lunedì 20 giugno 2011

Immagini di una notte senza rumore.






Eravamo in macchina stavamo andando a casa di nonna.
Pensavo a lui, mi ero immersa nei miei pensieri, pensavo a quando io e te avremmo cantato in macchina con i nostri ragazzi e la  decapottabile del tuo bel fusto.. pensavo alle urla di felicità e al casino, un bel po' di casino, pensavo alla rpima volta che saremmo tornate a casa ubriache e a quando ci siamo incontrate per la prima volta veramente, a  come tutto cambia, a quando avrei presentato il mio ragazzo a tua madre e a cosa avrebbe pensato di lui, pensavo che il suo parere è importante per me e non so il perchè... le voglio veramente bene, è importante per me la tua mamma. 
E' dolce, buona, ha un gran cuore e riesce sempre a darti un buon consiglio perchè te lo dice con il cuore e dal cuore.
Ci penso spesso alla tua mammina, penso a quella sera in cui stavamo io, te, zia nunzia, barbi e parlavamo di papà e l'altra, lei anzi loro erano sincere e nei loro occhi potevi scorgere un sincero dispiacere cose che ho visto in poche persone che non sono legate a me da sangue..
In quella macchina ero caduta in questo, ci ero proprio sprofondata, ero persa, mi ero completamente assentata non sentivo nessuno rumore, non ero incantata, ero cosciente ma non proprio, una via di mezzo tra il sogno e la realtà.
Poi ad una tratto una vocce squillante mi ha chiamato e ha detto la parola più bella del mondo, l'unica che mi avrebbe potuto svegliare, che mi toccava veramente, che è entrata in me e ci è rimasta" DADA" mi hai chiamato con quel nome delizioso, quel suono dolce, è stato come una campanella che mi ha risvegliato, il suono della tua voce associato a quelle lettere.
Chiamami Dada tutta la vita, comincia a richiamarmi Dada è musicale, è dolce, ed è l'unico soprannome che mi è sempre piaciuto... ti prego chiamami DADA




In macchina la mia mente si perde, i miei ricordi riaffiorano, le persone ricompaiono, le emozioni riaffiorano, tutto sale con un leggero impeto.
coem quando una persona mi trucca o mi fa i capelli.... la mente si perde e con serenità riesco a ricordare tutto senza provare sensazioni orribili legate a questi ricordi... è come se cadessi in un dirupo e stessi cadendo sempre più giù ma non ho paura neanche per una secondo e in quell'istante la vita che vorrei,il passato, il presente, il futuro si uniscono in un magico accordo che accade raramente... molto raramente.
Ogni tanto guardo da quel finestrino  e ricordo il dolce odore della pioggia, del pane caldo, della mente e del basilico di casa di zia, della neve ad Ancona, di casa di papà a Yesi, del supermercato sotto casa, delle parole che feriscono, di lui, della sua pelle appena uscita dal mare.
Ricordo quella parte di me che è restia a lasciarsi il passato alle spalle ma che vorrebbe  farlo a cuor leggero.


D.

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