che sia assurdo che le persone possano provare un sentimento così profondo, pensaci nasce una sintonia, un desiderio, una voglia assurda di stare sempre assieme, un...bisogno di capire cosa pensa, di vedere il suo sguardo e improvvisamente tutto è giusto e dove siete e chi vi circonda non conta... non è sbagliato è sermplicemente magico.
Sai immagina questo:
un bosco con delle lucciole qua e là di sera più o meno le 11...due ragazzi che si guardano a lungo ma hanno paura di farsi del male e si guardano sembra inutile ma alcune volte gli occhi dicono molto di più, alcune volte il mondo si ferma e si sentono i battiti del cuore. Lui si avvicina, lei alza lo sguardo, lui le cinge un fianco e lentamente la bacia....
Cosa c'è di errato?
La dolcezza di una bacio bisogna viverla.



For the first time( vorrei fosse ancora come la prima volta)


lei è tutta stesa sul a letto con il cuore spezzato
mentre io sto bevendo Jack tutto solo nel mio bar
e non sappiamo come
come siamo arrivati a questa situazione assurda,
solo facendo cose a causa della frustrazione

cerchiamo di far funzionare le cose,
ma uomo questa volta è dura
lei ha bisogno di me adesso, ma sembra che io non riesca a trovare il tempo
Ho un nuovo lavoro ora sulla linea di disoccupazione
e non sappiamo come
come siamo arrivati a questo casino, è forse una prova di Dio,
qualcuno ci aiuti perchè stiamo facendo del nostro meglio
cerchiamo di far funzionare le cose,
ma uomo questa volta è dura
ma noi smetteremo di bere tutte queste bottiglie di vino a buon mercato
seduti a parlare tutta la notte,
dicendo cose che non avremo per un po’
un po’ sì
stavi sorridendo ma eri vicina alle lacrime,
anche dopo tutti questi anni
provavamo la sensazione di quando ci incontrammo
per la prima volta
ooowwwwwww
ooowwwwwww
ooowwwwwww
lei è alla porta con la testa alta
Beh ho appena perso il mio lavoro, ma non ho perso il mio orgoglio
e tutti e due sappiamo come
come farlo funzionare anche quando fa male,
Quando ti rialzi ma vieni ricacciato nel fango
cerchiamo di far funzionare le cose,
ma uomo questa volta è dura
ma noi smetteremo di bere tutte queste bottiglie di vino a buon mercato
seduti a parlare tutta la notte,
dicendo cose che non avremo per un po’
un po’ sì
stavi sorridendo ma eri vicina alle lacrime,
anche dopo tutti questi anni
provavamo la sensazione di quando ci incontrammo
per la prima volta
ooowwwwwww
ooowwwwwww
ooowwwwwww
yeah penso a tutte queste bottiglie di vino a buon mercato
seduti a parlare tutta la notte,
dicendo cose che non avremo per un po’
stavi sorridendo ma eri vicina alle lacrime,
anche dopo tutti questi anni
provavamo la sensazione di quando ci incontrammo
per la prima volta
ooowwwwwww
per la prima volta
ooowwwwwww
per la prima volta
ooowwwwwww
per la prima volta
per la prima volta
ah questi tempi sono duri,
finiscono per farci impazzire
non arrenderti come me baby
 





I don't like to say this but don't know any other way .. I'm tired .. nothing is like first time

tanto sonnooooo....










le lancette scorrevano e io non dormivo poi alle 11.30 sonnoooooo . che bello!! ma poi alle 3.30 mi sveglio, ansia, dolori alla pancia, stanchezza, occhi pesanti e mi sono alzata alle 5 non prendevo sonno e mie ero rotta.

ho visto un telefilm di quando ero piccola, poi mi sono lavata, vestita e sono scesacon la musica più forte che avevo.
Ho sonno oggi tanto... devo studiare perchè dmn viene papà ed è il mio onomastico e tu non ci sei ..... ti odio!!! non è vero ti amo tanto tanto
ooo aspeta io sono femmina !!!! non posso amarti vabbè oggi qui siamo tutte lesbiche...
non riesco a scrivere sono distrutta ciao ciao!!!
kiss 
R.

ho sempre voluto saperlo!!!

COS'E' IL SONNO

SONNO E VEGLIA
Gli esseri umani hanno al loro interno una sorta di orologio biologico che influenza alcuni processi fisiologici e che condiziona le ore di veglia e quelle di sonno.
Il funzionamento di questo orologio corrisponde al ciclo circadiano (dal latino circa diem = circa un giorno), il quale regola attraverso l'azione di messaggeri chimici e nervosi i processi organici che avvengono ogni giorno nel nostro corpo; la digestione, la minzione, l'evacuazione, la crescita e il ricambio cellulare sono alcuni esempi. 
Il nostro orologio biologico determina anche l'alternanza dei periodi di sonno e di veglia con un intervallo piuttosto regolare e costante all'interno del ritmo circadiano, a meno che intervengano alcuni fattori che dall'esterno possono condizionarne in parte il funzionamento. 
Un regolare ciclo di sonno e veglia fa si che il nostro orologio biologico influisca positivamente sulla produzione ormonale ottenendo una sufficiente condizione di vigilanza diurna e un soddisfacente riposo notturno. Durante il sonno il livello basso di adrenalina e di corticosteroidi, che sono gli ormoni associati alla condizione di veglia, danno la possibilità all'organismo di sfruttare i più elevati livelli di ormone della crescita, prodotto dall'ipofisi nelle ore notturne. Dormendo diminuisce lentamente la temperatura corporea fino a raggiungere circa un grado meno del valore serale. Quando la temperatura si abbassa e raggiunge il livello minimo, e questo coincide con bassi valori di adrenalina, noi ci sentiamo stanchi. Verso il finire della notte, con le prime luci dell'alba, è più difficoltoso dormire o rimanere addormentati, perché verso le 5 del mattino i livelli ormonali incominciano a crescere ed aumenta anche la temperatura corporea. Il ciclo di sonno e di veglia è regolato da un altro ormone, la melatonina, prodotto dall'epifisi, piccola ghiandola situata nel cervello. La luce, penetrando nell'occhio attraverso i nervi, manda un messaggio all'epifisi che, in base alla quantità di luce in arrivo, blocca o stimola la produzione di melatonina. Il buio determina la produzione di questo ormone che dà il segnale all'organismo il quale rallenta lentamente le sue attività e si prepara al sonno. 
FASI DEL SONNO
Tutto quello che oggi si conosce sul sonno è stato scoperto grazie a particolari esami basati sul monitoraggio delle onde cerebrali, sull'elettroencefalogramma che registra l'attività elettrica del cervello, attraverso l'elettrooculografia che registra i movimenti oculari e con l'elettromiografia che rileva i movimenti muscolari. 
Gli studiosi hanno evidenziato che il sonno non è uguale per tutta la sua durata ma è caratterizzato dalla presenza di 2 fasi principali:
  • la fase non-REM
  • la fase REM
sonno ortodosso
sonno paradosso
Il termine REM deriva dal fatto che durante tale fase gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi (dall'inglese rapid eye movements = movimenti oculari veloci). In questa fase, che si verifica normalmente 4 o 5 volte per notte, si fanno sogni molto intensi.Il terminesonno paradosso deriva dal fatto che l'elevata attività celebrale e i rapidi movimenti oculari che caratterizzano questa fase sono in contrasto con il grado di generale rilassamento muscolare.
Durante la notte si verificano diversi cicli del sonno della durata di 90-100 minuti caratterizzati dal passaggio attraverso vari stadi del sonno e la fase REM.
stadio 1
L'attività celebrale rallenta e le onde alfa dell'elettroencefalogramma, che sono tipiche dello stato di veglia in rilassamento ad occhi chiusi, vengono sostituite da ondulazioni abbastanza regolari.
stadio 2 - "SONNO LEGGERO"
In questo stadio prevalgono le onde con brevi esplosioni di attività celebrale, "fusi del sonno".
stadio 3 - "SONNO PROFONDO"
Le onde cerebrali diventano lente e grandi. E' il primo sonno vero e dura circa la metà del tempo totale del sonno.
stadio 4 - "SONNO PROFONDO EFFETTIVO"
E' quello del sonno più profondo, quando il nostro organismo si rigenera. Le onde corrispondenti all'attività cerebrale di questo momento sono piuttosto lente.

Le fasi di sonno REM, della durata di circa 15 minuti, sono caratterizzate da sogni intensi e da movimenti oculari ritmici e rapidi. Nel corso della notte diminuiscono progressivamente le fasi di sonno profondo e aumentano di durata e di intensità le fasi REM.  Un giovane adulto arriva al sonno REM più o meno 90 minuti dopo l'addormentamento; questa fase, che si ripete all'incirca ogni 2 ore, dura sempre un po' di più fino ad arrivare al momento più lungo che precede il risveglio. 
I vari studi fatti sul sonno concordano nell'affermare che sia il sonno REM che quello non-REM sono necessari per essere in buona salute, ma ancora non si conosce bene il ruolo specifico di ognuno. Sappiamo che durante il sonno non-REM si ha una produzione elevata dell'ormone della crescita che è vitale per la salute fisica, mentre nel sonno REM aumenta il flusso sanguigno verso il cervello e questo è utile per la salute mentale. Se una persona è disturbata in fase REM o nel momento di sonno profondo, facilmente presenta sintomi di stress e di nervosismo.
QUANTO BISOGNA DORMIRE
Non è possibile stabilire una durata del sonno ottimale, non esiste un tempo standard, perché questo è un fatto individuale e diverso da una persona all'altra. Importante è la qualità del sonno piuttosto che la quantità che varia secondo le esigenze personali. E' comunque noto che il fabbisogno di sonno diminuisce con l'età:

Il sonno essenziale, determinato da sonno profondo e da sonno REM, è quello maggiormente riposante: succede che anche chi dorme poco, riesce comunque a soddisfare la sua esigenza quando dorme di questo sonno essenziale. 
Le caratteristiche psicologiche personali sembra che possano in qualche modo determinare l'esigenza nei confronti del sonno. La persona estroversa, energica, lavoratrice accanita, ambiziosa e sicura di sé generalmente dorme poco mentre il soggetto che facilmente si preoccupa, insoddisfatto di sé, un po' nevrotico, creativo tende a dormire per tempi più lunghi.
Alcune persone si rapportano ad altre e, dato il minor numero di ore di sonno durante le quali dormono, pensano di essere afflitti dall'insonnia. In realtà esistono soggetti che realmente necessitano di meno ore di sonno rispetto ad altri, ma che, pur dormendo soltanto 4 o 5 ore per notte, si sentono bene e riposati come chi ne dorme 9. Questa è una condizione estremamente soggettiva e sta a dimostrare quanto sia importante capire il personale ritmo naturale del sonno. Imparare a conoscere le nostre esigenze significa anche evitare inutili stress, per esempio andare a coricarsi troppo presto e non riuscire ad addormentarsi velocemente può creare il dubbio di avere un problema quando in realtà basterebbe cambiare leggermente l'orario e adeguarlo alla nostra esigenza fisica. E' importante sentirsi bene e riposati il giorno successivo, perché se questa sensazione di benessere non dovesse accompagnarci nelle ore diurne, allora potrebbe realmente esserci un problema da risolvere. 
Poco sonno o troppo sonno 
Quando, per un qualsiasi motivo, perdiamo ore di sonno, manifestiamo un po' di stanchezza il giorno dopo, ma certamente questo non è dannoso per la salute. Il sonno perso viene recuperato facilmente il giorno successivo proprio grazie alla capacità di autoregolazione del nostro organismo. I problemi possono insorgere quando, nonostante il bisogno e la richiesta di sonno del corpo, non è possibile riposare e soddisfare l'esigenza fisiologica. Tutta una serie di fattori, come lo stress o gli orari di lavoro, possono influire negativamente sul sonno e impediscono all'organismo di riposare in modo adeguato. 
Esiste un tempo minimo e indispensabile alla sopravvivenza che deve essere dedicato al sonno. Il corpo ha bisogno di dormire almeno due ore al giorno per vivere e l'orologio biologico determina anche il numero massimo di ore da dedicare al sonno: 15 ore. Questi dati sono il risultato di esperimenti eseguiti su persone le quali, dopo essere state private del sonno per tempi lunghi, non dormirono mai per più di 15 ore consecutive. Un debito di sonno viene recuperato dal corpo con una sola notte di riposo. 
Il tempo da dedicare al sonno è un discorso delicato, perché dormire poco crea tutta una serie di disturbi, ma dormire troppo a lungo causa altrettanti fastidi. Chi dorme male, poco e non riposa a sufficienza diventa irascibile, nervoso, perde la concentrazione, la memoria e si deprime. Chi dedica troppo tempo al sonno si innervosisce e accusa un calo del rendimento esattamente come chi dorme poco. Saper dormire in modo regolare, per un numero di ore adeguato alla nostra esigenza fisica è sinonimo di salute e di benessere sia fisico che mentale . 
Alcuni fattori esterni possono condizionare l'esigenza personale del sonno. Variazioni ormonali, tipiche quelle che avvengono nella donna durante il ciclo mensile, influiscono sulla qualità e sulla quantità del sonno. 
Il sonnellino pomeridiano
Un fatto discusso è quello del sonnellino pomeridiano, abbastanza comune nella nostra cultura mediterranea. Dormire nelle ore pomeridiane può aiutare, può avere un effetto benefico, può dare un piacevole sollievo; ma non può sostituire il sonno notturno, ne si può pensare di recuperare le ore di sonno perse durante la notte con il sonnellino del pomeriggio.
Il sonno pomeridiano non dovrebbe mai durare per più di trenta minuti, perché con un riposo più lungo si passerebbe al sonno profondo dal quale è difficile risvegliarsi e questo ci fa sentire peggio di come ci sentivamo prima del riposo.


Funzione dei sogni

Ci sono molte ipotesi relativamente alla funzione dei sogni. Durante la notte ci possono essere molti stimoli esterni, ma la mente rielabora gli stimoli e ne fa parte integrante dei sogni, nell'ordine in cui il sonno procede. Comunque, la mente sveglia un individuo se questo dovesse trovarsi in pericolo o se qualificato a rispondere a certi suoni, come ad esempio un bambino che piange. I sogni possono permettere anche alle parti represse della mente di essere soddisfatte attraverso la fantasia mentre tiene la mente lontana da pensieri che causerebbero un risveglio improvviso.[12] Freud suggerì che gli incubi lasciano che il cervello controlli emozioni che sono il risultato delle esperienze dolorose. I sogni lasciano anche esprimere alla mente sensazioni che sarebbero normalmente soppresse da svegli, tenendosi così in armonia. I sogni possono inoltre offrire una vista sulle emozioni legate ad eventi futuri, come ad esempio accade nel periodo di veglia, in occasione di un colloquio di lavoro o comunque di una esperienza emozionante.
Carl Gustav Jung suggerì che i sogni possono compensare atteggiamenti unilaterali che si tengono da svegli. Ferenczi propose che il sogno può comunicare qualcosa che non si sta dicendo completamente. Ci sono state anche analogie con le operazione di manutenzione automatica dei computer operate quando questi sono in modalità off-line. I sogni possono rimuovere "nodi parassiti" e altra spazzatura dalla mente durante il sonno.[13][14] I sogni possono creare anche nuove idee attraverso la generazione di mutazioni di pensiero casuali. Alcune di queste possono essere rifiutate dalla mente come inutili, altre possono essere viste come preziose e mantenute. Blechner[15] definì questa come la teoria dell'Onirismo Darwiniano. I sogni posso inoltre regolare l'umore.[16] Hartmann[17] disse che i sogni posso funzionare come la psicoterapia "attivando connessioni in un posto sicuro" e permettendo al sognante di integrare cose e pensieri che altrimenti verrebbero dissociati quando sveglio. Recenti studi di Griffin hanno condotto alla formulazione della teoria di adempimento dell'aspettazione di sognare che suggerisce che sognando metaforicamente si completano modelli di aspettazione emotiva e consequenzialmente si abbassano i livelli di stress.[18][19]

Sogni lucidi

A volte capita di acquisire consapevolezza del fatto di trovarsi in un sogno. Essendo coscienti del fatto che tutto l'ambiente è una creazione della nostra mente, è possibile manipolare a piacimento gli oggetti e gli eventi del nostro sogno. Alcune persone, definite "sognatori lucidi naturali", hanno la capacità di rendersi conto di trovarsi in un sogno senza applicare tecniche particolari. Al contrario, molte persone ricercano queste esperienze impegnandosi nell'applicazione di alcune tecniche che possono aiutarli nel raggiungere l'obiettivo.
Essendo quello dei sogni lucidi un mondo che non genera alcun interesse in molta gente (che spesso reagisce chiedendosi quale sia l'utilità dell'onironautica), sono nati su Internet alcuni siti web e community che trattano di questo argomento



FACCIO SEMPRE SOGNI LUCIDI QUASI SEMPRE