Cammino. Quando cammino la mia mente parte sempre per strade traverse, anche se sono con un'altra persona.
Sono arrivata in camera e, mentre stavo posando -per un tempo che sarà quasi infinito- la mia cartella dietro la sedia dove è riposto anche lo zaino del British, ti ho rivista.
A quanto pare sono condannata, ma ti penso spesso. Ti ho rivista quella sera quando sei entrata dalla porta e mi hai detto: "Aspetta" e io, davvero, non avrei mai potuto immaginare. "Tieni" mi hai sussurato "questo è il mio portafortuna.". Quando ci penso mi scende una lacrima,ma dirti "grazie" non avrebbe più senso, dato il numero di volte che questa parola ha calcato lo schermo.Questo, forse, è quello che, in assoluto, sento nel più profondo : non ce l'avrei mai fatta senza di te.
Sto ascoltando Taylor Swift...era così tanto che non risentivo queste canzoni.
Quando mi hai dato quella collanina stavo per crollare. Io non sono mai stata all'altezza di una cosa che era così importante per qualcun altro, figuriamoci per te. Ero così felice che per un momento ho dimenticato tutto quello schifo in cui stavo affogando.
Se ci fosse un modo per mostrarti ciò che ho sentito in quel secondo, farei di tutto perchè tu lo vedessi.
Prima di te non credevo ci potessero essere altre persone che la pensassero esattamente come me. Poi sei arrivata tu e mi hai spiazzata. Perchè tu mi hai spiazzata davvero, con tutti i tuoi sogni e le tue certezze; con la tua forza e i tuoi sguardi che fanno contrarre lo stomaco perchè ci sono cose, persone che- a volte- ti costringono ad entrare in uno stato di tristezza e solitudine così...strana e tua che si sta davvero male quando ne sei fuori, credimi. Sai, le cose che ho detto a te non le avevo mai dette a nessun altro prima e ciò che ho fatto con te non l'avevo mai fatto con nessun altro. Prima pensavo che sognare un futuro così futuro fosse strano, che andare a correre al mattino, che piangere con un'amica, che andare da lei quando stai male, che esserci SEMPRE per l'altra, fosse strano.
Sono cresciuta tanto con te e molte delle cose apprese non le ricordo neanche più. Sono parte di me ormai. Con te ho rivoluzionato la mia stanza, ho fatto la mia prima cioccolata calda, la prima torta all'olio di semi di Girasoli o la prima frittata nel bollitore; certo non erano il massimo, ma è stato fantastico. Ho passato i sabati più belli con te, la tua pizza e il tepore della "copertina", perchè per me i sabati più belli non sono stati in strada o in un pub, ma con te.
Una volta mamma mi chiese scusa per non esserci e io le risposi che non faceva nulla, che era più importante stare in ospedale, poi le dissi:"la vedi questa, mamma, con questa, con la persona che me l'ha donata posso farcela. Tu non preoccuparti".
Non so descrivertelo, ma credo che la mia vita sarebbe finita senza di te e non lo avevo mai detto prima. Grazie a te, molto di me è ancora qui. Ciò che è successo era il mio incubo peggiore.Immagina un cielo nero, nero come lo si vede nei film Horror, immagina un tornado che spazza via tutto, che ti porta via tutto. Immagina che, tutt'a un tratto, quel tornado si presenti con volto mostruoso, tutto lacerato e bruciato. Di colpo sei in terra con i vesiti stracciati, gli occhi neri, il colorito scabro, le braccia ridotte all'osso e le gambe rotte.Immagina un buco nero che ti trascina giù, giù come un braccio che ti tira. Immagina di caderci, senti il viscido delle pareti che ti avvolge e ti sporca e le tue gambe ti fanno così male e più scendi, più sai che non risalirai mai, più scendi, più vedi cose terribili che a scriverle qui sarebbe troppo.Immaginalo tutti i giorni.Immagina di piangere e urlare per un'ora e mezza sperando che nessuno ti senta. Fai passare alcuni secondi. Chiudi gli occhi ed immaginalo...questo non era neppure paragonabile a ciò che sentivo.
Immagina, però, che tutt'a un tratto qualcuno urli il tuo nome, tu alzi la testa e riesci solo a scorgere una figura che sta per cadere per prenderti Lei è sopravvisuta alla strage. Tu non sai chi sia, non la vedi, ma è l'unica che,durante questo disastro, sta facendo di tutto per tirarti via...lei è l'unica cosa che hai, perchè tutti gli altri sono come morti. Lei è la tua via d'uscita.E' entrata in quel sogno e ha iniziato a trotterellarmi tra i piedi e, con il sorriso, si è avvicinata in punta di piedi sussurandomi: "Dai, alzati che ce la facciamo!".
Nessuno lo aveva mai fatto per me, nessuno lo saprà mai fare. Sai cosa vuol dire avere un unico punto di riferimento che sia la tua forza, che, non rendendosene conto, ha forza sufficiente per entrambe da tirare tutto sù? Tu lo sei stata per me.Tu eri quella figura e lo rimarrai per sempre. Tu sei più di un'amica per me.Non so spiegartelo. Gioisco come una degenerata quando sei felice, mi incavolo quando stai male. Non riesco davvero a sopportare quando stai male. Non mi era mai capitato prima. Davvero non ho sopportato quando lui ti ha fatta stare così male, per lui ho provato un sentimento che si avvicinava all'odio più di quanto potessi sperare.
E' vero, ciò che mi è successo non potrà mai essere cancellato e, credimi, se in questo esatto momento accadesse qualcosa da farmi pensare che , in cambio della mia vita, lei potrebbe tornare,aprirei il balcone e questo sarebbero le ultime mie parole...sai che non scherzo, per me non ha molta importanza la vita ora e te lo confesso senza alcuna riga di mascara sul viso, con la massima lucidità. Questo,però, non è successo e sperare in un evento così non ha senso...nulla mi ridarà ciò che di PIU' avevo caro, ma tu...tu mi hai dato ciò che non mi sarei mai aspettata di meritare: la forza di andare oltre e non hai pensato che fosse un'impresa troppo complicata, tu lo hai fatto e basta, non ti è neppure passato per l'anticamera del cervello che fosse una cosa quasi impossibile, hai bussato alla mia porta e nient'altro. Quello che ho con te è un patto a vita, ma questo lo avevo capito dalla prima volta che toccammo il letto e che i fiumi di parole iniziassero ad uscire dalle nostre bocche, quando abbiamo messo i primi mattoncini per costruire l'arco d'entrata del nostro mondo.
"Loro erano due. Una era figlia d'autunno, l'altra era nata dalla fine delle foglie gialle e l'inizio dell'inverno: 1 Novembre, per la precisione. Questa non è una storia felice, questa non è neanche una storia triste, questa è una storia di quelle forti, di quelle che devi avere il cuore forte per reggerle o leggerle."E' vero, ciò che mi è successo non potrà mai essere cancellato e, credimi, se in questo esatto momento accadesse qualcosa da farmi pensare che , in cambio della mia vita, lei potrebbe tornare,aprirei il balcone e questo sarebbero le ultime mie parole...sai che non scherzo, per me non ha molta importanza la vita ora e te lo confesso senza alcuna riga di mascara sul viso, con la massima lucidità. Questo,però, non è successo e sperare in un evento così non ha senso...nulla mi ridarà ciò che di PIU' avevo caro, ma tu...tu mi hai dato ciò che non mi sarei mai aspettata di meritare: la forza di andare oltre e non hai pensato che fosse un'impresa troppo complicata, tu lo hai fatto e basta, non ti è neppure passato per l'anticamera del cervello che fosse una cosa quasi impossibile, hai bussato alla mia porta e nient'altro. Quello che ho con te è un patto a vita, ma questo lo avevo capito dalla prima volta che toccammo il letto e che i fiumi di parole iniziassero ad uscire dalle nostre bocche, quando abbiamo messo i primi mattoncini per costruire l'arco d'entrata del nostro mondo.
Alcune pagine del libro in cui questa storia è stata ritrovata sono in bianco, altre raccontano di un giorno, di alcuni ...cartelloni? Poi vi sono dei giorni chiamati Sabato. Doveva di certo essere un antico nome che si dava ad un giorno della Seimana, ma gli storici non erano riusciti ancora capire quale. Stavano studiando il documento, quando trovarono, dentro la copertina in pelle una tasca. Al suo interno vi erano altre pagine. "...Lei viveva in una casa speciale. Non le piaceva, eppure per la sua amica era magica. Quando ci entrò la prima volta le vennero le "vertigini speciali". Quelle erano vertigini che arrivavano solo per due motivi, quando una cosa piaceva davvero o quando una cosa sarebbe rimasta per molto tempo...entrambe in quel caso. Era un segreto segretissimo e la padrona di quella casa non lo sapeva.
C'era un divano dove qualche sera le due ragazze si sedevano per parlare per poi interrompersi col accarezzare una delle due gatte, residenti di quel piccolo appartamentino che era così caldo e familiare."
L'inchiostro era così stantio che le parole seguenti si dileguavano in strisce blu fuse con il giallore delle pagine.
Una sera, uno storico, esausto, si addormentò durante la restrurazione del libro. Quello cadde e si staccarono due pagine. Il rumore della caduta fece svegliare il cane che dormiva lì, fedele al suo padrone. Dobby iniziò ad abbaiare e lo storico si svegliò in tempo per sfilare le pagine e il libro dalle fauci del suo labrador gigante. Come aveva fatto a non vedere quelle pagine prima?
"Sono passati diversi anni da questa storia, dalla mia vita passata. Molte delle cose fatte assieme sono svanite ormai. Alcuni sogni si sono realizzati, altri sono rimasti chiusi nel cassetto e ogni tanto cercano di uscire. Come amica, posso dire che non sarei stata quella che sono oggi, perchè lei mi ha insegnato a crederci. E' importante crederci con tutte le proprie forze,in tutto quello che si fa. A volte è tutto quello che ti resta.
Confesserò una cosa, però, a voi lettori. Ci separammo, ma riuscimmo ad essere felici come sognavamo.Rimanemmo amiche per sempre. Riuscimmo ad esserci in tutti i momenti più importanti della vita dell'altra,il segreto? non andammo così lontana l'una dall'altra, non ce l'avremmo mai fatta.
Non avrei mai immaginato che potesse finire così la storia.
Ora sono alla fine della mia esistenza e questo racconto andrà pubblicato in onore di ciò che di più...originale ed indimenticabile abbia vissuto. Sì, indimenticabile.
Ah, dimenticavo, se vi capiterà mai di passare dinanzi un palazzo giallo a quattro piani, dove all'ultimo si scorge piccolo balconcino con delle piante, entrate, bussate! Se mai vi capiterà di trovarvi dinanzi ad un cancello verde su una salita preceduto da un locale ormai vuoto con un cartello "pizza a metro. Locale spazioso. VENDESI tel:32445495943", entrate, aspettate che qualcuno apra per voi! Fatelo perchè, se siete fortunati, potrete ancora vedere due ragazze che ridono e scherzano e che non sanno ancora cosa le aspetta, quindi sognano. Sognare è il loro grido di battaglia , perchè è l'unico modo per avere ciò che desiderano. Non provate a parlare con loro però, non vi sentirebbero, che siano fuori quel balconcino, su quella salita, in quella stanza rosa, su quel divano con la copertina."
I nomi delle due ragazze sono stati corrosi dal tempo e dalle termiti , sulla prima pagina, però, era rimasta intatta una dedica: "per Dada, perchè era una promessa. Perchè una come te non ci è mai stata nè ci sarà mai più. Ovunque tu sia ora... Grazie"
NON SO COME DIRTELO. ABBIAMO SCRITTO CONTEMPORANEAMENTE E MI HAI LETTO NEL PENSIERO...SONO SCONVOLTA AL MOMENTO.
RispondiEliminaP.S. SPERO DAVVERO CHE TU LEGGA QUESTO COMMENTO OERCHE' SONO ...BASITA. PENSAVO AD UN TRATTO CHE STESSIMO SCRIVENDO ASSIEME, MAM AI DELLA STESSA COSA.