E quindi stavolta parto davvero e non è uno dei miei post in cui immagino..stavolta è fatta. Un giorno forse ti ripeterò questa frase e, almeno per ora, ci si sente bene. Insomma, starò via per pochi giorni ma..ne avevo davvero bisogno. Nel mondo, alle 6:45 a.m., mentre tu ti svegli, partono milioni di aerei e mentre tu ti lavi i denti o il viso altre migliaia di persone atterrano. Quando atterri in un posto che non conosci, quando i cartelli sono tutti scritti in una lingua che conosci a stento, quando tutto quello che si riflette dalle grandi vetrate dell'aereoporto è nuovo e così diverso, in ogni suo minimo dettaglio, dal tuo solito mondo, è eccitante. Quando ero più piccola e dovevo partire con l'aereo era una noia: tutti quei controlli, tutto quel "togli le scarpe, la cintura, i braccialetti, lascia l'orsetto nel cestino dei dati personali."e poi di nuovo "take your shoes off, your belt, your wrist, let the bear in the trash of your personal effects.Ok, now you can go..come on!" per arrivare dove, poi? in un posto dove avrei camminato senza sosta fino alle vesciche..che poi non sapevo neanche cos'erano le vesciche, sapevo solo che facevano tanto male. Non mi aspetto che tu capisca, nessuna mia amica lo ha mai fatto. E' solo che a volte i viaggi hanno significato l'assenza assidua di mio padre e l'improvviso abbandono di tutti quelli che erano i miei piani..sono cambiata, tranquilla.
Ora non ce la faccio più! Devo uscire da questa casa. Ogni volta che qualcuno esce da questo posto per andare lontano ci sono dei movimenti, dei posti, dei rumori tipici delle partenze. Le borse vicino alla porta del bagno dei miei, il rumore dei pantaloni di papà, le luci del corridoio accese perchè deve ancora sorgere il sole, il tono della voce basso, la luce del bagno accesa e una strana sensazione che ormai ti ha già preso e portato nel tuo aeroporto, in aereo dove sei senza scarpe, a guardar fuori per vedere come si possa mai essere sopra le nuvole e come tante persone possano arrivarci in un aggeggio così piccolo, a leggere il tuo libro, con le hostess e il comandante che parla un inglese scadente e un italiano affascinante e, stavolta, con tuo padre. E' strano partire solo con lui, è per questo che non vedo l'ora. Ogni volta che lui partiva, tutti mi chiedevano dove andava così spesso e io rispondevo :"ad un congresso", quella era la risposta che mia madre e mio padre mi avevano dato e io non chiedevo altro, ma se dovessi dirti cos'è davvero. Se dovessi chiedermi com'è il posto in cui lui fa congressi, se c'è un posto per far congressi, io..non saprei risponderti. E domani parto per una destinazione a tutti nuova :" alla scoperta di quei luoghi che hai tanto immaginato..alla scoperta del mio papà". I congressi me li sono sempre immaginati in una grande sala con le pareti verdi e le scale ai lati dei sedili..un pò come la sala del cinema solo con un grande tavolo al posto dello schermo e un tipo che parla ad un microfono. Ne farò una foto così, la prossima volta che mi domanderanno dove è andato io la mostrerò loro. Per il resto? Beh, parto! Madrid,il nome sembra già di suo una scoperta. Tutti ne hanno sempre parlato, io non l'ho mai vista. Tutti lì parleranno spagnolo, me la caverò..sarà fantastico e, non preoccuparti, farò tante foto così da portarti un pò di Madrid qui. Finalmente mangerò la paella e le tapas e vedrò el museo del prado e tutte quelle cose che ho studiato alle medie e che tanto volevo assaporare.
Ora? Ora non mi resta che dirti "ciao", o meglio, "adiòs". Non so cosa succederà una volta lì, non so quanto ciò che immagino potrà essere reale,non so se pioverà o se ci sarà il sole, una cosa però la so. Non vedo l'ora di andare via per un pò. p.s Durante la mia assenza vedi di non fare tanti guai e non preoccuparti...questa non è la volta in cui parto per ritornare dopo la laurea. Ci rivedremo presto!indipendence
un giorno però sarai molto lontana e nessuno ti potrà dire non andare NESSUNO....
RispondiEliminabuon viaggio <333333
una cosa di guai non ne combinerò per un bel po'.
kiss kiss
R.