E quindi ora siam qui. Qui dove non c'è nessun altro. Qui dove ormai abbiamo chiuso anche questo capitolo. Qui dove ora sta tramontando e dove la musica non può essere bassa, perchè deve scorrermi nelle vene e darmi la forza di scrivere.
E' estate, riesci a crederci? Abbiamo parlato così tanto della tua estate, sono nati così tanti piani e ora è qui..incredibile. A volte vivo così tanto nelle tue storie che dimentico le mie. Cosa ne sarà di me? Non so dirtelo. Cosa noterai in me di diverso dopo la lontanza? I capelli che mi baceranno il collo, il casco al braccio il sabato sera e il colorito del cioccolato. Cambierò dentro? E' inevitabile. Ogni estate cambia qualcosa in me, da che ricordo.
Ci sono tante cose che spero. Spero di partire, di andare lontano. Spero di prendere l'aereo e andare lontano, lontano da questo mondo, perchè ora sarebbe l'unico tipo di viaggio in grado di farmi lasciare tutto per un pò...per un'amnesia temporanea. Spero di non tornare presto, spero di ricordare quest'estate per tutto ciò che visto.
Cerco sempre di non legarmi a nessuno durante questo straccio di tempo che il mondo ci regala. Una volta l'ho fatto: è stato fantastico. E' stato tremendo. E' stato tutto troppo veloce, perchè - si sa- d'estate va così , ma quel Capodanno non andrà perso... è un'altra cicatrice, una di quelle che si trovano dietro la spalla sinistra e che non nota nessuno, solo tu ,quando sei sola e ti volti proprio per vederla.
Da grande partirò. All'alba mi alzerò e lì, in quel momento, saprò che quel giorno è giunto. Prenderò la Vespa e andrò. Non porterò molto con me, solo una piccola valigia di cuoio rosso riempita di poche, pochissime cose. Sarà una di quelle pazzie di cui parlavo da un pò, ma di cui nessuno mi credeva capace, come i capelli. Mi alzerò presto quella mattina, perchè non avrò dormito tutta la notte per l'eccitazione. Sveglierò i miei e ormai ne avrò parlato così tanto che loro capiranno, ormai sarò grande abbastanza. Infilerò in tutta fretta i vestiti e mi chiuderò la porta alle spalle con il sole che starà ancora stiracchiando i suoi raggi per prepararsi alla sua uscita. La mia destinazione? Il mio posto. Un posto di cui non so ancora il nome, un posto che non so ancora com'è fatto. Un posto che non ho ancora visto. Quello sarà il mio posto e lo capirò quando lo vedrò. Visiterò tanti luoghi, incontrerò tante persone e farò in modo che loro mi ricordino. Segnerò sulla mia agenda tutte le date di nascita così da inviargli gli auguri. Spedirò loro tante cartoline e loro lo faranno con me, perchè a volte fa bene legarsi a sconosciuti ed essere ricambiati.
Quella mattina tu chiamerai e :"E' partita. Non sorprenderti. Sai lei com'è fatta. Ha dei momenti in cui deve evadere e fare pazzie. Non so dov'è andata, puoi chiamarla al cellulare, mi sono fatta\o promettere che lo avrà sempre vicino così da rendersi raggiungibile. Stai tranquilla, sappiamo che, alla fine, tutti i suoi colpi di testa non hanno portato mai a qualcosa di negativo. Ora ti saluto, Rita, perchè devo andare".
Prenderò un souvenir ovunque il mio veicolo voglia fermarsi e sarà qualcosa di speciale, come un'ampolla contenente la sabbia della spiaggia più soconsciuta o un fil d'erba appartenente alla collina dove c'è il cicalìo più fragoroso.
Sentirò l'aria penetrare fino alle radici dei miei capelli e viaggerò con il sole o con la pioggia.
Partirò quando ne avrò abbastanza di ciò che è capitato e quando qualcosa di meraviglioso sta per realizzarsi, così avrò la foga di andarmene e quella di ritornare, a patto che ciò che vivrò non sarà così fantastico. Sarà un test per capire quanto quella cosa è importante, per capire quanto costa tornare.
Non avrò mantenuto la mia promessa, perchè il cellulare lo avrò "dimenticato" sul comodino. Chiamerò spesso, ma solo per annunciare eventi sorprendenti.
Non avrò mantenuto la mia promessa, perchè il cellulare lo avrò "dimenticato" sul comodino. Chiamerò spesso, ma solo per annunciare eventi sorprendenti.
Andrò da lui quella mattina, busserò alla sua porta. Lui mi aprirà tramortito dal sonno e, vedendomi, mi dirà: "che ci fai qui? Devo preoccuparmi? Cecilia, mi rispondi?!". Io entrerò e in quel momento starò andando sù e giù per l'ingresso cercando di prevedere la sua reazione a quella risposta. Mi avvicinerò, lo guarderò e lo bacerò, poi, con un fil di voce: "Sto partendo, ma torno presto. Tieni, questo è per te." Scivolerò fuori dall'appartamento e mi tirerò la porta, ma lui non è uno che si accontenta di un bacio e quattro parole. Sentirò i suoi piedi pantofolati che scendono le scale: "Non puoi andartene così! Parliamone almeno. Dove vai? Questo, ad esempio, sarebbe una giusta domanda. Cecilia! Oh, Cecilia, ti prego, non famri correre così alle 4:30 del mattino...Sono le 4:30 del mattino, Cecilia?!!". Il suo sonno dovrà essere davvero pesante perchè stenterà a starmi dietro. Aprirò il portone e il sole starà quasi per sorgere e io...io devo andare. Il casco, le chiavi, il motore... Lui è uscito dal portone e ora è fermo sulla soglia. Mi guarda e io, io non posso andarmene così. Scenderò dalla Vespa, mi avvicinerò a lui in silenzio: "Hai aperto ciò che ti ho dato? Non mi sembra,non puoi sapere."- "Tu non puoi darmi questo...questo coso e andare dicendo che TORNERAI PRESTO. Cosa farò io quest'estate senza di te. Avevamo già iniziato a fare progetti io e te e ora? ora tu parti. Perchè lo stai facendo?!" . Avvicinerò le labbra al suo orecchio: "Hey...guarda che torno presto." La mia voce sarà sull'orlo del pianto, ma io non vorrò piangere. Lui si scosterà, mi guarderà e lì starò per abbandonare tutto. Siamo al centro della strada ancora deserta e il sole avrà ormai cominciato a raddrizzare i suoi primi raggi e ad illuminare la pelle e gli occhi saranno pieni di luce e tristezza mischiata a felicità. Di colpo sentirò la sua mano accarezzarmi la guancia, starò davvero per abbandonare tutto, ma lui mi bacerà e lì il fil di luce più potente e caldo ci inonderà. Quel bacio lo porterò con me come ricordo della mia terra e nè io, nè il sole lo dimenticheremo presto. "Ora devo andare. Davvero. Apri ciò che ti ho dato e, tranquillo, ci rivedremo presto.". Infilerò il casco e monterò sul mio veicolo. Imboccherò la strada e l'alba mi accompagnerà. Mi girerò e lui starà aprendo ciò che gli ho dato e ora sta ridendo e lo vedo correre verso di me, urlando a squarciagola per farmi sentire quelle che sembrano le parole per lui più importanti. "Anch'io! Ti amo anch'io!". E adesso posso davvero partire, perchè ora sono felice, perchè so che lo troverò lì, nel mio posto segreto, ad aspettarmi e allora quello diverrà il mio posto segreto e chissà se tornerò mai, perchè in quella lettera rossa come il tramonto c'era una mappa, la mia mappa : "Scegli un posto. Io ci sarò, non so quando, ma ci sarò. Il più presto possibile. Aspettami e io aspetterò te..Ti amo. Come potevi pensare che ti lasciassi solo?"
indipendence
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