Oggi sono andata vicino casa sua, oggi ho ripercorso la nostra passeggiata stavo con la famiglia di Viky., era un dolore immenso, ci rivedevo mentre guardavamo un libro, mentre lo sgridavo, mentre ridevo, rivedevo i miei passi e i suoi ormai scalfiti nella roccia del mio cuore. Mi sono sentita morire troppi ricordi per una sola giornata.. come farò quest'estate? Rivedere dove tutto è cominciato io ancora mi ricordo della prima volta che ci siamo parlati, mi ricordo di lui come se fosse qui ora e fa male... il tempo però mi sta aiutando sai?? Ci sono momenti in cui non ci penso proprio... quando sto con te o con vittoria poi però basta un secondo in cui la mia mente non sia impegnata e lui ritorna.. bussa freneticamente quasi se avesse paura per quello che lo segue. Ma cosa lo segue?? Non lo so, ma so che qualcosa insegue me senza darmi sosta. Voglio dimenticarlo, voglio dimenticare che un giorno l'ho amato, desiderato.. ma ho capito che nascondere il dolore non serve e che forse devo farlo uscire per poi non ritrovarlo mai più.
Alcune volte penso di avere qualcosa che non ..... bho... non so.
non vedo l'ora di partire di conoscere nuova gente, di conoscere una vita parallela a questa, di cambiare aria e dimenticare che lui esiste.
sai oggi lo volevo fare, volevo scrivere e mentre aspetto la tua chiamata mi sono ricordata che dovevo scrivere una storia, te l'avevo già detto!!
Qualcosa di piccolo
ero rinchiusa in quella campana di vetro, non riuscivo a liberarmi, sbattevo le ali, mi dimenavo, provavo a picchiare contro di essa ma ogni sforzo era inutile: non ero abbastanza forte.
Così iniziai a credere che fosse il mio destino, rimanere lì per sempre e non potermi muovere come volevo, esplorare il mondo che vedevo fuori.
C'erano persone che urlavano, che si odiavano, che si amavano, due piccole e due grandi, due maschi, due femmine...
loro vivevano fuori questa campana e non sembravano felici, anzi era un'apparente allegria e molto spesso si avvicinavano mi guardavano poi le loro labbra si muovevano e farneticavano qualcosa ma non so cosa.
le mie giornate passavano così.. a vedere la vita di altri, chiusa ma al contempo al sicuro da ogni male.. credetemi avrei pagato per vivere emozioni differenti dalle solite avrei dato la vita..
un giorno decisero di cambiarmi campana, ero al settimo cielo, pensavo finalmente un posto più spazioso ma.. sarebbe stato come cambiare casa ma non vita e io volevo fare entrambi.
Mentre ci pensavo chiusi gli occhi, misi le mani a croce sul petto, cantai una canzone che non so come conoscevo e sbattei le ali.
Improvvisamente una luce brillò attorno a me, accorsero in molti a vedere questo miracolo ma nessuno mi diede il merito... tutti pensavano solo alla luce ma io ero contenta perchè riuscii a illuminare quel buio e ad uscire da quella campana di vetro che fa solo male.
Ora vivo in una grande casa, dove la luce è il giorno..
Nessun commento:
Posta un commento